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L’innovativa personalità di Piero Manzoni in mostra a Palazzo Reale

La grande mostra dedicata a Piero Manzoni, uno degli artisti più geniali, innovatori e controversi del XX secolo, morto a Milano nemmeno trentenne, nel 1963, verrà inaugurata domani e sarà in mostra fino al 2 giugno al Palazzo Reale di Milano...

Palazzo Reale di Milano, da domani fino al 2 giugno, ospita la grande mostra dedicata a Piero Manzoni

MILANO – La grande mostra dedicata a Piero Manzoni, uno degli artisti più geniali, innovatori e controversi del XX secolo, morto a Milano nemmeno trentenne, nel 1963, verrà inaugurata domani e sarà in mostra fino al 2 giugno al Palazzo Reale di Milano. Promossa e prodotta dal Comune di Milano – Cultura, Palazzo Reale e Skira editore, la mostra è realizzata nell’ambito del progetto ”Primavera di Milano.

LA MOSTRA – Mezzo secolo è trascorso dalla sua scomparsa precoce, e il riconoscimento internazionale di Manzoni è un fatto compiuto. Per questo Milano ha deciso di dedicargli un mostra, la più importante mai realizzata in città dalla sua morte, che ne documenti il percorso in tutta la sua ampiezza e ricchezza problematica attraverso la presentazione di oltre 130 opere che rendono conto della sua intera parabola artistica. Una mostra di grande valore scientifico e forte impatto visivo, dove sono esposti gli esemplari più importanti di tutte le sue invenzioni, attraverso le quali ha scardinato il modo di operare artistico nella seconda metà del Novecento e imposto la sua personalissima visione del mondo. Genialmente radicale, Manzoni viene raccontato dagli esordi in area postinformale alla concezione degli Achromes, dalle Linee alle Impronte, dal Fiato alla Merda d’artista, dal coinvolgimento del corpo fisico vivente nell’opera alla dimensione totalizzante dell’esperienza estetica di progetti come il Placentarium.

L’AUTORE – Piero Manzoni cresce a Milano, dove terminati gli studi classici presso i Gesuiti, si iscrive alla Facoltà di Legge dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. La sua famiglia frequenta gli ambienti artistici milanesi e Lucio Fontana, fondatore dello spazialismo. I suoi primi dipinti sono paesaggi e ritratti di stampo tradizionale ad olio. Nel 1955 inizia a dipingere con impronte di oggetti banali (chiodi, forbici, tenaglie ecc.), trattando, secondo i suoi critici, la superficie della tela come campo di ricezione della realtà. Nel 1956 pubblica il manifesto Per la scoperta di una zona di immagini. Un testo breve, nel quale Manzoni anticipa alcuni punti essenziali delle tesi che svilupperà in altri documenti. Nel 1958 mette a punto le ‘tavole di accertamento’ e gli ‘Achromes’. Nel 1959, entra in contatto con il Gruppo Zero di Düsseldorf e, oltre a continuare la ricerca sugli ‘Achrome’, inizia a creare oggetti concettuali come le ‘Linee’ e progetta di firmare corpi viventi come se fossero opere d’arte, rilasciando ‘certificati di autenticità’ (saranno poi intitolate ‘Sculture viventi’ e tra le 71 che firmerà fino al 1961 compariranno anche Umberto Eco, Marcel Broodthaers e Mario Schifano). Produce 45 ‘corpi d’aria’: comuni palloncini riempiti d’aria che poi saranno chiamati ‘fiato d’artista’. Nel 1960 espone con Klein, Mack e Castellani nella mostra La nuova concezione artistica ed esce il secondo numero della rivista Azimuth contenente il testo Libera dimensione, con cui teorizza lo spazio totale. Il 24 aprile, in occasione di una serata con Angeli, firma la sua scarpa destra e la dichiara opera d’arte, facendo lo stesso con una scarpa di Schifano. In maggio inscatola e mette in vendita 90 ‘Merde d’artista’ da 30 gr. al prezzo di altrettanti grammi d’oro ciascuna. Realizza la seconda ‘Base magica’ e la ‘Base del mondo’; un parallelepipedo in ferro (90 x 100 cm) installato nel parco della fabbrica di Herning capovolto al suolo per eleggere il mondo ad opera d’arte. Muore per infarto nel suo studio di Milano, a soli 29 anni, il 6 febbraio 1963.

25 marzo 2014 

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