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5 mostre d’arte da non perdere a maggio 2024

Scopri le migliori esposizioni artistiche e mostre d'arte del mese di maggio e lasciati ispirare dalle opere dei talentuosi artisti in giro per l'Italia.

Il mese di maggio รจ iniziato, e una buona idea per trascorrere il tempo libero รจ sicuramente quella di visitare le diverse mostre ed eventi culturali interessanti in programma.

5 mostre dโ€™arte in Italia da visitare a maggio

Vi proponiamo un interessante itinerario artistico, in Italia, con 5 proposte di mostre dโ€™arte assolutamente da non perdere.

La via della scrittura. Settecento anni di arte calligrafica Tra Oriente e Occidente. Museo Correr, Galleria dellโ€™Ala Napoleonica, Venezia

Fino al 15 ottobre 2024, la mostra “La via della scrittura” presso il Museo Correr di Venezia.

Sei artisti contemporanei da Armenia, Iran, Iraq, Cina, e Italia, in dialogo con documenti e manoscritti antichi, esemplari conservati dalla Biblioteca del Museo Correr ed eccezionalmente esposti al pubblico: un percorso in cui la Via della Seta diventa la Via della Scrittura, per indagare le diverse declinazioni artistiche, storiche e culturali della calligrafia.

รˆ questo il nuovo appuntamento di Fondazione Musei Civici pensato per promuovere la conoscenza e la pratica della scrittura a mano; questโ€™anno dedicato in modo particolare alle celebrazioni per i 700 anni dalla morte di Marco Polo e alle culture calligrafiche che il mercante ha incontrato nel suo viaggio, nella rotta verso Oriente.

Gli autori in mostra Gayane Yerkanyan e Sarko Meenรฉ, Golnaz Fathi, Hassan Massoudy, Mingjun Luo, Monica Dengo, differenti per provenienza geografica, cultura, etร , ereditร  espressiva e materiale, sono uniti dalla particolare relazione con la calligrafia e la scrittura a mano del proprio paese di origine, dallโ€™indagine di ciรฒ che le forme veicolano in quanto simboli, forme nello spazio, o segni e mantenendo una relazione di identificazione culturale con le proprie origini.

Il dialogo con i documenti antichi intende mettere in risalto la relazione classica con la scrittura, in cui la forma รจ principalmente a servizio del contenuto. Tra gli esempi, due preziosi manoscritti del Corano del XVII e XVIII secolo miniati a foglia dโ€™oro, un volume per il catechismo dei missionari domenicani in cinese, passaporti, โ€œlasciapassare sanitariโ€ e lettere di fede con caratteri islamici in turco e arabo, attestazioni commerciali per il commercio di pietre preziose in armeno, fino a un raro esemplare di brani del Tripitaka con caratteri birmani su foglie di palma.

Accanto, fioriscono le interpretazioni, letture e riletture contemporanee, in cui gli artisti sviluppano il potere comunicativo delle forme di scrittura in se stesse. A volte, anche rifiutando o rinunciando del tutto al contenuto semantico.
Il lavoro di Gayane Yerkanyan (Yerevan, Armenia, 1989) consiste nel decontestualizzare delle lettere armene per offrire nuovi significati visivi e simbolici. Nelle sue opere non ci sono parole, il significato sono le lettere stesse.

In quanto simboli del patrimonio culturale armeno, esse diventano rappresentazioni visive di una cultura, combinate in giochi astratti di forme e spazio.

Le opere dellโ€™artista in mostra, in particolare, hanno un approccio piรน vicino al disegno geometrico che al segno diretto e spontaneo proprio della scrittura a mano. Il suo รจ un segno quasi privo di gestualitร  eppure carico di quelle imprecisioni che sono proprie di un lavoro manuale diretto, che non intende nascondere la propria umanitร .

Nelle sue opere Sarko Meenรฉ, nome dโ€™arte di Armine Sarkavagyan (Yerevan, Armenia, 1984) riflette sullโ€™esplorazione dei significati legati alla memoria, alla scrittura a mano e alle lettere armene attraverso i manoscritti di suo nonno, lo scrittore e poeta Karpis Surenyan, in particolare attraverso suo libro Il Mistero di essere Armeno.

Affascinata dalle pagine pesantemente modificate e barrate, sovrappone al testo scritto del nonno una rete metallica creando profonditร  e permettendo alla luce di penetrare attraverso gli strati della materia. Simbolicamente, la rete di acciaio inossidabile rappresenta la protezione. Lโ€™apparenza ingannevole della rete metallica, inizialmente simile alla seta, sottolinea temi di femminilitร  e forza, i vari aspetti della vita come il riflesso della continuitร  tra passato, presente e futuro.

Golnaz Fathi (Teheran, Iran, 1972) combina la calligrafia tradizionale con lโ€™espressione artistica contemporanea estendendo i confini del concetto stesso di calligrafia: pur mantenendo lโ€™essenza visiva della parola scritta, Fathi scrive ciรฒ che lei chiama non-scritture, ossia scritture prive di valore semantico e destinate ad essere interpretate non con gli occhi, ma attraverso il cuore.

