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Una mostra a Cremona celebra le figure di Monteverdi e Caravaggio

La mostra ripercorre il clima di cambiamento e novità di un periodo denso di significati per la storia della musica e per l’arte del dipingere

MILANO – Il 2017 è un anno speciale per la città di Cremona. Quest’anno ricorrono, infatti, i 450 anni della nascita di Claudio Monteverdi, il compositore cinquecentesco che nella città lombarda ebbe i natali. Per festeggiare l’anniversario, Cremona ha organizzato un anno di celebrazioni musicali e artistiche. Un flusso di proposte che vedrà nuove produzioni, concerti unici, mostre e la crociera musicale lungo le terre amate da Monteverdi: Cremona, Mantova e Venezia, sotto l’organizzazione del Comitato promotore. Ne è scaturito un ricco programma di eventi che abbraccia numerosi filoni, ognuno dei quali ha il proprio punto di riferimento nelle istituzioni che partecipano al Comitato. Ad essere coinvolta è l’intera città attraverso la musica negli spazi pubblici, nei palazzi storici anche privati, nelle chiese barocche, giardini e cortili “nascosti”. La mostra è realizzata con il sostegno di Granarolo e Museo del Violino friends.

LE MOSTRE – Un capitolo a parte lo meritano le mostre pensate per rendere omaggio a Claudio Monteverdi e anche alla cultura musicale e figurativa di quel periodo. La prima mostra ad essere stata aperta è Monteverdi e Caravaggio, sonar stromenti e figurar la musica ospitata al Museo del Violino di Cremona, fino al 23 luglio 2017 dove sarà ricostruita l’orchestra dell’Orfeo attraverso l’esposizione degli strumenti originali dell’epoca, selezionati seguendo le indicazioni annotate nelle prime edizioni a stampa dell’opera, eseguita la prima volta esattamente 410 anni fa. La partitura prevede un organico ben definito:“duoi gravicembali, duoi contrabassi de viola, dieci viole da brazzo, un’arpa doppia, duoi violini piccoli alla francese, duoi chitaroni, duoi organi di legno, tre bassi da gamba, quattro tromboni, un regale, duoi cornetti, un flautino alla vigesima seconda, un clarino con tre trombe sordine”. L’elenco non solo testimonia le consuetudini musicali dell’epoca, ma anticipa le tendenze del barocco in Italia, con l’affermazione delle viole da braccio su quelle da gamba. Gli strumenti in mostra sono stati scelti secondo criteri di valore filologico ed estetico e provengono dalle maggiori collezioni italiane e internazionali. Particolare attenzione è stata posta nella ricerca di esemplari conservati o riportati, grazie al restauro, senza gli interventi che, nei secoli successivi, si sono rivelati necessari per affrontare i repertori sette e ottocenteschi. Laddove questo non sia stato possibile, a fianco dello strumento ammodernato, sarà presentata una copia con montatura barocca. Applicazioni multimediali permetteranno di ascoltare il suono di ognuno di essi per conoscerne il timbro e identificarne il ruolo nella trama musicale e simbolica dell’Orfeo.

MUSICA E ARTE – Il ruolo salvifico della musica ha ispirato diverse rappresentazioni pittoriche. Tra le più famose è certamente Il Suonatore di Liuto di Caravaggio. Questa meravigliosa opera è presentata a Cremona come introduzione agli strumenti musicali. Il dipinto realizzato nel 1597 dal grande pittore per il Cardinal del Monte, comprato dal Duca di Beaufort nel 1726-1737, portato a Badminton House nel Gloucestershire, dove è rimasto per due secoli e mezzo, venduto nel 1969 come una copia e infine nuovamente  a New York nel 2011. La natura morta qui raffigurata è simile a quella utilizzata da Caravaggio per il Ragazzo morso da un ramarro e rivela una brillante osservazione degli effetti della luce sul vetro e attraverso l’acqua. Tutto viene rappresentato con una eccezionale accuratezza, al punto da poter determinare non solo l’età del liuto e del violino, ma anche seguire ciascun dettaglio delle corde, della scatola dei piroli, del ponticello, della cassa, della tastiera, della rosetta così come questi elementi erano nella realtà.

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