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Migranti, 5 libri da non perdere perapprofondire il tema

Sicuramente fra i temi più caldi della settimana, quello dei migranti è un argomento molto discusso sia per l'alto numero di sbarchi avvenuti in questi giorni, sia per le polemiche dovute al decreto Cutro. Se volete approfondire la tematica attraverso la lettura, ecco 5 libri da non perdere!

Sempre all’ordine del giorno negli ultimi tempi, quello dei migranti è un tema caldo in tutta Italia, soprattutto dopo la strage di Cutro e le interrogazioni parlamentari che ne sono scaturite e che hanno portato all’ideazione del decreto Cutro, in queste ore estremamente discusso e criticato. Per conoscere di più sul tema migranti, vi consigliamo 5 libri da non perdere, fra titoli di narrativa e saggistica.

5 libri per conoscere di più sul tema migranti

5 cose che tutti dovremmo sapere sull’immigrazione” di Stefano Allievi

Il primo libro che vi suggeriamo per conoscere di più il tema migranti è un saggio con cui Stefano Allievi, dati alla mano, racconta e spiega il fenomeno migratorio rendendolo di semplice comprensione anche ai non addetti ai lavori.

Perché ci muoviamo. Perché si muovono loro. Perché arrivano in questo modo. Perché proprio qui? E per fare cosa? Perché la diversità ci fa paura. E ci attrae. Una cosa da fare (da cui discendono tutte le altre).

Io Khaled vendo uomini e sono innocente” di Francesca Mannocchi

Uno dei temi caldi in fatto di migranti è proprio quello degli scafisti, i trafficanti di esseri umani. Con questo libro, Francesca Mannocchi ci restituisce una preziosa testimonianza fortissima, che dimostra quanto siano labili i confini fra il bene e il male.

Khaled è libico, ha poco più di trent’anni, ha partecipato alla rivoluzione per deporre Gheddafi, ma la rivoluzione lo ha tradito. Così lui, che voleva fare l’ingegnere e costruire uno Stato nuovo, è diventato invece un anello della catena che gestisce il traffico di persone. Organizza le traversate del Mediterraneo, smista donne, uomini e bambini dai confini del Sud fino ai centri di detenzione: le carceri legali e quelle illegali, in cui i trafficanti rinchiudono i migranti in attesa delle partenze, e li torturano, stuprano, ricattano le loro famiglie.

Khaled assiste, a volte partecipa. Lo fa per soldi, eppure non si sente un criminale. Perché abita un Paese dove sembra non esserci alternativa al malaffare.

Adua” di Igiaba Scego

Se avete voglia di scoprire il tema dei migranti attraverso un romanzo, ve ne suggeriamo uno molto toccante di Igiaba Scego.

Adua è oggi una donna matura e vive a Roma da quando ha diciotto anni. È una vecchia Lira, così i nuovi migranti chiamano le donne giunte nel nostro paese durante la prima ondata di immigrazione negli anni settanta. Ha da poco sposato un giovane Titanic, un immigrato sbarcato a Lampedusa, e medita di tornare in Somalia dopo la fine della guerra civile. Ormai sola, Adua si confida con la statua dell’elefante che sorregge l’obelisco in piazza Santa Maria sopra Minerva.

Piano piano gli racconta la sua storia: suo padre Zoppe, ultimo discendente di una famiglia di indovini, lavorava come interprete durante il regime e negli anni trenta baratterà involontariamente la sua libertà con la libertà del suo popolo. Adua, fuggita dai rigori paterni e dalla dittatura comunista, approda a Roma inseguendo il miraggio del cinema. Purtroppo l’unico film da lei interpretato, un porno soft dal titolo “Femina somala”, sarà fonte solo di umiliazione e vergogna. Solo adesso Adua sente di essere pronta a riprendere in mano la sua vita.

Migrazioni e intolleranza” di Umberto Eco

Sui migranti e sulle dinamiche dell’accoglienza ha scritto anche Umberto Eco, in quello che costituisce un classico della saggistica in merito al tema, “Migrazioni e intolleranza”.

“Eliminare il razzismo non vuol dire mostrare e convincersi che gli Altri non sono diversi da noi, ma comprendere e accettare la loro diversità.” Dopo “Il fascismo eterno”, una nuova illuminante riflessione civile, contro ogni pregiudizio e intolleranza.

Libyagate” di Nello Scavo

Infine, non possiamo non consigliarvi la lettura di “Libyagate”, un libro inchiesta curato dal giornalista Nello Scavo che cerca di far luce sul tema dei migranti a partire dal luogo in cui ha inizio il traffico di esseri umani, la Libia.

Libyagate è il nome di un’inchiesta condotta da alcuni giornalisti anche a rischio della propria sicurezza personale. Ma è anche il termine simbolico che indica uno dei casi più bui degli ultimi anni, rimasto in gran parte fuori dall’attenzione generale e spesso occultato, il cui teatro principale ci è molto vicino, quel nostro Mar Mediterraneo culla delle civiltà.

In una Libia già dilaniata dalle lotte tra clan e fazioni, vanno in scena i drammi dei migranti, uomini, donne e bambini, torturati, violentati, uccisi dai trafficanti, anche in quei centri governativi di detenzione sostenuti dall’Europa, Italia compresa: una vera e propria fabbrica della tortura, dove si vive in un solo modo, inumano e degradante, e si muore in molti modi diversi, mentre i traffici proseguono e si diramano ben al di là delle sabbie nordafricane.

Perché il ‘grande gioco libico’ è allargato e trasversale, va dal traffico di uomini a quello delle armi, dallo smistamento di sostanze stupefacenti alle flotte fantasma che contrabbandano petrolio, in una rete internazionale che dalla Libia giunge in Europa attraverso Malta e l’Italia, con la connivenza di faccendieri e politici e sotto il grande ombrello delle organizzazioni mafiose.

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