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Accademia di Belle Arti di Brera, presentato il catalogo Devalle

A pochi anni dalla scomparsa, il Mart di Rovereto è il primo museo a dedicargli una importante retrospettiva

MILANO – A pochi anni dalla scomparsa, il Mart di Rovereto è il primo museo a dedicare una importante retrospettiva a Beppe Devalle (Torino, 1940 – Milano, 2013), pittore e docente prima all’Accademia Albertina di Torino, poi all’Accademia di Belle Arti di Brera, a Milano.

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LA MOSTRA – Oltre 70 opere raccontano l’intero percorso creativo dell’artista, compresa la produzione più recente (2008-2012) pressoché inedita. Fino al 14 febbraio 2016, la mostra è un progetto corale a cura di un comitato scientifico di eccellenza composto da studiosi che conobbero, frequentarono o lavorarono con Devalle: Carlo Bertelli, Paolo Biscottini, Barbara Cinelli, Flavio Fergonzi, Daniela Ferrari, Maria Mimita Lamberti, Sandra Pinto, Giovanni Romano, Alessandro Taiana, Dario Trento. Il gruppo di lavoro è stato sostenuto dal coordinamento di Maria Teresa e Jolanda Devalle, rispettivamente moglie e figlia dell’artista. A circa un mese dalla chiusura, la mostra è già stata visitata da oltre 21mila persone ed è stata recensita dai maggiori quotidiani nazionali e dalle riviste di settore.

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IL CATALOGO – Il progetto espositivo è accompagnato da un esaustivo catalogo scientifico, suddiviso in nove momenti o periodi, tutti rappresentati nelle sale del Mart. Pubblicato da Electa, contiene, oltre ai testi dei curatori, la preziosa bio-bibliografia ragionata, di Flavio Fergonzi, il catalogo delle opere, con le schede di Fabio Belloni, e gli elenchi delle esposizioni e degli apparati bibliografici utilizzati come fonti. Ieri il catalogo è stato presentato al pubblico milanese in quello che fu per Devalle un luogo privilegiato di studio e di riflessione: la Pinacoteca di Brera, dove il maestro amava condurre i suoi studenti per introdurli al mistero della pittura e della composizione. I critici dell’arte Nino Castagnoli e Elena Pontiggia hanno introdotto il progetto del Mart e la figura di Devalle in un dialogo con tre dei curatori della mostra: Paolo Biscottini, Daniela Ferrari e Sandra Pinto.

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