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Vittorio Sgarbi, “Coprire le statue è stato un gesto di ignoranza”

Ecco il parere del celebre critico d'arte in seguito alla censura delle statue ai Musei Capitolini di Roma

MILANO – “Una forma di soggezione ma che non ha senso”. E’ questo il parere di Vittorio Sgarbi in merito alla copertura delle statue nei Musei Capitolini, in occasione della visita a Roma del presidente iraniano Hassan Rohani. In questa intervista il celebre critico d’arte motiva le sue parole.

 

Cosa ne pensa di quanto accaduto ieri ai Musei Capitolini?

Si tratta di un’espressione di ignoranza assoluta di quello che la Persia è rispetto all’Isis. Tu non puoi considerare il presidente iraniano – che tratta con gli americani e che ha una capacità di tradurre l’Islam in una tradizione culturale straordinaria – come uno che distrugge le statue antiche. Come è evidente per chi conosce la Persia, loro non nascono con Maometto ma hanno una civiltà, la cui espressione è Persepoli, piena di antichità connesse a quelle greche e romane, quindi è impossibile che il presidente Rohani possa sentirsi turbato da statue che può vedere anche in Iran.

 

 

Cosa li ha spinti a censurare le statue secondo lei?

Tutto nasce da un principio che non segue la logica, se non quella della paura. E’ una follia non sapere cosa è l’Iran, ritenendolo un paese di fanatici, quando tale non è. Fare una cortesia nei confronti di un ospite avrebbe senso se non fosse scambiata per paura. È evidente che lì ci sia stata una forma di soggezione ma che non ha senso perché non hanno ricevuto Al-Baghdadi ma una persona di straordinaria sensibilità che non si offende nel guardare statue che ha anche a casa sua.

 

Si ricorda di altri casi diplomatici simili?

Un caso simile è avvenuto a Firenze qualche mese fa, ad ottobre, per la visita del principe ereditario degli Emirati Arabi a Palazzo Strozzi. In quell’occasione venne fatta coprire la statua del fauno nudo di Jeff Koons.

 

Cosa dovrebbe fare il mondo della cultura dopo un episodio simile?

Riguarda più lo Stato, la coscienza dello Stato. Non è accettabile, il mondo della cultura cosa deve fare? Niente, come al solito, perché è pieno di co****ni.

 

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Lucia Antista

 

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1 commento su “Vittorio Sgarbi, “Coprire le statue è stato un gesto di ignoranza””

  1. Forse Sgarbi parla dell’antico Iran visto che ora nonostante la parvenza di uno stato democratico con tanto di elezioni, in quel paese è in vigore la pena di morte. I reati capitali sono: omicidio volontario, terrorismo, strage, apostasia, gravi offese all’Islam, alla Repubblica islamica ed autorità religiose (i casi gravi della cosiddetta moharebeh ossia “inimicizia verso Dio”), vilipendio del profeta Maometto, omosessualità e rapporti sessuali illeciti reiterati e gravi, traffico di stupefacenti e di alcolici, adulterio, consumo di bevande alcoliche alla terza condanna, violenza sessuale aggravata, tradimento, alto tradimento, spionaggio, casi di prostituzione. Ali Khamenei, il supremo leader religioso iraniano, sostiene che le donne del suo paese non hanno diritto a un’attività politica e sociale, in quanto il loro unico scopo nella vita deve essere quello di rimanere a casa, di mettere al mondo i bambini, allattarli, crescerli ed educarli. Anche dal punto di vista fisico, psicologico ed emotivo, sempre secondo Ali Khamenei , le donne, sono troppo deboli rispetto all’uomo. Se questo è un paese civile, caro Sgarbi questa volta la capra ignorante è proprio lui.

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