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E’ Pesaro la Capitale italiana della cultura 2024

Ad annunciarlo il ministro della cultura Dario Franceschini durante la cerimonia di proclamazione della città vincitrice del titolo di Capitale italiana della Cultura 2024

E’ Pesaro la Capitale italiana della cultura 2024. Ad annunciarlo il ministro della cultura Dario Franceschini durante la cerimonia di proclamazione della città vincitrice del titolo di Capitale italiana della Cultura 2024, tenutasi presso la Sala Spadolini del MiC, a Roma.

Pesaro capitale italiana della cultura 2024

La giuria, presieduta Silvia Calandrelli, ha comunicato al Ministro Franceschini la città designata.  Queste le motivazioni della vittoria – proclamata all’unanimità dalla commissione del Mic – lette dal Ministro:

«Pesaro offre al Paese un’eccellente candidatura basata su un progetto culturale che, valorizzando un territorio già straordinariamente ricco di testimonianze storiche e preziosità paesaggistiche ambientali, propone azioni concrete attraverso le quali favorire anche l’integrazione, innovazione, sviluppo socio economico. La proposta conferisce il giusto equilibrio tra natura, cultura e tecnologia: tre elementi che si fondono in un contesto di azione condivisa tra pubblico e privato. L’enfasi data al valore della cittadinanza, come pratica attraverso concreti esercizi, afferma una direzione che può generare contributi per altre esperienze future. Lo sforzo di coinvolgimento delle giovani generazioni in un programma impegnativo appare particolarmente interessante alla luce delle sfide che le incertezze dei tempi propone. La valorizzazione del rapporto tra città e territorio, con un programma esteso in modo articolato a tutti i Comuni della provincia, rende corale il riconoscimento della Capitale della Cultura. Brava Pesaro!»

Erano dieci le città finaliste: Ascoli Piceno, Chioggia (VE), Grosseto, Mesagne (BR), Pesaro, Sestri Levante con il Tigullio (GE), Siracusa, Unione dei Comuni Paestum-Alto Cilento (SA), Viareggio (LU) e Vicenza. La giuria, presieduta da Silvia Calandrelli, ha comunicato al Ministro la città designata.

La dedica all’Ucraina

“Dedichiamo questa vittoria a Kharkiv, città che insieme a Pesaro fa parte del network delle città creative Unesco della musica. In questi giorni difficili abbiamo mantenuto contatti costanti con il sindaco di questa città e per questo motivo abbiamo voluto colorare il simbolo della nostra candidatura, la foglia del ginko biloba, con il giallo e il blu dei colori della bandiera ucraina. Questa pianta, l’unica sopravvissuta alla bomba atomica di Hiroshima, è divenuta emblema di pace: ora ne abbiamo più bisogno che mai”.
 
Così il Sindaco di Pesaro, Matteo Ricci, nel prendere la parola subito dopo la proclamazione della Capitale italiana della cultura per il 2024, avvenuta oggi alla presenza del Ministro della Cultura, Dario Franceschini, e dei Sindaci delle dieci città finaliste nella Sala Spadolini del Collegio Romano. “È molto bello e fortemente simbolico il gesto con cui il Sindaco di Pesaro ha dedicato la vittoria a Capitale italiana della cultura 2024 alla città ucraina di Kharkiv. Questa dedica dimostra quanto la cultura unisca il mondo.”

La natura della Cultura

Il dossier di candidatura è incentrato su “La natura della Cultura” con 5 sezioni che declinano il rapporto tra arte, cultura e tecnologia.
Nella prima, La natura mobile della cultura, la Bicipolitana sarà il luogo in cui disseminare installazioni sonore mobili, le strutture ricettive diventeranno hotel labyrint con stanze trasformate in luoghi per residenze artistiche; ci sarà anche “Danzando memorie sul mare”, che riporterà alla luce archivi sonori di tradizioni perdute. Con la seconda La natura ubiqua della cultura Pesaro mira a ribaltare il rapporto tra centro e periferia attraverso: l’Atlante delle emozioni destinato ai cittadini; un progetto che accenderà i riflettori sulle architetture moderne divenute invisibili allo sguardo e le “valigie digitali”, che darà attenzione alle Sim card dei migranti, unica valigia del loro viaggio.

La natura imprevedibile della cultura, recupererà oggetti per riscrivere un nuovo domani: la colonia di Villa Marina è ripensata come centro culturale; “Sculture in città reloaded” permetterà ai 13 tra quartieri e municipio di ospitare altrettante residenze artistiche; i “Magazzini Rossini” apriranno alla città le scenografie del Rof permettendo alle associazioni di dare nuova vita agli oggetti delle opere. La quarta sezione, La natura operosa della cultura, si rivolge al passaggio di competenze: il “Blu, colore della cuccagna” usato per dipingere i capolavori rinascimentali viene riportato in vita e “Oceano Adriatico”, diventato ormai un vero brand cittadino, spinge a riflettere su nuova politica del rumore. E infine La natura vivente della cultura, che impone un nuovo patto con l’ambiente: un bosco risonante, composto da 33 alberi monumentali, racconterà una storia millenaria.

Photocredits: Carlo Dell’Orto

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