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Frida Kahlo vista attraverso gli scatti di Nickolas Murray

La mostra immersiva dedicata a Frida Kahlo è in programma presso la Palazzina di Caccia di Stupinigi a Torino dal 12 Marzo al 5 Giugno 2022.

Un mostra fotografica dedicata a Frida Kahlo, simbolo “pop” del femminismo e del Messico. Per la prima volta in Europa si svela al pubblico la collezione completa degli scatti su Frida di Nickolas Muray, suo amico di lunga data e amante. Su tutti, “Frida Kahlo on White Bench” la foto più iconica, nonché linea grafica della mostra. La mostra immersiva è in programma presso la Palazzina di Caccia di Stupinigi a Torino dal 12 Marzo al 5 Giugno 2022.

Le fotografie di Nickolas Muray

Sessanta scatti di Nickolas Muray nei momenti più segreti della vita della Kahlo, per far scoprire a tutto il pubblico la donna che si cela dietro l’artista e conoscerne i segreti. Un vero e proprio sguardo sulla Frida più intima e ancora sconosciuta, in un percorso fotografico organizzato dall’archivio Nickolas Muray attraverso GuestCurator Traveling Exhibition, LCC.

Il visitatore ha la possibilità di immergersi in un viaggio nei sentimenti e nelle emozioni che hanno caratterizzato la vita dell’artista attraverso le ricostruzioni degli ambienti di casa Azul, come la camera da letto col famoso letto d’arte e di sofferenza e lo studio in cui Frida creava. A completare l’ambientazione la riproduzione degli abiti e dei monili, per mostrare lo stile unico dell’artista, che si esprimeva attraverso un abbigliamento colorato ed accessori importanti di ispirazione etnica e tribale.

Gli amori di Frida Kahlo

Nel percorso espositivo focus sugli amori di Frida, con le lettere originali scambiate con Nickolas Muray e il documentario “Artists in Love”, in collaborazione con SKY Arte, sulla relazione tormentata con Diego Rivera. Molti i contributi multimediali in mostra, caratteristica distintiva delle produzioni di Next Exhibition, come l’area immersiva posta nel cuore centrale della Citroniera di Ponente . Nell’area merchandising la nuovissima esperienza VR per “vedere con gli occhi di Frida”, uno sguardo appassionato nella celebre Casa Azul, grazie alla tecnologia degli Oculus Quest2, di ultimissima generazione.

Special guest, per una mostra nella mostra, l’artista internazionale, di origine messicana, Karla De Lara, considerata oggi la madre dell’iperrealismo della pop art, in un fil rouge che lega passato e futuro, in un’indagine profonda e delicata sull’essere Frida Kahlo. Dopo aver esposto in oltre 36 Paesi nel mondo, la De Lara porta il pubblico alla conoscenza di Frida attraverso l’intimità del suo studio d’artista, cornice concettuale per un ampio corpus di opere; raccogliendo il dolore di Frida e trasformandolo in gioia, per la vita e per la sua terra.

Omaggio alla vita e all’opera di Frida Kahlo

L’esibizione dell’artista messicana è a cura della Dottoressa Chiara Candellone Sticca. Carlos Garcia de Alba, Ambasciatore del Messico in Italia afferma: “La mostra Through the Lens of Nickolas Muray è un omaggio fotografico alla vita e all’opera dell’artista messicana Frida Kahlo, diventata un’icona mondiale, non solo nel campo delle arti, ma anche nella promozione dell’identità femminile e dell’equità di genere. Con questa esposizione, l’Ambasciata del Messico in Italia continua con fierezza a portare le eccellenze della cultura e delle arti messicane all’apprezzato pubblico di Torino, con la preziosa collaborazione di enti pubblici e privati italiani.”

Alessandra Giani, Console Onorario del Messico a Torino dichiara: “È con vero piacere che il Consolato Onorario del Messico a Torino patrocina questa mostra in cui, attraverso le immagini di Muray, si conosce ed apprezza Frida Kahlo; notissima artista messicana che nelle sue opere e nella sua vita esprime le passioni che hanno attraversato il mondo ed il Messico in particolare. I suoi slanci, il dolore e le contraddizioni del tempo e del Paese diventano un messaggio perenne ed internazionale che ci induce a riflessioni comuni a tutti gli uomini.”

L’incontro tra Muray e Kahlo

L’incontro tra Muray e Kahlo avviene quasi per caso: nel 1923 Nickolas Muray incontrò l’artista messicano Miguel Covarrubias che era venuto a New York con una borsa di studio di sei mesi offerta dal governo messicano. Poco dopo il suo arrivo, Covarrubias iniziò a lavorare per Vanity Fair – rivista alla quale Muray contribuiva da diversi anni con i suoi ritratti di celebrità – e i due diventarono presto amici. Nel 1931 Muray si recò in Messico in vacanza con Covarrubias e sua moglie Rosa. Poiché Covarrubias era stato uno studente di Diego Rivera, era inevitabile che Frida Kahlo e Nickolas Muray si incontrassero. Ed era altrettanto inevitabile che il magnetismo unico di Frida conquistasse Nickolas.

I due iniziarono una storia d’amore che continuò e si spense per i successivi dieci anni e un’amicizia che durò fino alla sua morte, nel 1954. Le fotografie che Muray realizzò nel corso di questa relazione, che coprono un periodo che va dal 1937 al 1946, ci offrono una prospettiva unica, quella dell’amico, dell’amante e del confidente. Al tempo stesso mostrano le qualità di Muray come ritrattista e come maestro della fotografia a colori, campo pionieristico in quegli anni. In questa maniera scopre il meglio di Frida svelandolo al mondo, mettendo in luce anche il profondo interesse della donna per la sua eredità messicana, per la sua vita e per le persone più importanti con cui amava condividere il suo tempo.

Percorso professionale e personale

Le immagini, nate dal rapporto professionale e personale tra i due, si sono fatte strada nella cultura popolare, attraverso i più diversi media, e hanno influenzato profondamente la visione che il pubblico ha di Frida. Sono diventate un’icona, la prima immagine che ci viene in mente quando si pensa alla pittrice messicana. Sono parte integrante della comprensione di chi fosse Frida Kahlo come individuo dietro l’opera d’arte.

La mostra racconta, seguendo la cronologia delle fotografie di Nickolas Muray, il percorso professionale e personale di Frida Kahlo, a partire dagli scatti del 1937 a Tizapan in Messico, per chiudere con quelli del 1948 a Pedregal e Coyoacan. In questo lasso di tempo nascono alcune delle foto più importanti mai fatte a Frida Kahlo, come quelle realizzate nel 1939 nello studio di Muray e nel 1946 a New York, esposte in mostra come a ricostruire un album fotografico di famiglia.

Photocredits: © Nickolas Muray Photo Archive

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