Sei qui: Home » Arte » “Picasso. La metamorfosi della figura” in mostra al MUDEC

“Picasso. La metamorfosi della figura” in mostra al MUDEC

In programma dal 22 febbraio al 30 giugno, la mostra ripercorre la ricchissima produzione di Picasso, dalle opere giovanili fino alle più tarde, alla luce del suo amore per l’‘arte primitiva’.

Apre oggi al MUDEC la grande mostra “Picasso. La metamorfosi della figura”, frutto di un ambizioso progetto in collaborazione con tutti i principali musei spagnoli che possiedono le opere più importanti del maestro spagnolo.

La mostra, prodotta da 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE e promossa dal Comune di Milano-Cultura, con il contributo di Fondazione Deloitte, Institutional Partner e con il patrocinio dell’Ambasciata di Spagna in Italia, chiude idealmente un lungo 2023 di celebrazioni del 50° anniversario della morte del pittore e lo fa ripercorrendo la sua ricchissima produzione, dalle opere giovanili fino alle più tarde, alla luce del suo amore per le fonti artistiche ‘primigenie’, per l’‘arte primitiva’.

“Non c’è né passato né futuro nell’arte. Se un’opera d’arte non può vivere sempre nel presente, non ha significato.”

Pablo Picasso

La mostra

Attraverso cinque sezioni, con dipinti, sculture, disegni e bozzetti di studi preparatori, il percorso espositivo presenta la ricchissima produzione di Picasso – fin dai primi anni di ricerca – alla luce del suo amore per le fonti artistiche “primigenie”. In quegli oggetti provenienti da latitudini esotiche il maestro spagnolo trovò, infatti, l’ispirazione e la libertà formale che gli permise di dare inizio al processo artistico di “metamorfosi della figura”.

In mostra anche il preziosissimo Quaderno n. 7, concesso per la mostra dalla Fondazione Pablo Ruiz Picasso – Museo Casa Natal di Malaga, fondamentale per comprendere il processo creativo che portò Pablo Picasso alla realizzazione della sua prima grande opera cubista, Les Demoiselles d’Avignon.

“Picasso. La metamorfosi della figura”
“Picasso. La metamorfosi della figura”

 

L’ispirazione artistica di Picasso

Picasso non considerava come ‘primitiva’ l’arte che lo ispirava, che muoveva la sua mente creativa in un desiderio inarrestabile di aprire nuove strade, non vedeva un ‘prima’ e un ‘dopo’ nell’arte, non c’era un’arte “altra”, “diversa”: Picasso la concepiva come un Tutto senza tempo.

Infatti, è importante far conoscere al pubblico come Picasso abbia colto l’essenza e il significato dell’arte africana e l’abbia assimilata nella sua produzione per tutta la vita, dal 1906 – anno fondamentale per la sua produzione – fino agli ultimi lavori degli anni Sessanta. Col ritorno al “primitivismo”, intorno al 1925, l’artista trae gli strumenti del linguaggio plastico da esempi africani, ma anche da esempi neolitici e proto-iberici (della Spagna preromana), prende spunto dall’arte oceanica, dall’antica arte egizia e da quella della Grecia classica (vasi a figure nere).

Picasso inventa trasposizioni, rimodella figure dai volumi sproporzionati, in una costante metamorfosi delle figure che spesso hanno una forte connotazione erotica, e che governeranno l’evoluzione della sua pittura e della sua scultura, soprattutto nei momenti di crisi personale o sociale.

Dipinti, sculture e disegni

Per raccontare la costante rielaborazione intellettuale e l’eredità artistica della visione del maestro spagnolo, la mostra ospita oltre quaranta opere del maestro spagnolo, tra dipinti, sculture, insieme a 26 disegni e bozzetti di studi preparatori, del preziosissimo Quaderno n. 7 concesso dalla Fondazione Pablo Ruiz Picasso – Museo Casa Natal di Malaga.

Fondamentale per questa mostra, infatti, è l’accompagnamento in questo percorso assolutamente peculiare e inedito di tutti i principali musei spagnoli che ospitano opere del grande maestro: in primis la Casa Natal di Malaga, ma anche il Museo Picasso di Barcellona e il Museo Reina Sofia di Madrid, oltre a numerosi collezionisti privati.

L’unicità dell’artista

Pablo Picasso è stato un pittore e scultore spagnolo. Nato a Malaga il 25 ottobre 1881 e morto l’8 aprile 1973, è da considerare tra i protagonisti assoluti dell’arte del Novecento, rappresentando uno snodo cruciale tra la tradizione ottocentesca e l’arte contemporanea.

Passato alla storia anche per il suo carattere particolare, era famoso anche per frasi come: “A dodici anni sapevo disegnare come Raffaello, però ci ho messo tutta una vita per imparare a dipingere come un bambino”.

 

© Riproduzione Riservata