Agosto, 5 mostre d’arte da scoprire in vacanza

12 Agosto 2024

Vi segnaliamo 5 mostre d'arte in Italia da non perdere ad Agosto 2024 per godere di momenti di relax immersi nell'arte

5 mostre d'arte da scoprire ad Agosto 2024

Agosto è il mese ideale per immergersi nell’arte e nella cultura, approfittando del tempo libero per scoprire nuove esposizioni e lasciarsi ispirare da capolavori di ogni genere.

Dalle grandi metropoli alle città più piccole, l’Italia e il mondo offrono una varietà di mostre che spaziano dall’arte contemporanea alle retrospettive storiche, fino alle installazioni più innovative.

Scopriamo cinque mostre imperdibili di agosto, ognuna unica nel suo genere, che sapranno affascinare sia gli appassionati d’arte sia i curiosi in cerca di nuove emozioni visive.

Un viaggio tra colori, forme e idee che sfidano le convenzioni e ampliano gli orizzonti dell’esperienza artistica.

Le mostre

Untouchable  – Venezia

La mostra “Untouchable” si terrà presso Lo Verso Art Studio in Giudecca fino al 1 settembre 2024. Organizzata dall’associazione Arte e Design Venezia in collaborazione con la Galleria Admore, l’esposizione è curata da Ayune M. Namur, italo-brasiliana che vive in Italia da quasi sei anni. La mostra presenta le opere di sedici artisti provenienti da sette paesi diversi: Italia, Francia, Svezia, Brasile, Canada, Giappone e Turchia.

“Untouchable” offre un viaggio attraverso diversi punti di vista e comprensioni del tema, riflettendo anche il tema della Biennale d’Arte di quest’anno: “Stranieri Ovunque”. Gli artisti, tramite svariate tecniche e linguaggi artistici, rappresentano paesaggi interiori con particolare intensità, invitando i visitatori a riflettere su se stessi e sul senso di estraneità rispetto alla propria intimità.

Il tema della mostra è volutamente aperto, ponendo una domanda anche al pubblico: cosa significa “Untouchable” per te?

Fuori misura, nella misura – Capri 

Fino al 30 agosto 2024, la celebre Piazzetta Umberto I di Capri ospiterà la mostra/evento “Fuori misura, nella misura”, inaugurata da Filippo Tincolini in collaborazione con Liquid Art System, nota per le sue installazioni di arte pubblica nelle aree più iconiche dell’isola.

L’opera principale della mostra è una monumentale scultura di oltre 4 metri raffigurante un astronauta in piedi a braccia conserte. Questa figura emblematica rappresenta la dualità tra il desiderio insaziabile dell’umanità di esplorare l’ignoto e il richiamo ineludibile delle nostre origini terrene. Foglie e fiori emergono dalla tuta spaziale, richiamando la vitalità che trascende il tessuto tecnologico e suggerendo la necessità di mantenere la nostra essenza mentre ci proiettiamo verso nuove dimensioni.

La scultura, realizzata in resina con un’aura “shine”, è un simbolo della cultura pop e del progresso tecnologico, incarnando il dinamismo e l’energia della contemporaneità. Il colore fluo attira l’attenzione e riflette come la tecnologia illumini e talvolta sovrasti il mondo naturale.

Oltre all’installazione open-air in Piazzetta, la sede centrale della Liquid Art System in Via Vittorio Emanuele 56 ospiterà un’esposizione con altre opere della serie “Spaceman” e recenti creazioni della serie “Flowered Soul” in marmo. Queste opere presentano un evidente richiamo all’arte classica, con foglie e fiori che emergono con forza dalle figure, simboleggiando la vitalità intrinseca.

Filippo Tincolini, laureato in Scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Carrara, fonde nella sua arte l’estetica classica con l’innovazione tecnologica, esplorando le sfide e le meraviglie del mondo contemporaneo. Le sue opere, esposte in numerose mostre nazionali e internazionali, combinano maestria artistica e narrativa coinvolgente, stimolando riflessioni profonde nei visitatori.

L’installazione in Piazzetta resterà visibile fino al 30 ottobre, mentre l’esposizione in galleria sarà aperta fino al 30 settembre. Tincolini, fondatore di TorArt, continua a esplorare le possibilità offerte dalla fusione tra tecnologia e tradizione artistica, contribuendo attivamente alla promozione dell’arte nella società contemporanea.

Corpi in luce – Assisi 

Fino al 15 agosto 2024, il Palazzo dei Priori di Assisi ospiterà la mostra “Corpi di Luce”, curata da Giancarlo Bonomo e Raffaella Ferrari. L’evento, patrocinato dalla Città di Assisi, si terrà in Piazza del Comune.

La luce è energia essenziale per l’evoluzione dei processi biologici. Nella narrazione di molte religioni, filosofie orientali e dottrine esoteriche, la luce solare rappresenta non solo una forza fisica, ma anche un simbolo del Divino. Questa dualità si riflette nella concezione che ciò che si manifesta in alto si riflette in basso, suggerendo che la metafora della luce possa riguardare anche l’essenza umana oltre la realtà tangibile, includendo l’ipotetico corpo astrale, sede dei sentimenti e delle emozioni.

La mostra esplora questa concezione filosofica attraverso l’arte, con opere che variano dalla materia ammaliante alle dimensioni astratte ed eteree. Gli artisti coinvolti presentano lavori che conducono i visitatori in un percorso avvincente, invitandoli a riflettere sulle connessioni tra la luce, l’anima e l’emotività.

