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“Un artista chiamato Banksy”, oltre 100 opere in mostra a Ferrara

A parlare, al posto dell’artista inglese Banksy che nessuno ha mai visto e di cui nessuno conosce il volto, sono 100 opere di inaudita potenza etica, evocativa e tematica

Originario di Bristol, nato intorno al 1974, inquadrato nei confini generici della street art, Banksy rappresenta il più grande artista globale del nuovo millennio, esemplare caso di popolarità per un autore vivente dai tempi di Andy Warhol. A lui è dedicata presso Palazzo dei Diamanti la mostra Un artista chiamato Banksy. L’esposizione è a cura di Stefano Antonelli, Gianluca Marziani e Acoris Andipa. La mostra è ideata e prodotta da MetaMorfosi Associazione Culturale, in collaborazione con Ferrara Arte.

Il mistero di Banksy

A parlare, al posto dell’artista inglese che nessuno ha mai visto e di cui nessuno conosce il volto, sono le sue opere. Opere di inaudita potenza etica, evocativa e tematica. Banksy rappresenta la miglior evoluzione della Pop Art originaria, l’unico che ha connesso le radici del pop, la cultura hip hop, il graffitismo anni Ottanta e i nuovi approcci del tempo digitale.

Banksy, "Mia moglie odia quando lavoro a casa". L'ultima opera è in bagno

Banksy, “Mia moglie odia quando lavoro a casa”. L’ultima opera è in bagno

Probabilmente Banksy con questa sua opera vuole riferirsi al telelavoro forzato in cui si trova mezzo mondo da settimane a causa della pandemia

Il percorso espositivo

Quello che arriva a Palazzo dei Diamanti è un imponente evento che riunisce oltre 100 opere e oggetti originali dell’artista britannico, in un percorso espositivo che dà conto della sua intera produzione: vent’anni di attività che iniziano con i dipinti della primissima fase della sua carriera, fino agli esiti dello scorso anno con le opere provenienti da Dismaland, come la scultura Mickey Snake con Topolino inghiottito da un pitone.

Ci sono poi gli stencil e, ovviamente, le serigrafie che Banksy considera vitali per diffondere i suoi messaggi. Un quadro raccontato esaurientemente in mostra da ricche schede testuali in grado di ricostruire storie, aneddoti, provenienze e relazioni. Un percorso di approfondimento ideato affinché il pubblico possa scoprire l’artista nelle sue molteplici angolazioni. 

Affreschi popolari

Tra il 2002 e il 2009 Banksy pubblica 46 edizioni stampate che vende tramite la sua casa editrice Pictures on Walls di Londra. Si tratta di serigrafie che riproducono alcune tra le sue più famose immagini, molte delle quali sono state usate nei suoi interventi all’aperto, che sono diventate “affreschi popolari”. Oltre trenta serigrafie originali sono state selezionate dai curatori per la mostra ferrarese.

Tra queste le ormai iconiche Girl with Balloon, serigrafia su carta del 2004-05, e Love is in the Air, una serigrafia su carta che riproduce su fondo rosso lo stencil apparso per la prima volta nel 2003 a Gerusalemme sul muro costruito per separare israeliani e palestinesi nell’area della West Bank. L’opera raffigura un giovane che lancia un mazzo di fiori, messaggio potente a un passo dai lanciatori di pietre del palcoscenico più caldo del Mediterraneo.

Il pittore di graffiti, il murale di Banksy a Notting Hill

“Il pittore di graffiti”, il murale di Banksy a Notting Hill

Rimasto coperto per undici anni, il graffito di Banksy “Il pittore di graffiti” torna ad essere visibile al pubblico

Presente, con tutti i suoi rimandi all’iconografia rinascimentale reinterpretata e rielaborata secondo la tecnica del “détournement” che ne mette in crisi il significato classico, la Virgin Mary, conosciuta anche come Toxic Mary, una serigrafia su carta del 2003 che secondo alcuni rappresenta una dura critica di Banksy a ruolo della religione nella storia.

La lezione di Andy Warhol

“Banksy mette in discussione concetti come l’unicità, l’originalità, l’autorialità e soprattutto la verità dell’opera” spiegano due dei curatori, Stefano Antonelli e Gianluca Marziani. Le sue opere “tratteggiano una nuova visione sulla relazione tra opera e mercato, istituendo, di fatto, un nuovo statuto dell’opera arte, una nuova verità dell’arte stessa, ovvero l’opera originale non commerciabile.” Banksy preferisce da sempre la diffusione orizzontale di immagini rispetto alla creazione di oggetti unici. Una lezione mutuata da Andy Warhol, con il suo approccio seriale e l’uso sistematico della serigrafia.

I dipinti spray o acrilici

Fondamentali nel percorso espositivo i dipinti realizzati con spray o acrilici su diversi tipi di supporto che raramente si possono incontrare nelle esposizioni dedicate all’artista inglese. Tra questi uno dei suoi primissimi lavori, Lab Rat, realizzato in spray e acrilici su compensato nel 2000, è una delle tante opere “riscoperte” di Banksy.

I temi trattati da Banksy

Quello di Banksy è un immaginario semplice ma non elementare. Esso contiene messaggi che esaminano i temi del capitalismo, della guerra, del controllo sociale e della libertà in senso esteso e dentro i paradossi del nostro tempo. Per la prima volta una mostra esamina le immagini di Banksy all’interno di un quadro semantico che ne veicoli origini, riferimenti, relazioni tra gli elementi e piani di pertinenza. Completano la mostra diversi poster da collezione, le banconote Banksy of England, alcune t-shirt rarissime e i progetti di copertine di vinili.

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