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5 mostre d’arte da visitare nel mese di agosto 2022

Le ferie si avvicinano per la maggior parte degli italiani. Per gli amanti della cultura, ecco 5 mostre da visitare nel mese di agosto, all'insegna del dialogo fra arte, storia e natura.

Anche agosto si prospetta un mese carico di novità sul versante delle mostre che, per gli amanti della cultura, possono rappresentare un’ottima alternativa per godersi l’arte nel periodo delle ferie. 

5 mostre d’arte da visitare nel mese di agosto 2022

Scopriamo insieme 5 mostre da visitare ad agosto, fra natura, fotografia, riflessione storica e sociale e ricerca dell’infinito. 

“SOSHumanity”, presso il lago D’Orta

La prima delle 5 mostre che vi segnaliamo è costituita da un percorso diffuso, che attraversa i luoghi più suggestivi del lago D’Orta ed è dedicato alla riflessione storica e sociale.

Il 2022 è un anno difficile e complesso, caratterizzato da emergenze globali sempre più preoccupanti e incontrollabili. La mostra “SOSHumanity“, ideata e realizzata dalla Fondazione Cavaliere del Lavoro Alberto Giacomini, intende essere un grido provocatorio di denuncia e nel contempo di speranza, una profonda presa di coscienza del difficile momento storico e sociale che l’intera umanità sta vivendo, in bilico tra epidemie globali, guerre, emergenze climatiche, degrado sociale, morale e antropologico, inquinamento ambientale e delle menti.

“SOSHumanity” è una richiesta di aiuto lanciata all’Umanità e per l’Umanità, affinché possa prendere coscienza che è l’Uomo l’unico responsabile di tutte le “emergenze” sociali e ambientali che stanno mettendo in discussione il nostro presente e il nostro futuro.
Siamo Noi i responsabili del nostro stesso degrado, e solo attraverso un atto di profonda presa di coscienza, sarà possibile intraprendere una nuova strada verso la sostenibilità.

L’head line della mostra si pone una domanda provocatoria, quasi a scuotere le coscienze: Can ART awaken the conscience of humanity?
La mostra affida questo SOS a differenti Artisti che con la loro personale sensibilità e visione del mondo hanno interpretato, ognuno a loro modo, un aspetto di questa “emergenza ”, attraverso opere di grande impatto emotivo che alludono ai diversi temi di inquinamento, degrado sociale e ambientale prodotti dall’Uomo.

Ma “SOSHumanity” intende anche essere uno spiraglio di speranza verso il futuro: se l’uomo riuscisse a prendere coscienza delle sua totale responsabilità verso i danni che ha creato a se stesso e al Pianeta Terra; se si potesse risvegliare la coscienza individuale e sociale, ci sarebbe ancora un futuro per l’Umanità?

“Frazioni di infinito”, presso la galleria SACCA di Pozzallo

Fra le 5 mostre che vi suggeriamo di visitare ad agosto c’è anche “Frazioni di infinito”, visitabile alla Galleria SACCA di Pozzallo, che esplora il rapporto fra cielo e mare e si interroga sulla natura dell’Infinito grazie alla presenza delle opere di 11 artisti.

Che aspetto ha l’infinito? Difficile dirlo in maniera univoca. Tuttavia, prova a darne una chiave di lettura la siciliana galleria SACCA nella mostra “Frazioni di Infinito” attraverso gli 11 artisti chiamati ad esporre dal 3 agosto a Pozzallo.

Sicuramente la Natura, in quanto manifestazione dell’Assoluto, ha un ruolo e un legame profondo con l’Infinito. E fra le entità naturali, il cielo e il mare sono due elementi cardine con cui gli artisti in mostra intrattengono un legame viscerale dettato dal proprio vissuto e dalla condizione stessa di “isolano”. Agli artisti sono stati chiesti uno o più lavori in cui venga palesato questo legame.

In mostra verranno presentate opere di: Giuseppe Colombo, Giuseppe Costa, Giorgio Distefano, Marilina Marchica, Ettore Pinelli, Salvo Rivolo, Alessia Scarso, Federico Severino, Giuseppe Vassallo, Giovanni Viola e Vlady (Art).

Gli artisti presentano alcuni lavori che, partendo dalla contemplazione del cielo e del mare, forniscono una visione (parziale) e un’interpretazione (personale) dell’infinito. Termine che racchiude diverse connotazioni, inteso sia come qualcosa che non ha limiti o comunque talmente grande da non riuscire a percepirne la fine. Esso ha a che fare non solo con il concetto di spazio, ma anche di tempo.

Difatti, accostandolo alla parola frazione, si è voluto trasmettere e rafforzare il concetto dell’hic et nunc, del “qui e ora”, cioè di una visione legata alla percezione dello spazio e del tempo. Ciò che vediamo è necessariamente una parte di un tutto al quale ci sentiamo profondamente legati, una porzione di spazio (e di tempo, talvolta un solo istante) da cui siamo irrefrenabilmente attratti.

