SalvArti: in mostra al Palazzo Reale di Milano le opere d’arte confiscate alla mafia

7 Dicembre 2024

La mostra SalvArti propone un percorso espositivo che racconta l’evoluzione artistica dalla prima metà del Novecento fino ai primi anni Duemila: in esposizione oltre 80 opere confiscate alla criminalità organizzata e restituite alla collettività.

SalvArti: in mostra al Palazzo Reale di Milano le opere d'arte confiscate alla mafia

Fino al 26 gennaio 2025, il Palazzo Reale di Milano ospiterà SalvArti. Dalle confische alle collezioni pubbliche, una mostra unica che celebra l’arte e la legalità. In esposizione oltre 80 opere confiscate alla criminalità organizzata e restituite alla collettività. Le opere esposte spaziano tra dipinti, grafiche e sculture, con firme prestigiose come Giorgio de Chirico, Mario Sironi, Lucio Fontana, Salvador Dalí, Andy Warhol, Mario Schifano e Robert Rauschenberg.

Accanto a questi grandi maestri del Novecento, figurano sperimentatori contemporanei come Christo e Arnaldo Pomodoro. La mostra non è solo una celebrazione del patrimonio culturale italiano e internazionale, ma anche un invito a riflettere sul valore della legalità, in un contesto in cui l’arte diventa simbolo di rinascita e riscatto.

Questa straordinaria esposizione rappresenta anche un’occasione per sensibilizzare il pubblico, soprattutto i più giovani, sull’importanza della tutela del patrimonio culturale e sull’impegno delle istituzioni nel restituire alla comunità ciò che le è stato sottratto. Dopo l’appuntamento milanese, SalvArti si trasferirà al Palazzo della Cultura “P. Crupi” di Reggio Calabria, dall’8 febbraio al 27 aprile 2025, a testimonianza di un dialogo tra territori diversi ma uniti nella valorizzazione di un’eredità comune.

La mostra: SalvArti. Dalle confische alle collezioni pubbliche

La mostra propone un percorso espositivo che racconta l’evoluzione artistica dalla prima metà del Novecento fino ai primi anni Duemila. Si va dal gruppo Novecento con Mario Sironi e Giorgio de Chirico, alla Metafisica di Carlo Carrà, fino alla Transavanguardia di Sandro Chia, Enzo Cucchi e Mimmo Paladino. Non mancano riferimenti all’arte contemporanea con opere di Andy Warhol, Keith Haring, Christo e Pier Paolo Calzolari.

Anche la scultura trova spazio, con artisti come Arnaldo Pomodoro e Michele Savini, che esplorano materiali e forme innovative. Ogni opera, oltre al valore artistico, porta con sé la storia del suo recupero e restituzione.

Accompagna la mostra un catalogo curato da Electa Editore, che documenta il percorso espositivo e approfondisce il significato culturale e sociale delle opere. SalvArti non è solo una mostra, ma un manifesto del potere della legalità e dell’arte come strumenti di riscatto sociale.

Dopo la chiusura della mostra, il primo gruppo di opere sarà distribuito tra istituzioni museali italiane come la Pinacoteca di Brera a Milano, il Museo delle Civiltà a Roma e il Museo del Novecento a Napoli. Un secondo gruppo di 22 opere resterà invece a Reggio Calabria, presso il Palazzo della Cultura “P. Crupi”, dove si unisce a una collezione permanente di oltre 100 opere già confiscate nel 2015.

Il lungo viaggio delle opere d’arte: dai sequestri alla restituzione

Le opere esposte provengono da procedimenti giudiziari che hanno portato alla confisca di beni illeciti. In particolare, sono stati decisivi gli interventi del Comando Carabinieri Tutela del Patrimonio Culturale e della Guardia di Finanza. Tra i casi di spicco, una maxi-frode fiscale legata al riciclaggio internazionale e il sequestro di beni di un esponente della criminalità organizzata. Questo recupero testimonia l’impegno congiunto delle forze dell’ordine e delle istituzioni culturali nel restituire alla società un patrimonio altrimenti perduto.

Arte e legalità: un progetto dal grande valore civile

L’iniziativa si inserisce nel progetto Arte per la cultura della legalità, voluto dalla Direzione generale Musei del Ministero della Cultura, in collaborazione con l’Agenzia Nazionale Beni Sequestrati e Confiscati alla criminalità organizzata (ANBSC), il Comune di Milano, la Città Metropolitana di Reggio Calabria e il Ministero dell’Interno. Questa mostra sottolinea il ruolo cruciale delle istituzioni nel recupero e nella valorizzazione di beni sottratti alla malavita. È un’occasione per riflettere, in particolare con le giovani generazioni, sull’importanza della giustizia e della legalità.

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