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Le prime illustratrici donne della Disney

Negli anni '30 del Novecento le donne iniziarono ad essere assunte in lavori di animazione precedentemente detenuti da soli uomini, grazie al loro "tocco delicato"

MILANO โ€“ Era il 1923 quando i fratelli Walter e Oliver Disney diedero vita alla magica casa di produzione attiva nel settore mediatico e dellโ€™intrattenimento. Da quei lontani anni Venti lโ€™azienda รจ cresciuta enormemente e ancora oggi sono tantissime le persone che sognano di poter varcare le porte degli uffici. Strano pensare perรฒ a come e quando รจ avvenuto lโ€™ingresso nel mondo dellโ€™illustrazione Disney da parte delle donne.ย  Vediamo di fare luce in merito alla questione grazie allโ€™aiuto di Bustle

Le abilitร  femminili

Come racconta Mindy Johnson nel libro โ€œInk & Paint: The Women of Walt Disney’s Animationโ€, sono stati in prevalenza uomini gli animatori responsabili della stesura delle forme e dei movimenti iniziali dei personaggi Disney ย e in quanto tali, erano etichettati come gli “artisti piรน abili”. A intervenire perfezionando e migliorando i loro disegni, erano perรฒ gli inchiostratori e pittori. ย Lavori i loro, che richiedevano immensa compostezza e precisione, tratti spesso associati alla femminilitร  in quel momento.ย  Questione di tratto, precisione e sensibilitร . Qualitร  tecniche che senza ombra di dubbio giร  in quegli anni Venti la casa di produzione riconosceva nelle linee della mano femminile. Cosรฌ annunciava un comunicato stampa stampa di Walt Disney Studios negli anni ’20: “Le ragazze non solo hanno piรน pazienza e un senso piรน sottile per i dettagli, la linea e il colore. Hanno infinitamente piรน pazienza per fare un tipo di lavoro piรน preciso su celluloide necessario per questo lavoro”. Un dipartimento creativo quello di inchiostro e pittura che nel corso degli anni โ€˜20 e โ€™30 era lโ€™unico aperto alle donne. Cosa scoraggiante, ad ogni modo, era il fatto che il dipartimento reclutava solo minori di 35 anni motivando cosรฌ la scelta: โ€œLe donne sopra i trentacinque hanno dimostrato che i loro muscoli iniziano a irrigidirsi e che non possono padroneggiare una penna e la tecnica dei pennelli cosรฌ bene come le ragazze piรน giovaniโ€

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Le prime donne a lavorare in Disney

Nel ย 1934 la casa di produzione iniziรฒ a incorporare piรน donne sul posto di lavoro, scavalcando l file dei settori creativi dellโ€™azienda. Eโ€™ in questo stesso anno che Bianca Majolie, donna solitaria in una stanza con 15 uomini, diventa la prima donna assunta per lavorare come artista storyboard. ย Circondata dallโ€™umorismo creativo dei suoi colleghi, la Majolie incorporava l’emozione nei suoi disegni narrativi, che sarebbero diventati un punto fermo della formula di animazione della Disney. A lei si deve la creazione degli schemi per classici come “Cenerentola” e “Peter Pan”. Allo stesso modo Hazel Sewell, cognata di Walt Disney, viene ricordata inveceย  per aver lavorato alla regia come art director negli anni ’20 per ย film come “Biancaneve” e “Bambi” . Tuttavia la maggior parte delle donne lavorava ancora con inchiostro e pittura, separate dal resto dei loro colleghi in un’ala autonoma degli uffici di Burbank di Disney. Johnson ritiene che la segregazione di genere sia derivata, in parte, da uno sforzo per mantenere le donne,nuove nell’ambiente di lavoro dominato dagli uomini, relativamente comode. Ma la quarantena era anche una precauzione di sicurezza. Il reparto inchiostro e vernice lavorava con la cellulosa nitrica, un materiale altamente infiammabile, quindi era necessario che i dipendenti del dipartimento lavorassero in un’area di lavoro piรน sicura. Allโ€™inizio degli anni โ€™40, con le difficoltร  della guerra che vedevano la casa di produzione perdere forza lavoro maschile, nuovi annunci furono pubblicati per attirare giovani donne abbastanza allenate da poter lavorare a penna e inchiostro. Allโ€™annuncio rispose una certa Virginia Fleener assunta nel reparto di animazione, un decennio prima vietato alle donne. Jane Baer, invece, aveva solo ventโ€™anni quando ha iniziato a lavorare alla Disney nel 1954 come animatrice per “La bella addormentata” ed era una delle 10 donne coinvolte nel film e che lavoravano tutte insieme in una grande sala chiamata “il bullpen”. Tutte ragazze che, stando ai ricordi di Baer, diventarono presto amiche. Questo in parte perchรฉ l’atmosfera competitiva comune negli spazi di lavoro dominati dagli uomini era assente e poi perchรฉ molte delle donne con cui lavorava erano cresciute per diventare segretarie, mogli e madri. Non avevamo alcuna aspirazione a fare qualcosa di piรน di quello che stavano facendo.ย  Le giovani animatrici dioggi, cosรฌ, ย hanno sicuramente da imparare da storie di donne come Baer, Albright e Fleener, che hanno dimostrato che le donne hanno molto piรน da offrire al mondo dell’animazione si un ” tocco delicato “.

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