MAUA, il Museo di Arte Urbana Aumentata conquista il Sud Italia

12 Ottobre 2025

Oltre cento murales firmati da alcune delle voci più autorevoli della street art contemporanea situati nel Centro e Sud Italia prendono nuova vita grazie alla realtà aumentata che li rende opere digitali animate fruibili con uno smartphone.

MAUA, il Museo di Arte Urbana Aumentata conquista il Sud Italia

Dall’11 ottobre sono effettive sei nuove sedi del Museo di Arte Urbana Aumentata che apre nei borghi di Aielli (AQ), Diamante (CS), Santa Croce di Magliano (CB), e a Favara (AG), Firenze e Cosenza. Finanziato dall’Unione Europea Fondo Next Generation EU e gestito dal Ministero della Cultura, il progetto MAUA Special Edition unisce sei nuovi territori in un museo senza pareti a ridefinire la fruizione estetica dello spazio urbano, intrecciando comunità, innovazione e pratiche artistiche partecipative, attraverso la street art e la tecnologia della realtà aumentata.

Da murales a opere digitali

Sono oltre cento i murales – firmati da alcune delle voci più autorevoli della street art contemporanea – che in questa nuova fase del progetto MAUA sono stati trasformati in opere digitali animate e che potranno essere ammirati nella loro versione in realtà aumentata da chiunque abbia uno smartphone o un tablet. Attraverso l’app gratuita Bepart – the Public Imagination Movement, ogni visitatore avrà l’opportunità di inquadrare uno dei murales o degli interventi di street art coinvolti e vederli trasformarsi in tempo reale in un’opera digitale animata.

Le opere aumentate sono dispositivi narrativi immersivi, spesso accompagnati da suoni, testi e immagini in movimento, che amplificano e moltiplicano le possibili letture dell’opera fisica.

MAUA Cosenza_Street artist Attorrep_AR Giuseppe Rametta Giusirames
Cosenza_Street artist Attorrep_AR Giuseppe Rametta Giusirames

Un museo che ricrea il territorio

In un’epoca in cui la parola territorio rischia di svuotarsi, consumata tra slogan di marketing e formule turistiche ripetute all’infinito, questo progetto restituisce un senso più autentico e radicale a questo concetto, in modo che il territorio diventi un organismo vivo, fatto di muri che respirano, di volti che si riconoscono nei colori, di comunità che tornano a vedersi protagoniste. Dopo Palermo, Milano, Torino, Brescia e Waterford (Irlanda), MAUA – Museo di Arte Urbana Aumentata, approda dunque nel Centro e nel Sud Italia coinvolgendo borghi e centri più rurali a elevata vocazione artistica.

Sono dunque coinvolte le regioni del Centro Sud a partire dall’Abruzzo dove nel piccolo borgo di Aielli (AQ), i murales che punteggiano il paese, esito di un lungo percorso culturale tra street art e astronomia, vengono reinterpretati da una nuova generazione di artisti digitali grazie alla realtà aumentata. A Cosenza e nei territori limitrofi di Rogliano e Santa Maria del Cedro, i murales selezionati, già parte di un importante processo di rigenerazione del contesto locale, sono ora portali digitali in grado di attivare nuove forme di visione, partecipazione e memoria condivisa.

MAUA Aielli _Street artist Laika_AR Francesca Amoroso
Aielli _Street artist Laika_AR Francesca Amoroso

Ancora nel territorio cosentino, Diamante (CS), borgo simbolo dell’arte muraria del Mediterraneo con i suoi 400 murales realizzati da artisti di fama internazionale, si trasforma in un museo urbano aumentato, dove la storica vocazione alla street art incontra le possibilità offerte dai linguaggi digitali emergenti.

Le strade di Santa Croce di Magliano (CB), già animate da oltre 40 murales realizzati nel corso delle diverse edizioni del Premio Antonio Giordano, prendono nuova vita grazie all’intervento di oltre 30 artisti digitali provenienti da tutta Italia. A essere toccata dall’iniziativa è anche la Sicilia e il borgo di Favara (AG), centro simbolo della rigenerazione urbana a base culturale, che si riconfigura come museo urbano aumentato, dove la sua vocazione artistica e comunitaria si intreccia con le potenzialità espansive dei linguaggi digitali emergenti.

Ma non ci sono solo i piccoli borghi ad essere toccati dal Museo di Arte Urbana Aumentata: a Firenze infatti, città artistica per eccellenza e capitale del Rinascimento, il progetto restituisce una nuova infrastruttura narrativa, in cui la realtà aumentata non è solo tecnologia, ma linguaggio in grado di dare un nuovo significato allo spazio.

MAUA Aielli_Street artist Marina Capdevila_AR Vanessa Biffi
Aielli_Street artist Marina Capdevila_AR Vanessa Biffi

Chi visita il museo diventa spettatore attivo

Dal primo nucleo realizzato a Milano nel 2017, MAUA ha generato una collezione di oltre 340 opere aumentate, grazie al coinvolgimento di più di 450 artisti e centinaia di studenti, formatori, cittadini e associazioni. Spiega Joris Jaccarino di Bepart, cooperativa sociale che ha ideato il progetto MAUA: “Le città coinvolte fino a oggi – Palermo, Milano, Torino, Waterford (Irlanda), Brescia, Santa Croce di Magliano, Aielli, Diamante, Favara, Cosenza, Firenze – non sono semplici scenari ma agenti della narrazione, territori vissuti che diventano parte integrante del racconto artistico”.

Alla base di ogni nuova edizione di MAUA c’è infatti un metodo curatoriale e didattico partecipativo. Le opere aumentate nascono da processi collettivi che coinvolgono studenti, giovani creativi, artisti digitali, enti culturali e realtà locali. I partecipanti vengono formati in ambiti che vanno dalla fotografia alla post-produzione, dalla scrittura creativa all’animazione 2D/3D, dallo sviluppo allo scripting, fino alla curatela artistica e alla progettazione urbana.

Ogni opera è quindi un crocevia di sguardi e competenze, riflette una posizione autoriale ma anche un lavoro di ascolto del contesto, diventando testimonianza aumentata di un vissuto locale dove il visitatore non è uno spettatore passivo, ma un esploratore urbano, chiamato a comporre la propria esperienza tra facciate, angoli dimenticati, memorie collettive e narrazioni digitali.

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