5 mostre fotografiche consigliate durante le festività natalizie

19 Dicembre 2024

Durante le festività natalizie sarà possibile visitare 5 mostre fotografiche che raccontano, con uno sguardo al passato, il Novecento. Scopriamole

5 mostre fotografiche consigliate che raccontano il Novecento

Il potere della fotografia risiede nella sua capacità di cristallizzare un istante e trasformarlo in memoria collettiva. Attraverso lo sguardo del fotografo, il mondo viene reinterpretato, rivelando dettagli, emozioni e storie che spesso sfuggono al nostro occhio distratto. Durante le festività natalizie, l’Italia si trasforma in un palcoscenico d’eccezione per l’arte fotografica, ospitando cinque mostre fotografiche che celebrano maestri di fama internazionale, esplorando tematiche che vanno dal fascino di una Parigi senza tempo alla complessità della società italiana degli anni ’60, fino a viaggi nell’America in fermento degli anni ’60.

5 mostre fotografiche da non perdere durante le festività di Natale

Da Bassano del Grappa a Ferrara, passando per Pordenone, queste mostre fotografiche rappresentano un’opportunità unica per immergersi in un racconto visivo che attraversa epoche e luoghi, esplorando l’anima dei soggetti ritratti e il contesto sociale e culturale in cui sono immersi. La mostra su Brassaï ci accompagna nella Parigi notturna tra bohémien e vicoli illuminati dalle insegne al neon; Bruce Davidson ci conduce negli Stati Uniti durante le rivolte culturali immortalate anche sul set di “Zabriskie Point”; e Bruno Barbey cattura l’Italia degli anni ’60, ritraendone le mille sfaccettature sociali.

A queste si affiancano l’omaggio a Italo Zannier, pioniere della storia della fotografia in Italia, e una nuova esposizione dedicata a Luigi Ghirri, capace di rendere i luoghi ordinari un’ode alla bellezza del quotidiano. Cinque mostre, cinque viaggi attraverso lo spazio e il tempo, per ricordarci che la fotografia non è solo un’arte, ma un modo per riscoprire il passato e comprenderlo nel presente.

Brassaï. L’occhio di Parigi – Museo Civico, Bassano del Grappa (Vi)

Fino al 21 aprile 2025, la Parigi notturna degli anni ’20 e ’30 rivive al Museo Civico di Bassano del Grappa grazie alla mostra dedicata a Brassaï, il fotografo ungherese naturalizzato francese soprannominato “l’occhio di Parigi”. L’esposizione guida il visitatore tra vicoli nascosti, locali notturni, artisti bohémien e personaggi insoliti, con immagini che catturano il fascino oscuro e poetico della capitale francese. È un viaggio nell’anima della città, resa immortale dall’obiettivo di Brassaï, che ne ha saputo cogliere l’essenza con un’arte in bilico tra documentazione e poesia.

Bruce Davidson / Zabriskie Point. I volti dell’America – Spazio Antonioni, Ferrara

Fino al 4 maggio 2025, lo Spazio Antonioni di Ferrara ospita una mostra straordinaria dedicata a due maestri: il fotografo Bruce Davidson e il regista Michelangelo Antonioni. Attraverso gli scatti di Davidson, realizzati sul set del film “Zabriskie Point” di Antonioni, emerge un ritratto vibrante dell’America degli anni ’60. La mostra esplora la collaborazione tra i due artisti, unendo il linguaggio del cinema e della fotografia per raccontare una società in fermento, sospesa tra ribellione, speranza e trasformazione culturale. Un viaggio imperdibile nel cuore del Novecento, tra arte e società.

Gli Italiani di Bruno Barbey – Galleria Harry Bertoia, Pordenone

La Galleria Harry Bertoia di Pordenone presenta fino al 4 maggio 2025, per la prima volta in Italia la serie fotografica “Les Italiens” di Bruno Barbey. Realizzata negli anni ’60, questa raccolta straordinaria è una celebrazione della diversità e della complessità della società italiana, immortalata attraverso lo sguardo sensibile e curioso del celebre fotografo francese. Barbey documenta con straordinaria autenticità mendicanti, sacerdoti, suore, carabinieri e altri archetipi, restituendo un’immagine viva e universale del nostro Paese. Le sue fotografie sono uno specchio della “comédie humaine” italiana, unendo poesia, ironia e profondità.

Italo Zannier. Io sono io. Fotografo nella storia e storico della fotografia – Galleria Harry Bertoia, Pordenone

La figura poliedrica di Italo Zannier viene celebrata in una mostra che ne esplora le molteplici attività: fotografo, storico, docente e curatore. La Galleria Harry Bertoia di Pordenone ospita fino al 4 maggio 2025, un’esposizione che ripercorre la vita e il contributo di Zannier alla storia della fotografia italiana, raccogliendo opere e documenti che testimoniano la sua passione e il suo impegno. Grazie a una selezione accurata, il pubblico può scoprire non solo le sue fotografie ma anche il suo lavoro come collezionista e intellettuale, un vero pioniere della disciplina nel nostro Paese.

Fotografia Wulz.Trieste, la famiglia, l’atelier Magazzino delle idee di Trieste

La mostra “Fotografia Wulz. Trieste, la famiglia, l’atelier”, che si inaugura al Magazzino delle Idee di Trieste il 13 dicembre 2024, offre un viaggio fotografico lungo oltre un secolo. Attraverso quasi trecento pezzi – tra stampe, negativi e documenti – viene raccontata la storia della città di Trieste, collocata al centro di eventi cruciali e trasformazioni economiche, sociali e culturali, attraverso il filtro dell’Atelier Wulz, gestito dalla famiglia omonima dal 1868 al 1981.

La mostra, curata da Antonio Giusa e Federica Muzzarelli, non è solo un omaggio alla fotografia come strumento artistico e documentaristico, ma anche una celebrazione di tre generazioni di fotografi: da Giuseppe Wulz, fondatore dell’atelier, al figlio Carlo, fino alle sorelle Wanda e Marion. Il percorso espositivo si articola in tre periodi: dagli esordi romantici di Giuseppe con i ritratti e le vedute urbane, alla sperimentazione tecnica e sociale di Carlo con l’apertura a nuovi soggetti collettivi e politici, fino alla fase futurista e moderna delle sorelle, che con il loro lavoro non solo documentarono la Liberazione di Trieste, ma utilizzarono la fotografia come strumento per raccontare l’emancipazione e il dinamismo femminile.

Promossa dall’Ente Regionale per il Patrimonio Culturale del Friuli Venezia Giulia e realizzata in collaborazione con la Fondazione Alinari di Firenze, l’esposizione offre una prospettiva nuova sulla produzione fotografica dei Wulz. Arricchita da materiali provenienti da musei e collezioni private, propone un’esperienza unica per esplorare la Trieste del passato e riflettere sull’importanza della fotografia come memoria storica e narrazione culturale.

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