Dante Alighieri, nel suo viaggio ultraterreno descritto nella “Divina Commedia”, distingue le anime nel Purgatorio per la gradazione delle pallide ombre, mentre nel Paradiso l’intensità luminosa domina, culminando nell’incontro con l’anima pura di Beatrice e con gli spiriti sapienti accanto all’Alto Lume. Questa dimensione trascendente della luce, capace di assumere molteplici forme e colori, è il filo conduttore della mostra “Corpi di Luce”.

Le opere esposte, pur mute, raccontano storie profonde attraverso la loro “aura” luminosa. I visitatori sono invitati a percepire e ascoltare queste voci silenziose che narrano il cammino terreno dell’essere umano, offrendo una contemplazione della vera bellezza e della scienza dell’amore.

Les Italiens De Paris – Cortina D’Ampezzo

Dal 1 agosto 2024 al 15 settembre 2024, la Farsettiarte di Cortina d’Ampezzo ospiterà la mostra “Les Italiens de Paris”, curata da Rachele Ferrario. L’esposizione si terrà in Piazza Roma 10.

Parigi, inizio del XX secolo: sette artisti italiani irrompono sulla scena artistica parigina formando il gruppo “Les Italiens de Paris”. Il gruppo include Massimo Campigli, Giorgio de Chirico, Filippo de Pisis, René Paresce, Alberto Savinio, Gino Severini e Mario Tozzi, rappresentando una delle punte più avanzate della sperimentazione pittorica e iconografica in Europa tra le due guerre mondiali. La loro esperienza collettiva, iniziata con una mostra nel foyer di un teatro nel 1928, si conclude nel 1933, costretti a rientrare in Italia a causa della crisi economica e politica.

Les Italiens propongono una pittura di pura immaginazione, seguendo la via indicata da de Chirico con la metafisica. Le loro tele sono una nuova mitologia contemporanea, che riflette le inquietudini dell’uomo del XX secolo. La mostra a Farsettiarte celebra il 60° anniversario della galleria a Cortina e presenta una selezione di opere di questo periodo straordinario.

Gli artisti si muovono da Montmartre a Montparnasse, cenando alla Closerie des Lilas con poeti come Guillaume Apollinaire e Max Jacob. Parigi è il centro pulsante dell’arte, con figure come Chagall, Brancusi, Mirò, Dalì e Frida Kahlo. Antonietta Raphaël, Giorgio de Chirico, Filippo de Pisis e altri italiani si uniscono a questa vibrante comunità artistica.

La mostra offre una riflessione sulla politica culturale italiana degli anni ’20 e ’30. Gli artisti attraggono l’attenzione del regime fascista, partecipando alle mostre sindacali organizzate da Antonio Maraini e Margherita Sarfatti. Les Italiens de Paris sono presentati alla Biennale di Venezia nel 1930 e protagonisti alla Triennale di Milano nel 1933, prima di essere costretti a lasciare Parigi.

MIMESIS Forma Immagine – Taranto

Fino al 30 settembre 2024, il Palazzo Ducale di Martina Franca ospita la mostra MIMESIS Forma Immagine, curata da Patrizia Catalano e Maurizio Barberis. La mostra è parte del progetto HoperAperta, realizzato in occasione del cinquantenario del Festival della Valle d’Itria, e si propone di coniugare arte, architettura e design.

MIMESIS è un progetto che unisce diverse discipline creando un dialogo sinergico tra gli interpreti della scena delle arti. Coinvolge molteplici attori, tra cui l’Institute of Technology di New York, Dipartimento di Architettura e Design, partner di HoperAperta nel 2022 e 2023. La mostra si basa su un dialogo interdisciplinare, simile agli eventi realizzati in passato a Milano, Genova, Barcellona e Soglio.

Parafrasando Platone, la mimesis implica tre gradi di approssimazione: relazione, trasformazione e rappresentazione. È un processo di identificazione e simbiosi tra forme-immagini di diversa natura, generato dalla relazione spazio-temporale di un oggetto, dalla relazione tra luce e movimento, o dalla messa in scena dell’oggetto. Questo processo trasforma un oggetto d’uso in opera d’arte, unendo teatro e immaginazione attiva.

La mostra propone un confronto tra artisti e architetti invitati ad esporre. Maurizio Barberis affronta il tema attraverso la teatralizzazione di un’immagine ridotta a oggetto d’uso, mentre Alfonso Femia esplora la relazione tra l’immagine del Tempio e il teatro vitruviano. Armando Bruno si ispira alla gabbia concettuale di Francis Bacon, ed Elena Salmistraro lavora sulla riduzione speculare di figure simmetricamente contrapposte. Spagnulo & Partners esplorano il rapporto tra luce e tempo, e Carmelo Zappulla progetta opere che rendono conto delle variazioni di luce nella città contemporanea.

Il New York Institute of Technology presenta sette progetti realizzati da laureandi del corso di Fabbrication and Robotics, sotto la supervisione di Fadhil Fadhil e Alessandro Melis.

Gli artisti presenti sono: Maurizio Barberis, Armando Bruno, Dorian X, Fadhil Fadhil con il New York Institute of Technology, Alfonso Femia, Cristina Fiorenza, Duccio Grassi, Federica Marangoni, Alessandro Melis, Daniele Menichini e Nicolas Turchi, Steve Piccolo, Elena Salmistraro, Studio Spagnulo & Partners, Davide Valoppi, Alberto Vannetti, Carmelo Zappulla.

 

© Riproduzione Riservata