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Addio a “Holga”, la camera a pellicola cult degli anni ’80

La leggendaria camera dell'era pre-digitale cinese non è più in produzione. Finite quelle nei magazzini non se ne troveranno più

MILANO – La fine di un mito, un po’ hipster un po’ cult anni Ottanta. Holga, la celebre camera a pellicola dell’era pre-digitale cinese, ha cessato d’esistere. Il marchio si fece conoscere a partire dal 1982 in Oriente, facendosi ben presto apprezzare in tutto il mondo. La notizia, questa volta, arriva dagli States, il distributore ufficiale Freestyle Photographic ne dichiara la morte. La fabbrica americana delle famose macchine fotografiche ha interrotto la produzione, in pratica, finite quelle nei magazzini non si troveranno più Holga in commercio.

HOLGA – Ma Holga cos’era? Economica, compatta, plasticosa. Una toy camera che permetteva comunque a fotografi e non di ottenere particolari effetti artistici. Una camera a pellicola che ha fatto la storia della fotografia moderna, sopravvivendo fino ad oggi all’era digital. L’uso delle pellicole oramai è una velleità per fotoamatori e specialisti ma la notizia della “morte” di Holga ha lasciato tutti un po’ basiti. Il fascino della riproduzione lenta, home-made, delle foto ha pur sempre il suo perché.

LA STORIA – Il primo prototipo di Holga fu realizzato 34 anni fa da T. M. Lee e iniziò a diffondersi dal 1982 a Hong Kong, che faceva ancora parte del Regno Unito. Anni in cui il rullino 120 da 60 millimetri in bianco e nero era il più diffuso nella repubblica Popolare cinese. Holga era nata per consentire alla classe operaia cinese di permettersi una camera economica. Peccato che, l’avvento sul mercato cinese di altre macchine fotografiche, che utilizzavano rullini di altro tipo, portò velocemente al declino del mitico rullino 120 e fu necessario esportare Holga per allargare il mercato.

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