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Le icone femminili di Vanna Vinci in mostra a Bologna

Frida Kahlo, Tamara de Lempicka e la Marchesa Luisa Casati sono alcune tra le icone femminili narrate dall'artista Vanna Vinci in mostra a Bologna

MILANO – ONO arte contemporanea presenta “I wanna be Vanna – le icone femminili di Vanna Vinci” una personale dell’illustratrice e fumettista Vanna Vinci, in cui le vite di Frida Kahlo, Tamara de Lempicka e la Marchesa Luisa Casati, tre delle icone femminili narrate e disegnate dalla Vinci entrano in dialogo con la fotografia. La mostra, in programma dal 29 settembre al 29 ottobre 2017, è composta da 30 tavole e disegni preparatori originali, 15 serigrafie della
vinci e 12 fotografie che saranno esposte a Bologna in Via Santa Margherita 10.

VANNA VINCI – Autrice e illustratrice, ha cominciato la sua carriera sulle pagine della storica rivista di fumetti “Nova Express”. Da allora le sue storie e le sue graphic novel sono state pubblicate dalle migliori case editrici italiane e straniere. Tra i suoi personaggi più famosi “la bambina filosofica”, di cui è uscito per BAO Publishing l’ultimo volume dal titolo No Future. Da anni Vanna Vinci, accosta alla sua famosa ed irriverente Bambina Filosofica attente riletture di artiste e prima di tutto donne che hanno cambiato la storia del XX secolo. Da La Casati. La Musa egoista (2013 Rizzoli) a Tamara de Lempicka.
Icona dell’art déco (2015 Il Sole 24 Ore) fino al recentissimo Frida Kahlo. Operetta amorale a fumetti (2016 Il Sole 24 Ore), successo editoriale della scorsa stagione, Vinci affronta il tema del femminile attraverso lo strumento della biografia, mettendo in luce gli aspetti più profondi delle vite di artiste amate ma al contempo conosciute spesso in modo frammentario, restituendo e ricostruendo la donna dietro l’artista e l’icona.

LA MOSTRA – La mostra attraverso i disegni preparatori e le tavole originali illustra anche il percorso creativo della Vinci, percorso fatto di identificazioni e sovrapposizioni intertestuali e di un linguaggio ricco di riferimenti. Passiamo così dalle feste veneziane della Marchesa fatte di piume animali esotici, a quelle parigine e newyorkesi di Tamara ancora più eccentriche e allucinate da sostanze chimiche, fino alla stanza da letto di Frida in cui sono gli spetri della sua mente a condurre le danze. Tratti in comune tra le tre artiste sono la geografia – divisa tra Italia, Francia e Messico – un rapporto con la sessualità libero e uno molto più complesso con la depressione ed i demoni personali. Più in generale la capacità di fare della propria vita un’arte (La Casati di fatto nel suo modo di essere musa e mecenate anticipa di molto un certo tipo di arte performativa).

Photocredit: © Vanna Vinci

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