Lโ€™ispirazione per i rotoli presenti in questa mostra deriva dalla poesia di Jalal al-Din Rumi (1207-1273).

Ciascun rotolo ricorda una litania, una ripetizione ossessiva di forme che vorremmo leggere, ma non possiamo cosรฌ come non puรฒ leggerle lโ€™artista, diventando cosรฌ opere che sembrano essere una negazione del linguaggio codificato, lโ€™immagine paradossale del tentativo impossibile di una reale comunicazione dellโ€™essere.

Hassan Massoudy (Najaf, Iraq, 1944) fonde le essenze del contemporaneo e dello storico intrecciando elementi delle tradizioni artistiche orientali e occidentali.

Mentre mantiene il retaggio della tradizione, si distacca contemporaneamente dai suoi confini, promuovendo unโ€™evoluzione delle forme di scrittura. Le ispirazioni per le sue composizioni sono tratte da una vasta gamma di fonti, che vanno dai versi dei poeti alla prosa di scrittori provenienti da diverse culture, alla saggezza eterna dei detti popolari.

Ogni tratto del suo lavoro riflette il suo impegno incrollabile nellโ€™esplorare le sfumature dellโ€™esperienza umana attraverso lโ€™arte.

Divisa tra la cultura cinese e quella svizzera, Mingjun Luo (Nanchong, Cina, 1963) concepisce il suo lavoro come uno โ€œspazio terzoโ€, un terreno ibrido e fertile dove sviluppa il proprio linguaggio, in un continuo movimento tra Asia e Occidente. La sua serie in mostra Break the Character contraddice la tradizione cinese presentando ideogrammi frammentati ed esplosi fino allโ€™astrazione.

La decostruzione dei caratteri cinesi e la loro perdita di valore semantico li fa diventare astratti, pur mantenendo lโ€™essenza della calligrafia tradizionale a inchiostro.

In questo modo, tutti gli osservatori sono su un piano di paritร  di fronte allโ€™opera dโ€™arte, e le due tradizioni e identitร  culturali possono trovare un punto di incontro e dialogo.

Nellโ€™opera circolare Traces of Writing, che contiene gli ideogrammi del Daodejing, testo fondamentale del taoismo attribuito al filosofo cinese Laozi, lโ€™artista scrive caratteri che sembrano sparire in una nebbia, sciogliendosi nellโ€™oblio. Il testo, dice, รจ la sua risposta alle tracce della storia che vanno e vengono, false e reali, imprevedibili.

Lโ€™opera Meravigliarsi di Monica Dengo (Camposampiero, Padova, Italia, 1966) รจ un modo per andare oltre i confini, esplorando il concetto di โ€œscrittura sconfinataโ€, espresso con la perdita di definizione dei bordi delle lettere, che si dissolvono nello spazio della tela. Osservando i tratti si possono intuire i gesti della mano che ha dato vita a quei segni, percepire i cambiamenti di velocitร  e pressione, nonchรฉ il momento in cui il pennello carico dโ€™inchiostro tocca la superficie, generando tratti piรน densi e profondi.

Da lontano lโ€™opera circolare sembra un fiore, come se sconfinando oltre i bordi, le lettere diventassero unโ€™unica forma. Alcune lettere si possono ancora leggere, arrivando a comporre la parola MERAVIGLIARSI.

Vista da vicino perรฒ i segni neri diventano piรน foschi e la parola, perdendo definizione, si dissolve.

ARTE DEL VEDERE. Manifesti e occhiali dalle Collezioni Salce e Stramare. Museo nazionale Collezione Salce, Treviso.

Il Museo nazionale Collezione Salce, in collaborazione con Punti di Vista, organizza, da sabato 18 maggio a domenica 6 ottobre 2024, lโ€™esposizione Arte del Vedere. Manifesti e occhiali dalle Collezioni Salce e Stramare, a cura di Elisabetta Pasqualin e Michele Vello, con la collaborazione di Mariachiara Mazzariol.

La mostra, allestita nellโ€™ex chiesa di Santa Margherita, a Treviso, esplora il mondo dellโ€™occhiale attraverso due piani di lettura: la rappresentazione, mediante i manifesti pubblicitari della collezione Salce, e la forma, grazie agli occhiali storici della collezione Stramare.

Arte del Vedere รจ un ideale dialogo tra due collezionisti e le loro passioni. Le policrome visioni di carta dei manifesti di Ferdinando Salce, accanto alle mille declinazioni del tondo degli occhiali di Lucio Stramare.

Ed รจ anche la prima volta che il Museo Salce pone il suo inestimabile patrimonio grafico a complemento del design, in un continuum di rappresentazioni di forme che vanno dal Cinquecento fino agli anni Cinquanta del Novecento.
Il visitatore puรฒ divertirsi a confrontare gli occhiali con la loro raffigurazione, che si fa astratta o puntuale a seconda della mano dellโ€™illustratore e dello stile proprio di ogni epoca. Gli occhiali dei manifesti, raramente e tardi oggetto di pubblicitร  diretta, diventano protagonisti, come ornamento funzionale: sottolineano espressioni, acuiscono gestualitร  ed esaltano lo status sociale di chi li indossa.

