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Le mostre da non perdere questo week end a Verona

Per la nostra rubrica “Artiamo in Viaggio”, questo week end andiamo nella città più romantica d’Italia, Verona. Mostre d’arte e di fotografia, alcune in chiusura e altre gratuite da scoprire nella città degli amanti.

Per questo week end vi proponiamo alcune mostre d’arte e di fotografia da non perdere a Verona. La città di Romeo e Giulietta offre numerose e interessanti esposizioni questo fine settimana, anche con grandi nomi dell’arte come Dario Fo ed Andy Warhol. Scopriamole assieme!

 
MILANO – Per la nostra rubrica “Artiamo in Viaggio”, questo week end andiamo nella città più romantica d’Italia, Verona. Mostre d’arte e di fotografia, alcune in chiusura e altre gratuite da scoprire nella città degli amanti.

DARIO FO DIPINGE MARIA CALLASAMO Arena Museo Opera, il Museo della Fondazione Arena di Verona, collocato nella splendida cornice di Palazzo Forti, spalanca le sue porte a una stagione d’eccezione e un’importante programmazione di mostre ed eventi culturali. AMO presenta al pubblico nientemeno che un Premio Nobel e la Divina del canto, Dario Fo e Maria Callas. Dario Fo si fa pittore e trova un nuovo soggetto da narrare e a far da padroni sono i suoi colori che danno nuovo vigore a un mito d’altri tempi, a una personalità carismatica, drammatica e mutevole: Dario Fo dipinge Maria Callas.Oltre 70 opere, raccontate ai visitatori dallo stesso Dario Fo, accompagnano il visitatore alla scoperta una mostra dedicata a Maria Callas: il suo forte legame con la città di Verona, e ovviamente con l’Arena, ha fatto sì che proprio al Museo AMO fosse allestita un’intera sala intitolata alla celebre diva, voce immortale incarnata nell’arte lirica.
 

BUIO REALE DI RICCARDO BAGNOLI – Fino al 20 settembre 2015 alla Casa di Giulietta di Verona si terrà la mostra Buio Reale di Riccardo Bagnoli a cura di Roberto Mutti. Esposti circa trenta scatti del fotografo nelle sale del suggestivo palazzo medievale dove si pensa sorgesse la casa di Giulietta, eroina della tragedia di Shakespeare.
Uno sfondo completamente nero. Dal buio, emergono i volti di personaggi reali. Re, regine, cortigiane o uomini di fede. Quello che li lega è l’intensità. Dello sguardo, del sentimento. Dell’amore che portano con sé. Così Riccardo Bagnoli sceglie di portare letteralmente alla luce una corte contemporanea, che nei volti dei suoi protagonisti cela le trame di sentimenti nobili e senza tempo. Quale luogo migliore della Casa di Giulietta per accogliere questi amanti destinati all’eterna peregrinazione tra Luce e Ombra?
Il lavoro di Riccardo Bagnoli non è mai un’imitazione delle opere pittoriche, il suo primo interesse è quello di comunicare l’arte attraverso il ritratto fotografico in un dialogo costante tra l’eleganza dello schema pittorico e la mimesi della realtà del presente. L’affinità con opere quali La Dama con l’ermellino o i ritratti fiamminghi è solo un filo sottile che riporta alla nobile figura del Pittore di Corte le gesta del fotografo contemporaneo. Citando Henri Cartier Bresson: in ogni singola istantanea si coglie una continua esplorazione che vuole conservare, nel ritratto fotografico, la “scintilla di vita”. Lo spettatore tende a voler dare vita all’immagine in base alla propria esperienza e per questo motivo il fotografo deve innanzitutto mobilitare la nostra proiezione. Questo quanto accade osservando i ritratti nel “Buio” godendone la luce “Reale”.
 
ARTE E VINO – Ultimo week end per visitare la mostra “Arte e vino”. Immagini tra sacro e profano, racconti, allegorie, metafore, paesaggi, stati d’animo; il caleidoscopico universo delle rappresentazioni del vino nell’arte attraverso i secoli – pittura, scultura, arti decorative – viene messo in scena per la prima volta in una mostra colossale, che a Verona chiama a raccolta quasi 170 opere da oltre 90 prestatori italiani e stranieri e 41 studiosi, tra curatori, membri del comitato scientifico, autori di testi e schede in catalogo.
Un viaggio affascinante che nasce dall’incrocio tra due eccellenze, due punte di diamante della nostra cultura e della nostra storia, due simboli dell’Italia nel mondo: l’arte e il vino. In occasione e in relazione con Expo 2015 dedicato al tema “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”, Verona, la città che da quasi cinquant’anni ospita la più importante fiera del vino italiano, promuoverà fino al 16 agosto 2015 a Palazzo della Gran Guardia – nel cuore della città scaligera – uno degli eventi culturali più significativi, una delle più importanti e originali mostre in programma nel nostro Paese per l’atteso appuntamento internazionale, insieme alla Provincia Autonoma di Trento–Assessorato alla cultura, Veronafiere, il Mart-Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto e il Museo Statale Ermitage.
L’immagine del vino, fin dalle prime raffigurazioni dell’arte cristiana, esprime il suo significato fortemente mistico. Sui temi bacchici la fantasia degli artisti si è sbizzarrita soprattutto tra Sei e Settecento. La poetica del Novecento affronta il tema del vino soprattutto con le nature morte. Una mostra emotiva, fatta di colori e sapori che, a volo d’uccello, da un secolo all’altro, farà vivere l’incontro con capolavori d’arte e grandi artisti, per tratteggiare una storia antica, profondamente legata alla nostra terra, al lavoro e alla creatività dell’uomo.

