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”Tutankhamon Caravaggio Van Gogh”, il senso della notte eterna e spirituale nell’arte in mostra a Vicenza

E’ un’idea così semplicemente bella che stupisce che nessuno ci abbia pensato sino ad ora”. Questa la sensazione che si è colta a Vicenza quando il Sindaco Achille Variati e il Vice Sindaco Jacopo Bulgarini d’Elci hanno annunciato la grande mostra 'Tutankhamon Caravaggio Van Gogh. La sera e i notturni dagli Egizi al Novecento'...

MILANO – “E’ un’idea così semplicemente bella che stupisce che nessuno ci abbia pensato sino ad ora”. Questa la sensazione che si è colta a Vicenza, a Palazzo Trissino, allorché il Sindaco Achille Variati e il Vice Sindaco Jacopo Bulgarini d’Elci hanno annunciato la grande mostra ‘Tutankhamon Caravaggio Van Gogh. La sera e i notturni dagli Egizi al Novecento‘ – la terza del critico e curatore a Vicenza – che Marco Goldin è stato chiamato a proporre in Basilica Palladiana, a partire dalla vigilia di Natale del 2014. 113 opere provenienti da 30 musei di tutto il mondo dedicate al tema della notte, dagli antichi egizi al Novecento.

MOSTRA EMOZIONALE – La grande novità è l’ingresso della Fondazione Teatro Comunale della Città di Vicenza come Ente Promotore, in collaborazione con il Comune di Vicenza e Linea d’ombra, con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Verona, Vicenza, Belluno e Ancona. Main Sponsor il Gruppo Segafredo Zanetti. E’ una mostra di capolavori, sensazioni, emozioni e simboli. E simbolica non poteva non essere, quindi, anche la data di inizio: il 24 dicembre 2014, la Notte Santa. Il titolo: “Tutankhamon Caravaggio Van Gogh. La sera e i notturni dagli Egizi al Novecento” è, senza dubbio, di quelli che fanno girare la testa. Richiama millenni di storia dell’uomo e dell’arte, appuntati in una mostra che indaga una storia antica ma soprattutto poi una seconda storia, dal Cinquecento al Novecento in pittura, lungo il suo versante struggentemente serale e notturno.

LE SEZIONI – Divisa in sei sezioni di carattere tematico e non cronologico, è composta da 115 opere, provenienti come sempre da musei e collezioni di tutto il mondo. In tutta la prima parte (La notte segue il fiume. Gli Egizi e il lungo viaggio), forte di 22 tra sculture e oggetti, e facendo interamente ricorso a una delle più straordinarie collezioni al mondo nel settore, quella del Museum of Fine Arts di Boston, viene ricostruita l’idea che della notte avevano gli Egizi. Notte intesa in senso figurato, come cammino nell’oscurità di un dopo morte che invece si illumina con la resistenza delle immagini della vita, degli oggetti della vita, le figure, i segni, i simboli. È la parte dell’esposizione in cui i dati della realtà diventano oggetti, gli oggetti che venivano custoditi nelle Piramidi, simbolo luminoso della notte dell’eternità, che però si portava dietro la vita.

17 gennaio 2015

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