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A Mantova l’arcipelago articificiale di Ocno

Mantova, capitale della cultura 2016, abbraccia i suoi laghi, ricchi di riferimenti mitologici e tradizioni letterarie

MILANO – Dopo Christo arriva Joseph Grima. Sì, dopo le passerelle galleggianti del Lago d’Iseo una nuova opera sull’acqua stupisce tutti. L’arcipelago di Ocno punta infatti a rafforzare il legame tra la città e l’acqua nella splendida città ducale.

A MANTOVA – Mantova, capitale della cultura 2016, abbraccia i suoi laghi, ricchi di riferimenti mitologici e tradizioni letterarie.
Un arcipelago di isole a filo d’acqua, la cui forma richiama le foglie del loto che incredibilmente popola questi laghi, trasformano gli specchi d’acqua mantovani in uno spazio nuovo.
Alla costruzione dell’arcipelago, con materiali sostenibili e di riciclo, contribuiranno i cittadini di Mantova attraverso una serie di laboratori partecipati.
L’arcipelago sarà mobile e riconfigurabile, un continuo mutamento, esso si animerà di musica, teatro e performance dedicate alla relazione di Mantova con l’acqua, elemento centrale della sua forma urbana da quasi un millennio.

OCNO – Si tratta di un’installazione artistica composta da 7 galleggianti allestita di fronte al Castello di San Giorgio all’ingresso della città ducale. Passeggiate a filo d’acqua ed eventi serali in vista del Festivaletteratura arricchiranno il “paesaggio fluttuante”. L’opera resterà visibile fino al 30 settembre 2016.

 

Credit copertina: www.sostenitori.info

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