Fino al 6 aprile 2025, la Casina delle Civette, parte del complesso di Villa Torlonia a Roma, ospita la mostra “Niki Berlinguer. La signora degli arazzi”. Questo evento, promosso da Roma Capitale e curato da Claudio Crescentini, rappresenta un’opportunità unica per ammirare una selezione di arazzi della celebre tessitrice, opere che sono state per lungo tempo fuori dai circuiti espositivi e poco accessibili al grande pubblico. L’allestimento offre una panoramica completa sul lavoro di Niki Berlinguer, un’artista che ha saputo fondere tradizione e innovazione con uno stile personale e inconfondibile.
La mostra rappresenta un’occasione straordinaria per riscoprire il patrimonio artistico lasciato da Niki Berlinguer, un’artista che ha mantenuto vivo il concetto di autonomia creativa per oltre quattro decenni. Lorenzo Zichichi, responsabile de “Il Cigno Arte”, ha sottolineato l’importanza di riscoprire una fase così ricca della cultura romana del Dopoguerra, riportando alla luce una produzione artistica intensa e significativa.
Niki Berlinguer. La signora degli arazzi
La mostra
Per la prima volta, lo spazio della Casina delle Civette accoglie una collezione di arazzi del XX secolo che si integra con il suo stile liberty, fatto di vetrate colorate e dettagli decorativi unici. Questo contesto architettonico è particolarmente adatto ad accogliere gli arazzi di Berlinguer, caratterizzati da una raffinatezza stilistica che si fonde armoniosamente con le atmosfere eclettiche della villa. Gli arazzi esposti provengono in gran parte da collezioni private e rivelano un repertorio artistico che va dalle ispirazioni figurative alla reinterpretazione astratta.
La mostra include alcuni dei lavori più rappresentativi di Niki Berlinguer, tra cui opere ispirate a grandi maestri come “Aranceto” di Renato Guttuso e “Paesaggio” di Carlo Levi. Inoltre, sono presenti arazzi creati interamente dall’immaginazione di Niki, come “Uccello di fuoco” e “Primavera”, che esprimono appieno la sua sensibilità artistica. Due pezzi importanti, provenienti dal Museo di Roma a Palazzo Braschi e dal MACRO, sono esposti grazie alla Sovrintendenza Capitolina, a dimostrazione dell’impegno verso la valorizzazione delle opere d’arte della capitale
Una pioniera del Secondo Dopoguerra
Niki Berlinguer, il cui nome di nascita è Corinna Adelaide Augusta Fidelia, è conosciuta come “la grande signora italiana degli arazzi”. Sposata nel 1950 con Mario Berlinguer, fratello del celebre segretario del Partito Comunista Italiano Enrico Berlinguer, Niki ha collaborato con artisti di spicco del Secondo Dopoguerra italiano, tra cui Renato Guttuso, Emilio Vedova, e Corrado Cagli. Attraverso il suo lavoro, Berlinguer ha trasformato dipinti e disegni di maestri come Paul Klee e Vincent van Gogh in sofisticate trame tessili, conferendo ai suoi arazzi una profondità narrativa e cromatica unica.
L’ultima testimonianza dell’artista
Ad arricchire l’esposizione è la trasmissione della video-intervista realizzata con Niki Berlinguer nel gennaio del 1994, pochi mesi prima della sua scomparsa. La regista Maura Cosenza, con le riprese di Gianni De Santis, ha catturato gli ultimi pensieri dell’artista, che rievoca le sue ispirazioni e il legame con il mondo artistico romano. Questo documento visivo, reso disponibile grazie alla collaborazione con il Centro Internazionale Antinoo per l’Arte, aggiunge una dimensione emotiva alla mostra, permettendo al pubblico di entrare in contatto con l’umanità e la visione creativa di Berlinguer.
Un’arte che coniuga libertà espressiva e maestria tecnica
Gli arazzi di Niki Berlinguer sono il risultato di una meticolosa maestria tecnica e di una visione artistica autonoma. Pur ispirandosi alle opere di grandi maestri, Berlinguer non si limita mai a riprodurre fedelmente i modelli, bensì li reinterpreta secondo il proprio estro. Il suo lavoro riflette una fusione tra il sapere artigianale e l’esplorazione di nuove soluzioni cromatiche e linguistiche, rendendo i suoi arazzi non solo decorazioni, ma opere d’arte a tutti gli effetti.
Niki Berlinguer era una figura modernamente emancipata, capace di costruire un’identità artistica indipendente in un’epoca in cui le donne faticavano a trovare un ruolo nel mondo dell’arte. Attraverso i suoi arazzi, Niki esprimeva uno sguardo libero sul mondo, lontano dalle convenzioni del tempo. La sua vita familiare, condivisa con i figli e i nipoti di Mario Berlinguer, le ha permesso di intrecciare rapporti affettuosi con i giovani, trasmettendo loro il fascino della sua arte.