MILANO – La prima grande retrospettiva europea dedicata al lavoro, alla profonda poesia, alla fotografia classica, potente e profondamente cinematografica di uno dei fotografi piรน importanti del ventesimo secolo. Inaugura oggi presso la Fondazione Forma per la Fotografia, la mostra โUna storia americanaโ, con protagonista le fotografie di Gordon Parks, narratore unico dell’America, in grado con il suo apparecchio fotografico e la sua capacitร di comprendere e scavare dentro le pieghe della societร , rivelare le ingiustizie e i soprusi, portare alla luce la storia di chi non aveva voce per gridare la propria storia. โGordon Parks. Una storia americanaโ รจ un progetto realizzato dalla Gordon Parks Foundation di New York in collaborazione con Forma, con il contributo del Consolato Generale degli Stati Uniti dโAmerica a Milano. La mostra, a cura di Alessandra Mauro, รจ accompagnata da un catalogo edito da Contrasto.
FOTOGRAFIA CONTRO I PREGIUDIZI – Tra i fotografi piรน importanti del ventesimo secolo, dagli anni Quaranta fino alla sua morte, nel 2006, Parks ha raccontato al mondo, soprattutto attraverso le pagine della rivista Life, la difficoltร di esser nero in un mondo di bianchi, la segregazione, la povertร , i pregiudizi, ma anche i grandi interpreti del ventesimo secolo, il mondo della moda e perfino le grandi personalitร del mondo in pieno cambiamento, come Malcom X, Muhammed Ali e Martin Luther King.
ARTISTA POLIEDRICO – Personalitร eclettica come non mai (โUomo del Rinascimentoโ, veniva chiamato giร ai tempi della sua collaborazione con Life), oltre che fotografo Parks รจ stato regista, scrittore, musicista, poeta e se il suo lavoro sfugge a una semplice catalogazione, forse la chiave per comprenderlo al meglio รจ quella del narratore di professione, lo storyteller della tradizione orale che usa la sua stessa esperienza, vissuta e sofferta, per comporre le storie.
NARRATORE DI STORIE – In tutta la sua carriera, Gordon Parks ha cercato di raccontare molte storie, illustrandole con immagini esemplari. Storie di gruppi di persone che lottano per sopravvivere, piccole comunitร lontane dal mondo, personaggi alla deriva o giร sotto i riflettori che perรฒ devono essere compresi meglio di quanto non accada. Vere o verosimili, nate dai drammi profondi, vissute sulla sua stessa pelle di ex ragazzo nero condannato a morire prima di nascere o costruite nellโalchimia della pura finzione, le storie di Gordon Parks sono tutte autenticamente sentite, tutte raccontate come visioni genuine e nate dalla volontร di incidere sulla realtร , affermando attraverso il racconto per immagini la propria opinione e la necessitร di gridarla forte al mondo.
INFATICABILE LAVORATORE – Nato nel 1912 a Fort Scott, in Kansas, tra povertร e segregazione, Gordon Parks รจ stato conquistato dalla potenza e dalla forza della fotografia vedendo le realizzazioni dei fotogiornalisti sulle principali riviste dellโepoca. Dopo aver acquistato una macchina fotografica al banco dei pegni nel 1937, impara a usarla da autodidatta e, poco tempo dopo, comincia (1941) a collaborare con il celebre gruppo della Farm Security Administration (F.S.A.), capitanato da Roy Striker. Quando nel 1943 la F.S.A. chiude, Parks comincia la sua attivitร da freelance, alternando il lavoro per le riviste di moda (soprattutto Vogue) a progetti di fotogiornalismo e di impianto piรน sociale. Nel 1948, il suo reportage su una gang giovanile di Harlem conosce un grande successo e Parks diventa il primo fotografo e scrittore afroamericano di Life. Per oltre trenta anni, Parks รจ stato un infaticabile lavoratore, creativo ed energico, in grado di impegnarsi nelle tante storie che dovevano essere raccontate; nelle campagne civili che dovevano essere sostenute. Numerosi sono i riconoscimenti e i premi al suo lavoro, tra questi la National Medal of Arts statunitense, ricevuta nel 1988.
24 aprile 2013
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