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L’eterna bellezza di Antonio Canova, la mostra a Roma

A Roma apre al pubblico la meravigliosa mostra dedicata all'eterna bellezza della scultura di Antonio Canova, il "Fidia" italiano

Antonio Canova è il rappresentante italiano del Neoclassicismo italiano e non a caso viene soprannominato “il nuovo Fidia”, come lo scultore greco che meglio seppe interpretare gli ideali della Grecia periclea. L’arte di Canova, la sua perfezione e armonia delle forme, restituisce a cui la guarda il significato della Bellezza.
La città a cui Canova è rimasto maggiormente legato è Roma ed è proprio Roma che rende omaggio a questo grandissimo artista, famoso in tutto il mondo, con una mostra dedicata proprio all’eterna bellezza della sua scultura. Dal 9 ottobre fino al 15 marzo il Museo di Roma a Palazzo Braschi ospita 170 opere del Fidia neoclassico.

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L'eterna bellezza di Antonio Canova, la mostra a RomaLa mostra

Dai tesori dei Musei Capitolini a quelli dei Musei Vaticani, dalle raccolte dei Farnese e dei Ludovisi ai marmi inseriti nel contesto urbano dell’epoca, furono tantissime le opere che l’artista – rapito dal loro fascino – studiò minuziosamente, rendendole testimoni e protagoniste del suo stretto rapporto con la città.
In mostra si ripercorreranno gli itinerari compiuti dallo scultore alla scoperta di Roma, sin dal suo primo soggiorno. Sorprendenti, ad esempio, le sue parole di ammirazione nei confronti del gruppo di Apollo e Dafne di Bernini, visto a Villa Borghese, e riportate nei suoi Quaderni di viaggio.
Sarà inoltre possibile approfondire, attraverso la presentazione di disegni, bozzetti, modellini e gessi, anche di grande formato, il lavoro dell’artista per i grandi Monumenti funerari di Clemente XIV e di Clemente XIII, e per il Monumento agli ultimi Stuart; spicca tra essi, per la grande qualità esecutiva, il marmo del Genio funerario Rezzonico concesso in prestito dall’Ermitage di San Pietroburgo e il modellino del Monumento Stuart della Gypsotheca di Possagno.

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L'eterna bellezza di Antonio Canova, la mostra a Roma

Il rapporto di Antonio Canova e il mondo classico

Il colloquio di Canova con il mondo classico è stato profondo e incise su istanze cruciali, prima fra tutte la volontà di far rinascere l’Antico nel Moderno e di plasmare il Moderno attraverso il filtro dell’Antico.

L’Antico bisogna mandarselo in sangue sino a farlo diventare naturale come la vita stessa.

Anche per tale motivo, lo scultore può essere considerato l’ultimo degli antichi e il primo dei moderni: si rifiutò sempre di realizzare copie di sculture classiche, reputandolo lavoro indegno di un artista creatore, così come non volle mai intervenire con restauri sui marmi antichi, “intoccabili” per definizione.
Il rapporto tra Antico e Moderno sarà rievocato in mostra attraverso il confronto dei marmi di Canova – tra i quali l’Amorino alato proveniente dall’Ermitage di San Pietroburgo – con marmi antichi come l’Eros Farnese del Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
Una sala accoglierà un focus sul tema del Classico e Neoclassico e accosterà gessi di celebri capolavori antichi a quelli di statue canoviane realizzate per il conte Alessandro Papafava. L’Apollo del Belvedere e il Gladiatore Borghese saranno messi a confronto con il Perseo trionfante e il Pugilatore Creugante di Antonio Canova.

Ciò che mi rende più impaziente è vedere l’effetto che l’opera produrrà sulle anime del pubblico

Amore e Psiche, l’arte incontra la tecnologia

Magister presenta la più contemporanea riproduzione in scala reale del gruppo scultoreo di Amore e Psiche giacente di Antonio Canova. A partire da una scansione 3d del gesso preparatorio della scultura oggi esposta al Louvre di Parigi, un robot ha scolpito incessantemente per 270 ore un blocco di marmo bianco di Carrara di 10 tonnellate.
L’installazione di grande potenza emotiva, ideata da Magister e realizzata in collaborazione con Robotor, apre una nuova sfida sui paradigmi della riproducibilità delle opere d’arte. La riproduzione è infatti da leggersi come forma di rispetto per il pensiero dell’artista ed esprime l’aspirazione contemporanea a valorizzarne ancora una volta l’estro creativo. Ad accompagnare l’installazione, un documentario sulla realizzazione dell’opera e un racconto video della fiaba di Amore e Psiche di Apuleio, in un percorso tra spettacolo e approfondimento, un racconto sui testi di Giuliano Pisani, con la voce di Adriano Giannini e la musica originale del violoncellista Giovanni Sollima.

L'eterna bellezza di Antonio Canova, la mostra a Roma

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