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Van Gogh: la mostra “Poeti e amanti” conquista il pubblico e arriva al cinema

La mostra che celebra l’arte di Van Gogh e propone di riscrivere la sua storia, offrendo una prospettiva unica sulla sua produzione artistica e personale, sbarca al cinema.

Vincent Van Gogh, uno degli artisti più amati della storia, è tornato a far parlare di sé con una mostra eccezionale, “Van Gogh. Poeti e Amanti”, ospitata dalla prestigiosa National Gallery di Londra dal 14 settembre 2024 al 19 gennaio 2025. L’evento ha riscosso un successo tale da portare la galleria a concedere un’apertura straordinaria notturna, solo la seconda nella sua storia, a conferma dell’entusiasmo globale per questa esposizione.

“Van Gogh. Poeti e Amanti” non è stata solo una mostra, ma un invito a riscoprire l’uomo dietro il mito, l’artista che ha saputo trasformare le sue emozioni in capolavori universali. Attraverso l’esperienza cinematografica, il pubblico avrà l’occasione di immergersi in una celebrazione autentica del talento di Van Gogh, un viaggio tra arte, poesia e amore che continua a ispirare generazioni.

Questa mostra non si limita a celebrare l’arte di Van Gogh, ma si propone di riscrivere la sua storia, offrendo una prospettiva unica sulla sua produzione artistica e personale. Ora la mostra rivivrà anche al cinema: scopriamo come.

La mostra Van Gogh. Poeti e Amanti 

La mostra londinese rappresenta uno degli eventi clou del bicentenario della National Gallery, raccogliendo opere iconiche come “Notte stellata sul Rodano”, “La casa gialla”, “I Girasoli” e “La sedia di Van Gogh”, accanto a pezzi raramente esposti e straordinari disegni.

In soli due anni, tra Arles e Saint-Rémy, Van Gogh trasformò radicalmente il suo stile. La sinfonia di colori e texture poetiche delle sue opere riflette non solo l’influenza dei poeti e artisti che ammirava, ma anche il fervore di un’anima che trovava nella natura e nell’arte una via per esprimere le proprie emozioni.

La mostra al cinema: esperienza imperdibile

ll film-evento “Van Gogh. Poeti e Amanti”, diretto da David Bickerstaff, porta l’esclusiva esperienza della mostra direttamente nelle sale cinematografiche. Solo il 4 e 5 marzo, grazie al progetto “La Grande Arte al Cinema” di Nexo Studios, il pubblico potrà immergersi nella straordinaria esposizione londinese attraverso un viaggio visivo che esplora l’intima connessione di Van Gogh con la poesia, l’amore e la natura.

Tra le pennellate vibranti del maestro olandese, lo spettatore è guidato attraverso luoghi che hanno ispirato alcune delle sue opere più celebri: il “Giardino dei Poeti”, gli alberi ombrosi di Saint-Rémy, le campagne di Arles. Il documentario celebra il genio di Van Gogh senza soffermarsi sulle sue sofferenze, ma valorizzando la forza creativa e l’innovazione stilistica che caratterizzarono i suoi ultimi anni.

National Gallery: simbolo dell’arte mondiale

Fondata nel 1824, la National Gallery di Londra è uno dei musei d’arte più prestigiosi al mondo. La sua collezione comprende capolavori che vanno dal XIII al XX secolo, con opere di artisti come Leonardo, Monet, Cézanne, Raffaello e, naturalmente, Van Gogh. La decisione di ospitare una mostra di tale portata con un’apertura straordinaria notturna sottolinea l’importanza dell’evento, inserito nel programma dei festeggiamenti per il bicentenario della galleria.

Van Gogh

Vincent Van Gogh nacque il 30 marzo 1853 a Zundert, un piccolo villaggio nei Paesi Bassi, da una famiglia protestante. La sua vita fu caratterizzata da una continua ricerca del senso dell’esistenza, vissuta tra passioni intense e profonda sofferenza interiore.

Van Gogh lavorò inizialmente come mercante d’arte, missionario e insegnante prima di scoprire la sua vocazione artistica a circa 27 anni. Nonostante abbia dipinto oltre 2.000 opere, tra cui circa 900 dipinti e 1.100 disegni, durante la sua vita fu ignorato dal mercato dell’arte e vendette solo un quadro.

Nel 1886 si trasferì a Parigi, dove incontrò alcuni degli artisti impressionisti più celebri del tempo, tra cui Monet, Pissarro e Toulouse-Lautrec. Questi incontri influenzarono profondamente il suo stile, spingendolo verso una pittura dai colori più vivaci e dalle forme innovative.

Il periodo decisivo della sua carriera si sviluppò tra il 1888 e il 1890, quando si trasferì ad Arles, nel Sud della Francia. Qui creò alcune delle sue opere più celebri, ispirandosi ai paesaggi della Provenza e alla luce del Mediterraneo. Tuttavia, la sua fragilità mentale peggiorò progressivamente, culminando in episodi di profonda depressione e nel tragico taglio del lobo dell’orecchio.

Van Gogh trascorse gli ultimi mesi della sua vita a Saint-Rémy e infine a Auvers-sur-Oise, dove il 27 luglio 1890 si sparò al petto, morendo due giorni dopo, il 29 luglio, a soli 37 anni. Nonostante una vita breve e travagliata, il suo lavoro è diventato il simbolo di una creatività rivoluzionaria e tormentata.

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