 

JACOB HASHIMOTO – La creatività di Jacob Hashimoto torna a riempire gli spazi della galleria Studio la Città, nel cuore di Verona. Una nuova, grande installazione, affiancata da numerose opere recenti, è l’indiscussa protagonista di Jacob Hashimoto 16.05.2015. La mostra, pensata appositamente per gli ambienti veronesi, riaprirà al pubblico a partire dal 23 agosto e fino al 12 settembre, dopo la pausa estiva. L’opera al centro dell’esposizione, l’incredibile installazione che occupa tutta l’area della Cattedrale Est, evoca movimenti interstellari e spazio profondi, da cui emergono i colori e i livelli percettivi sovrapposti, tipici dello stile Hashimoto. Altri elementi distintivi dell’artista – tra cui i celeberrimi aquiloni – aprono un dialogo ancora più serrato con l’ambiente, rispecchiandosi nei grandi dipinti – a tratti quasi monocromi – che completano la mostra.
Jacob Hashimoto è da un certo punto di vista un’artista decisamente americano, ma recupera in profondità ed in maniera assolutamente creativa una certa eredità giapponese. L’ultimo sviluppo del suo lavoro in cui si ergono colline e onde, è delicato come le sue prime opere costituite da cascate di aquiloni. E, come in precedenza dominava un senso di levità, ora c’è un senso di sollevamento. La delicatezza delle sue forme, che scendono e avvolgono o che si espandono e salgono, crea spazio tanto per lo spirito quanto per il corpo.

 

ANDY WARHOL: THE REVOLUTION OF POP ART – Ci allontaniamo un po’, anche se restiamo in provincia di Verona per proporvi questa mostra organizzata a Peschiera del Garda presso la Palazzina Storica fino al 13 Settembre 2015. Un ampio excursus di opere dell’artista americano con l’obiettivo di introdurre i visitatori nella rivoluzione globale e nel rinnovamento stilistico che ha modificato per sempre il concetto stesso di Arte e di realizzazione dell’opera, eliminando il concetto di élite e sdoganando le ricerche artistiche ai ceti popolari verso cui gli artisti rivolgevano la propria attenzione (pensando proprio ad una frase di Warhol “una coca cola è sempre una coca cola, lo sa Liz Taylor, lo sa il Presidente degli Sati Uniti, lo sa il barbone e lo sai anche tu” ).
Andy Warhol ha fatto della provocazione e dell’ironia il suo modus operandi, creando una vera e propria filosofia, fatta di aforismi e cortometraggi, “pronta all’uso”. Una genialità costruita attorno al concetto di Artista, associandolo ad una macchina di riproduzione seriale, costantemente legata alla ripetizione ossessiva di un’azione, forse fine a sé stessa. In questo modo il concetto di unicità dell’opera d’arte vacilla, mentre in costante ascesa è l’importanza della fase creativa e al mondo dell’Idea. L’artista Popular lavora con fotografie, serigrafie, grafiche, fumetti, non si sporca più le mani alla maniera di Pollock con barattoli di colore e sgocciolamenti, anzi, il tocco dell’artista è minimo, assente in molti casi, in quanto gli intenti sono essenzialmente iconici. La mostra offrirà ai visitatori, sia le opere originali di Warhol, sia un excursus sui principali artisti americani come Lichtestein, Rauschenberg e Robert Indiana, per comprendere lo stile inconfondibile di un movimento che, dagli anni Sessanta ad oggi, non solo ha sconvolto le regole del mondo dell’Arte, ma ha abbattuto il limite temporale della corrente artistica restando attuale anche ai giorni nostri. La maturazione artistica di questi artisti infatti è imprescindibilmente legata al contesto storico e alla società, creando un rimando ai moderni mezzi di comunicazione e alle icone del nostro tempo, filtrati dagli stili inconfondibili di quegli artisti immortali.

 

15 agosto 2015

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