30 ANNI DI GALERIE CANESSO. Quando il passato tesse le fila del futuro.

Dal 16 maggio 2024 al 28 giugno 2024, la mostra รจ in programma in Milano in via Borgonovo 24.

Maurizio Canesso, per la sua sede milanese, ha voluto uno spazio espositivo immerso nel verde in quella che era la serra del giardino di Casa Valerio, uno dei palazzi storici di Milano, proprio dietro la Pinacoteca di Brera.

Un luogo dove appassionati dโ€™arte, curatori e collezionisti sono di casa.

Nelle due Gallerie Canesso, a Milano e Parigi, si potranno ammirare dipinti di grandissimo livello, Evaristo Bachenis, Bernardo Strozzi, Alessandro Magnasco, Gian Paolo Lomazzo, Giuseppe Bonito, Gaspare Travesi, Tanzio da Varallo e di altri Mastri del Barocco e del Rinascimento italiano.
Tra le opere esposte anche unโ€™opera del cosiddetto โ€œMaestro della tela jeansโ€, pittore di area lombarda, attivo nella seconda metร  del โ€˜600, โ€œspecializzatoโ€ nel dipingere soggetti che indossano abiti in quel tessuto di origine italiana, diventato poi popolare grazie alle grandi manifatture americane.

Sono il Rinascimento e il Barocco italiani che Maurizio Canesso ha scelto come specializzazione della propria ricerca, allargando il campo anche agli artisti non italiani che perรฒ hanno operato nella penisola. In questi 30 anni di attivitร  della Galleria, Maurizio Canesso รจ diventato uno dei piรน accreditati mercanti dโ€™arte italiana al mondo.

Opere passate dalle sue mani sono tra le eccellenze delle piรน importanti collezioni private e musei di diversi continenti. Metropolitan di New York, Getty Museum di Los Angeles, National Gallery di Ottawa, National Gallery di Melbourne, Kunsthaus di Zurigo, Capodimonte a Napoli, Uffizi a Firenze, Gallerie dellโ€™Accademia a Venezia, Louvre a Parigi e Abu-Dhabi, tra i tanti.

Veneziano dโ€™origine, Canesso scopre la passione per lโ€™antiquariato quando ragazzino entra in una galleria dโ€™arte. Appena ventenne, muove i primi passi da mercante dโ€™arte e rimane affascinato da quel mondo.

Il suo primo acquisto, seguito da immediata cessione, รจ un dipinto di Pier Francesco Mazzucchelli, detto il Morazzone. Due anni dopo propone a Piero Corsini, uno tra i piรน autorevoli mercanti attivi in America a quel tempo, unโ€™opera incompiuta di Carlo Portelli. Lโ€™offerta non ha seguito ma il dipinto รจ acquisito dagli Uffizi.

Corsini, colpito dalla capacitร  del ragazzo, lo assume. Per Canesso รจ il modo perfetto per approfondire conoscenze e relazioni con istituzioni e grandi musei americani ed europei.

Progetto Genesi. Arte e diritti umani. Horti – Almo Collegio Borromeo, Pavia

In mostra fino al 2 giugno 2024 la terza edizione di Progetto Genesi. Arte e Diritti Umani, grande iniziativa espositiva ed educativa dedicata al tema dei diritti umani, ideata e curata da Ilaria Bernardi, nella convinzione che lโ€™arte contemporanea possa assumere il ruolo di ambasciatrice dei diritti umani.

Parallelamente Progetto Genesi si propone di trasformare il format tradizionale della mostra in un vero e proprio museo itinerante che si sposta di cittร  in cittร  con la propria collezione, attivitร  espositiva e attivitร  educativa.

Through Her Eyes โ€“ Timeless Strength.Max Vadukul. Cornerdel MAXXI – Museo Nazionale delle Arti del XXI Secolo di Roma

La mostra fotografica Through Her Eyes โ€“ Timeless Strength. del grande maestro contemporaneo Max Vadukul, sarร  visitabile dallโ€™8 al 19 maggio 2024, allโ€™interno del Cornerdel MAXXI – Museo Nazionale delle Arti del XXI Secolo di Roma. La mostra fotografica rappresenta un tributo alla figura della donna.

โ€œThrough Her Eyesโ€ รจ un viaggio in 40 scatti in bianco e nero nellโ€™eterno femminile: lโ€™attento sguardo dellโ€™artista attraversa i secoli e le tradizioni per farci dono di una rappresentazione della donna, scoprendo ai nostri occhi una figura poliedrica, in costante rapporto con i ruoli che ricopre in societร  e con il proprio mondo interiore.

Musa ispiratrice e unica protagonista della sua ultima ricerca artistica รจ lโ€™eterea Top Model Ludmilla Voronkina Bozzetti.

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