Padova rende un doveroso omaggio a una delle figure più significative del panorama culturale cittadino e italiano del Novecento, Silvana Weiller Romanin Jacur (1922–2022), con una grande retrospettiva presso il prestigioso Centro Culturale Altinate San Gaetano. La mostra, intitolata Silvana Weiller. Paesaggi e leggende, si inserisce nel solco delle celebrazioni dedicate all’artista in occasione del centenario della sua nascita e ne esplora l’opera in tutta la sua profondità e varietà.
Curata da Nicola Galvan ed Elisabetta Vanzelli, l’esposizione in programma fino al 2 marzo 2025 raccoglie oltre un centinaio di opere, offrendo ai visitatori uno spaccato completo del percorso creativo di Silvana Weiller, che si muove tra il figurativo e l’astratto, tra il lirismo narrativo e l’indagine intellettuale. La mostra non si limita a mettere in evidenza il talento pittorico dell’artista, ma approfondisce anche il suo contributo come intellettuale poliedrica, critica d’arte, poetessa e promotrice culturale.
L’esposizione non è soltanto un viaggio nell’arte, ma anche un racconto di vita, segnato da momenti storici complessi, esperienze personali significative e un instancabile desiderio di ricerca e innovazione. Silvana Weiller non fu soltanto una pittrice, ma anche una raffinata interprete del suo tempo, capace di tradurre emozioni e riflessioni in immagini potenti e poetiche.
Questa retrospettiva rappresenta un’importante occasione per riscoprire un’artista che ha saputo attraversare con eleganza e profondità le avanguardie artistiche del Novecento, portando sempre una visione personale e autentica. Dall’esplorazione intima delle radici ebraiche alla rappresentazione poetica di paesaggi urbani e naturali, la mostra testimonia la straordinaria capacità della Weiller di spaziare tra temi e stili, sempre con una cifra unica e riconoscibile.
La mostra
Un evento di tale portata non poteva che essere ospitato al Centro Culturale Altinate San Gaetano, luogo di eccellenza per l’arte e la cultura a Padova. Dal 19 gennaio al 2 marzo 2025, questa mostra offre ai visitatori l’opportunità di immergersi in un mondo di paesaggi e leggende, esplorando i molteplici aspetti della creatività di Silvana Weiller e scoprendo una personalità che ha lasciato un segno indelebile nella storia culturale della città e oltre.
La mostra è concepita come un dialogo tra due scenari tematici che hanno segnato la poetica della Weiller. Nell’Agorà, sono esposti lavori ispirati alla cultura ebraica, in cui l’artista narra storie bibliche attraverso rotoli di carta di grande formato, mai presentati al pubblico prima d’ora. Questi racconti intimi e fiabeschi si affiancano, nei ballatoi intorno all’Agorà, a una serie di vedute urbane e naturali. Tra i soggetti prediletti spicca Prato della Valle, ritratto in una sintesi che varia dal naturalismo all’astrazione.
L’opera della Weiller si muove tra sperimentazione e profondità intellettuale, spaziando da tecniche figurative a linguaggi informali e astratti. Il suo approccio “coscienzioso” all’arte si riflette in una produzione eterogenea, capace di raccontare sia le vicende personali che i cambiamenti del suo tempo.
L’assessore alla cultura Andrea Colasio ha sottolineato l’importanza di questa retrospettiva nel riscoprire una figura che ha segnato la storia culturale di Padova. Con parole della stessa artista: “La pittura è una conquista, un ingresso faticoso in un mondo diverso, il mondo della forma.”
L’artista Silvana Weiller
Nata a Venezia, Silvana Weiller si forma a Milano e trascorre l’infanzia circondata da stimoli culturali, frequentando personalità come Maurice Ravel e Igor Stravinskij. Le leggi razziali del 1938 segnano una svolta drammatica nella sua vita: costretta a interrompere gli studi al liceo Parini, si rifugia in Svizzera durante la guerra, dove studia arte e incontra il futuro marito, Leo Romanin Jacur.
Rientrata a Padova nel 1945, la città diventa la sua casa e il centro della sua prolifica attività artistica. Nel 1948 espone per la prima volta al Caffè Pedrocchi, inaugurando una lunga carriera che la vedrà protagonista di mostre in tutta Italia. Parallelamente, la Weiller si distingue come critica d’arte, poetessa e promotrice culturale, con un’attenzione particolare allo studio della figura femminile e alla traduzione di testi letterari.