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“Look at Me! Da Nadar a Gursky” in mostra all’UniCredit Pavilion

Inaugura oggi, fino al 29 Gennaio, negli spazi UniCredit Pavilion la rassegna "Look at Me! Da Nadar a Gursky: i ritratti nella collezione d'Arte Unicredit"

MILANO โ€“ Inaugura oggi, presso lโ€™UniCredit Pavilion, la mostra โ€œLook at Me! Da Nadar a Gursky: i ritratti nella Collezione dโ€™Arte UniCreditโ€ a cura di Walter Guadagnini. Per la prima volta in Italia sarร  esposta una raccolta di alcune delle piรน rappresentative opere provenienti dalle collezioni dโ€™Arte UniCredit in Austria, Germania e Italia. La mostra propone una lettura del mondo incentrata sullโ€™uomo che, prima o poi, chiede di essere attore e non solo spettatore, di essere guardato oltre che di guardare. Il titolo โ€œLook at Me!โ€ diventa allora non solo il richiamo del fotografo a guardare in camera, ma anche la richiesta del soggetto di diventare protagonista dello scatto.

LA MOSTRA – La rassegna presenta una panoramica da fine ‘800 ai giorni nostri e si compone di 170 opere che raccontano quanto sia cambiato lโ€™approccio nei confronti della fotografia e quanto anche la stessa funzione della fotografia sia cambiata nel tempo. โ€œรˆ una mostra che racconta comeย il cambiamento della natura della fotografia sia avvenuto nel corso del tempo in parallelo del cambiamento della natura della societร . Dall’800, quando la fotografia era un’assoluta novitร , e si andava nello studio del fotografo per un ritratto con tempi lunghissimi, a oggi, quando con un pulsante ci facciamo un selfie. Man mano che si avanza nella mostra, il mondo diventa piรน complesso da raccontareโ€ spiega Walter Guadagnini. Si parte, infatti, con ritratti in bianco e nero per arrivare a coloratissimi scatti che ritraggono la societร  nel suo divenire. La mostra raccoglie opere provenienti da epoche e mondi molto diversi: dalla moda alla politica, dal fotogiornalismo alla cultura pop, dal nudo al paesaggio.

PERCORSO ESPOSITIVO โ€“ Articolata sui tre livelli di UniCredit Pavilion, la narrazione si suddivide in sei sezioni tematiche: al piano terra โ€œIl volto della societร โ€ e โ€œLโ€™individuo e la massaโ€ prenodo in esame il rapporto tra la figura umana e lโ€™ambiente che la circonda. Tra le opere esposte in questa sezione gli scatti di Cartier-Bresson, Weegee e Ghirri. Il percorso prosegue sulla Passerella dellโ€™Arte con โ€œLโ€™artica come modelloโ€ e โ€œHall of fameโ€. Gli scatti di questa sezione affrontano il tema della rappresentazione della celebritร  e delle retoriche ad essa collegate con ritratti di artisti del XX secolo, di politici e di intellettuali. Le fotografie di questa parte della mostra sono firmate, tra gli altri, da maestri della fotografia come Nadar, Man Ray, Catalano e Marclay. Lโ€™ultima parte della rassegna, allโ€™interno della Green House, presenta โ€œIl ritratto del corpoโ€ e โ€œLa messa in scenaโ€ con scatti di ritratti in studio e in posa che raccontano una societร , spesso la stessa dei ritratti rubati in strada, che mira a inventare o reinventare il volto, la persona o il mondo che la circonda. Tra gli artisti in scena Bellocq, Richter, Arbus e Probst. La mostra si chiude con dieci straordinarie immagini di Diane Arbus che, come sottolinea Guadagnino, sono โ€œIcone della seconda metร  del Novecento, che fanno vedere quello che c’รจ dietro il volto anche quando il ritratto รจ molto oggettivoโ€

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