Sei qui: Home » Arte » Violenza sulle donne, 3 mostre da visitare per riflettere sul tema

Violenza sulle donne, 3 mostre da visitare per riflettere sul tema

La Giornata contro la violenza sulle donne è una ricorrenza che vorremmo non dover calendarizzare più. In questo percorso, l'arte e la cultura possono aiutare.

Il 25 novembre si celebra la Giornata contro la violenza sulle donne, una triste ricorrenza di cui vorremmo non avere più bisogno in futuro.

Per rifondare la società e la cultura dentro cui siamo immersi non bastano gli sforzi calati dall’altro. Il percorso è lungo, faticoso, e si costruisce di tasselli che ognuno di noi, nel proprio singolo, deve riuscire a incasellare nel disegno complessivo: donne e uomini, ma soprattutto uomini.

  

Per lavorare in sinergia, ri-educare adulti e bambini, ri-costruire una società in cui equilibrio e rispetto vengano coniugati alla parità di genere, possiamo ripartire anche dall’arte e dalle forme espressive che da sempre hanno aiutato gli esseri umani nella definizione del sé.

Ecco perché in questo articolo vi suggeriamo 3 mostre da visitare proprio in occasione della Giornata contro la violenza sulle donne.

Violenza sulle donne, 3 mostre da visitare

“Guardare e vedere le differenze”, biblioteca comunale “Fabrizio Trisi” di Lugo, (RA)

La mostra “Guardare e vedere le differenze” racchiude già nel titolo il motivo da cui essa è nata.

Si tratta di un percorso fotografico, allestito negli spazi della biblioteca comunale di Lugo, che resterà visitabile fino al prossimo 8 dicembre negli orari di apertura del luogo ospitante.

“Guardare e vedere le differenze” vede protagonisti gli alunni delle scuole secondarie di primo grado, impegnati nel tradurre il tema delle differenze e della violenza di genere in arte, nella fattispecie attraverso lo strumento della fotografia. La mostra costituisce l’ultimo step di un concorso articolato in diverse fasi.

Gli studenti, attraverso la guida di esperti delle associazioni e degli insegnanti, sono stati accompagnati in una riflessione su come contraddizioni, divergenze e conflitti siano originati spesso da stereotipi che creano aspettative che in realtà sono delle vere e proprie gabbie che vincolano la libertà tanto delle donne, quanto degli uomini.

Un esempio, insomma, di come il mondo della scuola e delle realtà educative possa fare concretamente qualcosa per formare uomini e donne più consapevoli e non permettere più che la violenza sulle donne dilaghi come oggi.

“RI-SENTIMENTI. Storie di ultimi incontri”, Museo Boncompagni Ludovisi a Roma

Dal 25 novembre 2023 al 7 gennaio 2024 il Museo Boncompagni Ludovisi diretto da Matilde Amaturo e afferente alla Direzione Musei statali della città di Roma, diretta da Massimo Osanna ospiterà la mostra fotografica di Roberto Giordano RI-SENTIMENTI. Storie di ultimi incontri.

La mostra, curata da Valentina Filamingo, nasce proprio in occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne.

Attraverso 17 scatti in bianco e nero l’esposizione fotografica racconta la fine di un rapporto, la storia di un ultimo incontro, durante il quale tra i sentimenti ed i risentimenti in qualche modo la protagonista rivive quello che è stato il suo rapporto con il partner.

La relazione difficile viene ripercorsa con la rappresentazione di un recinto nella quale sono costretti sia la donna che l’uomo, la prima succube della violenza, il secondo annodato alla propria ossessione che non riesce a sciogliere.

Roberto Giordano racconta la violenza di genere articolando la narrazione in 5 sezioni: “il giardino”, “il recinto”, ”il mare”, “il lago”, “la casa” che illustrano gli incontri/scontri di una donna e di un uomo interpretati dagli attori Anna Karolak e Fabio Faraglia.

“Com’eri vestita?”, alla Casa della Comunità Saragozza di Bologna

Al Quadriportico dell’ex-ospedale Roncati, ora Casa della Comunità Saragozza, in via Sant’Isaia 90 a Bologna, è possibile invece visitare la Mostra sulla violenza sulle donne a cura dell’Associazione Malala.

L’esposizione, nata con l’obiettivo di accrescere tra i giovani, così come tra gli adulti, la consapevolezza del fenomeno della violenza contro le donne, intende sensibilizzare in particolare ragazze e ragazzi affinché diventino future donne e uomini responsabili, in grado di rispettarsi a vicenda e mettendo da parte pregiudizi e stereotipi, a partire da quelli relativi all’abbigliamento, che in età adolescenziale riveste un’elevata importanza.

Non a caso il “come ci si veste” in questa fase della vita rappresenta un tratto altamente identitario, diventando un importante fattore per l’appartenenza al gruppo.

© Riproduzione Riservata