“Il gioco della natura”, presso la Piazza del luogo Pio di Livorno

Ecco, fra le 5 mostre da visitare ad agosto, un altro interessante percorso dedicato alla natura, ospitato dal Quartiere la Venezia di Livorno in occasione della manifestazione Effetto Venezia, che da anni anima l’estate cittadina con teatro, musica e mostre d’arte. “Il gioco della natura” propone 16 opere, tra installazioni e video, realizzate da 21 artisti emergenti.

“Il gioco della natura” si sviluppa come un itinerario a piedi nelle strade del celebre e popoloso quartiere della Venezia livornese, camminando per le quali il visitatore sarà invitato a seguire un percorso che si ispira al famoso Gioco dell’oca, proposto qui in chiave ecologica.

La mostra ha per tema la Natura nelle sue multiformi componenti e il cammino espositivo, organizzato a tappe, è finalizzato alla sensibilizzazione ambientale: ogni tappa presenta in modo ludico e divertente un argomento riferito all’ecosistema in cui viviamo, che oggi chiede sempre maggiore attenzione e nuova consapevolezza.

In ogni stazione del gioco sarà presente un cartello ben visibile che pone una domanda semplice (per esempio: “A cosa servono le erbacce?”, “Cosa pensano gli alberi?”, “In natura, l’unione fa la forza?”), a cui il visitatore è invitato a dare una risposta guardando l’opera d’arte collocata a fianco, riflettendo sull’immagine che propone e, talvolta, interagendo con essa.

“Frammenti di Paradiso. Giardini nel tempo alla Reggia di Caserta”, presso la Reggia di Caserta

La Reggia di Caserta, grandiosa residenza reale, patrimonio Unesco, ospita la mostra che presenta duecento opere tra dipinti, disegni, sculture, erbari, libri e oggetti d’arte e interpretazioni contemporanee per raccontare la storia del giardino.

Dal complesso della Reggia di Caserta si dipanano temi e vicende mettendo in gioco e in relazione sistemi di ville e giardini che attraversano e interessano tutta la penisola, dal Rinascimento ai primi anni dell’Ottocento. Ne deriva un caleidoscopio di rappresentazioni che, nella diversità di paesaggi, modelli culturali e stili di vita, evocano, attraverso il contatto con la natura, l’Eden perduto a cui l’uomo da sempre aspira.

Il ricco progetto espositivo, nel mettere a fuoco i vari temi legati alla storia del Parco Reale della Reggia di Caserta, ripercorre anche quella del “giardino”. Presente nell’immaginario dell’uomo nel corso dei secoli e delle varie civiltà, esso ha sviluppato diversi modelli compositivi.
I disegni formali dei “giardini all’italiana” o “alla francese” e quello più libero del modello “all’inglese”, in parallelo con l’evoluzione della scienza botanica, corrispondono infatti ai diversi contesti culturali dei quali sono espressione.

Nell’articolarsi delle sezioni sono presentate numerose opere, in molti casi inedite, provenienti da prestigiosi musei e istituzioni italiane ed europee, oltre che da collezioni private, biblioteche e altri istituti pubblici.

Tra i tanti artisti, del calibro di Gaspar van Wittel, Claude Lorrain, Paolo Anesi, Pietro e Gianlorenzo Bernini, Hubert Robert, Hendrick van Cleve III, Jules-César-Denis van Loo, Giusto Utens, Joseph Heintz il giovane e altri celebri vedutisti, un ruolo di spicco spetta naturalmente a Jacob Philipp Hackert che tante opere ha dedicato ai giardini e ai paesaggi campani e dell’Italia meridionale.

“Venezia nelle fotografie di Massimo Listri”, presso Museo Correr, Salone da Ballo, piazza San Marco di Venezia

Ecco infine l’ultima delle 5 mostre che vi consigliamo di visitare ad agosto. Si tratta di un imperdibile appuntamento per gli appassionati di fotografia che si troveranno a trascorrere il periodo delle ferie nella splendida città di Venezia, che in questa mostra viene immortalata dagli scatti unici di Massimo Listri.

Le fotografie in mostra offrono uno sguardo unitario e coerente sulla monumentalità architettonica degli spazi museali civici veneziani di oggi, sulla bellezza dei suoi saloni, alcuni dei quali restaurati di recente, dei lunghi ariosi porteghi passanti, dei percorsi espositivi sempre capaci di continue sorprese.

Listri rivela l’anima dei luoghi, la densità della luce e del colore che li pervade durante le diverse ore del giorno. Un occhio colto e sapiente, imbevuto di storia dell’arte, ma nello stesso tempo capace di fare una sintesi originalissima di quel proliferare talvolta anche eccessivo di decorazioni e architetture dei maestosi saloni.

Uno sguardo eccentrico che vede ciò che altri non vedono, che trattiene il respiro prima di inquadrare l’obiettivo, che ferma l’istante perfetto di quell’aura misteriosa che abita le stanze dei Musei.

photocredits: Giuseppe Costa, “Smaltino, pastelli su carta”

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