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L’opera di Andy Warhol che ritrae Prince è stata dichiarata lecita

La Andy Warhol Foundation ha vinto la causa per i diritti d'autore e l'"Orange Pince" del re della Pop Art è stato dichiarato lecito

MILANO – Una volta tanto i dibattiti su opere d’arte famose trovano risposte alle domande che cercano. Stavolta a concludersi è una lunga battaglia legale che nel corso del tempo ha visto coinvolti e schierati su due versanti opposti l’artista americano della Pop Art Andy Warhol, per via del suo ritratto in chiave pop del cantante Prince, e la fotografa Lynn Goldsmith che eseguì lo scatto del ritratto da cui l’opera del maestro ha attinto.

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I fatti e l’inizio della causa

Era il 1984 quando la fotografa Lynn Goldsmith realizzò il bellissimo ritratto fotografico di Prince, soprannominato il folletto di Minneapolis, e in seguito concesse alla celebre rivista Vanity Fair una licenza “tantum” per utilizzare la fotografia del musicista come materiale di partenza per l’illustrazione di un artista.

 

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L’artista in questione era ovviamente Andy Warhol che non si limitò a fare una sola illustrazione ma bensì 15 opere d’arte, alterando completamente (come vuole il suo stile) la fotografia della Goldsmith. La Andy Warhol Foundation, nel 2016, ha poi concesso in licenza a Condé Nast per 10.000 dollari uno di quei ritratti mentre, mentre gli altri sono finiti in vari musei e collezioni private. Lynn Goldsmith si è così rivolta al Tribunale sostenendo di non aver mai concesso i diritti a Warhol. Vero o Falso? Truffa o corretto uso dei diritti d’autore? Per fortuna, il caso a trovato risposta e la battaglia legale è terminata.

Il verdetto e la conclusione della diatriba

Dopo la morte dell’artista americano, a prendersi carico della battaglia legale è stata la Andy Warhol Foundation che ha dovuto dimostrare che non si trattava di furto di diritti d’autore ma bensì di un’opera totalmente lecita, poiché l’immagine ha assunto significato e un’estetica diversi dalla fotografia iniziale. Di contro, la Goldsmith ha ribattuto accusando la Fondazione di aver violato lo stesso i diritti ai sensi della legge sul copyright.

Nonostante il disappunto della fotografa, la battaglia è stata vinta dalla Andy Warhol Foundation. Un giudice di Manhattan ha infatti ora dichiarato che l’opera di Andy Warhol è lecita poiché l’immagine è stata talmente tanto alterata dall’artista da non poter più essere collegata all’immagine originarle.

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