“L’albero rosso” di Piet Mondrian e i rami spogli d’autunno

22 Settembre 2024

Analizziamo assieme questa opera d'arte figlia del neoplasticismo di Piet Mondrian che ci parla d'autunno e di natura.

L'albero rosso di Piet Mondrian e i rami spogli d'autunno

L’Albero Rosso di Piet Mondrian, completato tra il 1908 e il 1910, rappresenta uno dei momenti cruciali della carriera artistica del pittore olandese. Quest’opera, esposta al Gemeentemuseum dell’Aia, segna una transizione tra il naturalismo e lo stile più astratto e geometrico che avrebbe caratterizzato i lavori successivi di Piet Mondrian, fino ad arrivare al celebre neoplasticismo.

Analisi del quadro di Piet Mondrian

A prima vista, L’Albero Rosso colpisce per la sua intensità cromatica. L’albero si erge maestoso al centro del quadro, con rami contorti che sembrano danzare contro il cielo blu. La struttura dell’albero è resa con tonalità di rosso intenso e vibrante, in netto contrasto con il cielo azzurro che occupa gran parte dello sfondo. Questo contrasto cromatico è ciò che rende l’opera così potente, quasi una manifestazione visiva di tensioni opposte: la forza della natura e la quiete del cielo notturno.

I tratti pittorici sono vivaci e rapidi, riflettendo un approccio espressionista. I rami sembrano pulsare di vita, nonostante l’ambientazione serale che dovrebbe evocare calma e silenzio. Piet Mondrian utilizza colori non realistici, dando all’albero un’aura quasi sovrannaturale, trasmettendo così una visione soggettiva del mondo naturale. Questo spostamento verso l’astrazione era in contrasto con il realismo tradizionale dominante all’epoca.

Il rosso, usato per rappresentare l’albero, è carico di significato. Tradizionalmente associato a emozioni intense come la passione, la forza e persino il pericolo, qui sembra suggerire una vitalità interna dell’albero, una lotta per la sopravvivenza o forse un’energia intrinseca che Piet Mondrian cercava di catturare. Il cielo blu, dall’altro lato, evoca tranquillità, calma e introspezione. Il contrasto tra i due colori crea un senso di tensione dinamica che coinvolge lo spettatore e lo invita a esplorare non solo la scena, ma anche i sentimenti che essa suscita.

In effetti, si può dire che Piet Mondrian non stesse cercando di dipingere un albero realistico, ma piuttosto di rappresentare l’essenza dell’albero. Questo approccio più simbolico, quasi spirituale, sarebbe stato esplorato ancora di più nelle sue opere successive, culminando nel suo sviluppo del neoplasticismo, uno stile che riduceva le forme a linee rette e i colori ai primari (rosso, blu, giallo) oltre al bianco e nero.

Sebbene L’Albero Rosso mantenga ancora un legame con il mondo naturale, mostra già i segni dell’interesse crescente di Piet Mondrian per l’astrazione. L’artista era fortemente influenzato dal movimento teosofico, che cercava di esplorare le verità spirituali attraverso un approccio più astratto alla realtà. Mondrian credeva che la vera essenza della natura potesse essere colta non attraverso la sua rappresentazione realistica, ma mediante un linguaggio visivo purificato e universale, fatto di forme e colori primari.

Il passaggio verso l’astrazione totale è evidente nelle sue opere successive, come L’Albero Grigio del 1912, dove la forma dell’albero si semplifica fino a diventare quasi una serie di linee e curve. Infine, negli anni ’20, Piet Mondrian avrebbe abbandonato completamente il riferimento alla natura, sviluppando lo stile rigorosamente geometrico che lo rese celebre, con quadri come Composizione con Rosso, Blu e Giallo.

L’influenza del Fauvismo e del Post-impressionismo

L’Albero Rosso riflette anche l’influenza del Fauvismo, un movimento artistico caratterizzato dall’uso audace del colore. Artisti come Henri Matisse e André Derain avevano già iniziato a sperimentare con colori non realistici per trasmettere emozioni più profonde. Piet Mondrian prese spunto da queste ricerche cromatiche, ma andò oltre, sviluppando un linguaggio pittorico che fosse al tempo stesso emozionale e strutturato.

C’è anche un legame con il Post-impressionismo, in particolare con l’opera di Vincent van Gogh. Come Van Gogh, Piet Mondrian utilizzava pennellate visibili e colori forti per esprimere stati d’animo interiori piuttosto che per rappresentare fedelmente la natura. Tuttavia, mentre Van Gogh rimaneva legato a una rappresentazione riconoscibile del mondo esterno, Mondrian avrebbe gradualmente ridotto le forme naturali a pure astrazioni geometriche.

L’Albero Rosso rappresenta un’opera di transizione nella carriera di Piet Mondrian, un momento in cui il suo linguaggio pittorico stava evolvendo verso l’astrazione pura. In questo dipinto, vediamo un equilibrio tra natura e astrazione, tra colore emotivo e forma strutturata. È un’opera che riflette non solo la ricerca personale di Mondrian, ma anche il più ampio sviluppo dell’arte moderna nei primi decenni del XX secolo.

Piet Mondrian, attraverso l’intensità cromatica e la forma semplificata dell’albero, ci invita a guardare oltre la superficie e a esplorare le forze nascoste della natura, rendendo visibile l’invisibile. L’Albero Rosso non è solo un albero; è un simbolo, un segno di ciò che Mondrian stava cercando di trovare nella sua arte: un ordine superiore e un’armonia universale.

© Riproduzione Riservata