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Migranti, 5 opere d’arte che ne raccontano la storia

Migranti: proseguono gli sbarchi a Lampedusa. Tutta questa sofferenza è stata rappresentata dai grandi artisti che ne hanno tratto spunto per comporre opere piene di sentimento e di dolore.

Migranti: gli ultimi numeri parlano di 8.000 persone arrivate in Italia in tre giorni. Lampedusa è al collasso. Le barche della speranza arrivano dalla Guinea (14,7%), dalla Costa d’Avorio (14%), dalla Tunisia (11,3%), dall’Egitto (8,4%) e dal Bangladesh (7,5%). Per cercare di dare un aiuto concreto a tutti, la Croce Rossa italiana, impegnata da sempre in prima linea per soccorrere i migranti, ha dichiarato: “Diamo priorità alle famiglie con bambini, ma la situazione è drammatica”. Il consiglio comunale di Lampedusa ha proclamato lo stato di emergenza.

Una storia antica

Anche se la situazione dei migranti riempie oggi le prime pagine dei nostri giornali, l’intera storia dell’umanità è costellata da continui spostamenti di popolazioni da una terra all’altra per motivi diversi: dai cambiamenti climatici alle catastrofi naturali, dalle guerre alle carestie, dalla povertà alla ricerca di un luogo dove vivere meglio.

L’arte e la storia

È da sempre così importante il fenomeno dell’immigrazione che anche gli artisti si sono sempre interessati a questo tema, cercando di rappresentarlo al meglio, in base ai canoni del periodo. Proprio per la posizione strategica del nostro Paese, fin dall’antichità l’Italia è stata il centro degli arrivi di popoli stranieri. Ne sono un esempio gli arrivi di Goti, Longobardi, Vandali, Unni, Alani, Svevi. Un esempio di arte che raffigura questi momenti è l’affresco di Raffaello in cui è raffigurato l’incontro di Attila, re degli Unni, con il Papa, avvenuto quando questo popolo invase l’Italia settentrionale.

I migranti italiani di fine Ottocento

Una concentrazione particolare di opere che riguardano i migranti italiani si ha nell’Ottocento. In quel periodo molti artisti ne hanno raccontato il dramma. Tra il 1876 e il 1900 furono più di 5 milioni gli italiani che lasciarono il Paese. Tra il 1901 e il 1920 si arrivò a una media di 492.000 migranti ogni anno tenendo conto del fatto che in quegli anni gli abitanti italiani erano la metà rispetto a oggi, circa trenta milioni.

5 opere d’arte che affrontano il tema dei migranti 

Tutta questa sofferenza venne rappresentata dai grandi artisti che ne trassero spunto per comporre opere piene di sentimento e di dolore. I porti diventarono luoghi frequentati da pittori e fotografi che desideravano cogliere l’essenza di queste drammatiche situazioni. Ne sono nate opere d’arte struggenti che vogliamo raccontarvi.

Giuseppe Pellizza da Volpedo, “Membra stanche”

L’opera “Membra stanche”, opera realizzata da Pellizza da Volpedo nel 1904 (olio su tela, 127 x 164 cm; Collezione privata), viene raffigurata una famiglia di emigranti che sta facendo una pausa per riposare lungo il cammino. La tecnica è squisitamente e pienamente divisionista. La natura fa da sfondo a una scena che si concentra principalmente sui sentimenti che guidano la vita: la forza dell’amore, l’unità della famiglia, l’onore di un lavoro umile.

Lewis Hine, “Famiglia di italiani cerca un bagaglio smarrito a Ellis Island”

Ritenuto uno dei maggiori fotografi americani e padre della fotografia sociale statunitense, Lewis Hine ha scattato questa fotografia nel 1905. Questa immagine è diventata il simbolo dei migranti italiani. Il fotografo ha saputo cogliere le espressioni smarrite di un’intera famiglia alla ricerca di un bagaglio smarrito. Lewis Hine è stato il fotografo degli operai, della povera gente, del lavoro minorile, delle fabbriche e dei laboratori che hanno “costruito” l’America.

Angiolo Tommasi, “Gli emigranti”

Un’immensa tela realizzata a olio nel 1896 a opera di Angiolo Tommasi, oggi conservata nella Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, racconta con dovizia di particolari l’attimo dell’attesa dell’arrivo della nave sulla banchina del porto di Livorno. Lo spazio è condensato dalla presenza di uomini, donne e bambini intenti a ingannare il tempo mentre attendono l’imbarco. Quest’opera rappresenta una delle più significative del Verismo italiano.

Domenico Ghidoni, “Emigranti”

Il Verismo raggiunge importanti esiti anche in scultura e ne è un esempio l’opera in fusione di bronzo di Domenico Ghidoni intitolata “Emigranti” e realizzata nel 1891. Anche in questo caso si ritrova il tema dell’affetto familiare sopraffatto, però, dal dramma inconsolabile di chi lascia la propria terra. Una mamma sorregge la figlia adolescente in attesa della partenza. La ragazzina è abbandonata, persa nel sonno, e la mamma la tiene a sé come una nuova Madonna che ricorda le Pietà rinascimentali.

Giovanni Segantini, “Il ritorno al paese natio”

Premiata alla prima Biennale di Venezia, quest’opera di Segantini è datata 1895 e raffigura il rientro di una salma di un emigrato al borgo natale. Il corpo dell’uomo, probabilmente un naufrago, è appoggiato su un carretto trainato da un cavallo. A guidare il cavallo vi è un uomo, mentre sul carro, accanto al corpo morto, una donna piange lacrime inconsolabili. Anche in questo caso la natura fa da contorno a una drammatica situazione, raccontata, però, con la dignità e la misura dei protagonisti.

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