Venerdì 9 aprile alle ore 18.30 Eike Schmidt, direttore delle Gallerie degli Uffizi, parteciperà per la prima volta ad una room su ClubHouse. Si tratta del social network di chat audio al quale si accede su invito, lanciato appena lo scorso anno. Con lui dialogheranno del futuro dei musei la giornalista e storica dell’arte Fiorella Minervino e Andrea Concas, responsabile del palinsesto Arte&cultura della piattaforma.

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Le attività digital degli Uffizi
Dopo il grande successo social ottenuto con le tante iniziative digitali lanciate nel 2020, le Gallerie degli Uffizi, con questa intervista, approdano anche sul nuovo Clubhouse. La piattaforma conta ad oggi oltre due milioni di utenti a livello globale. ClubItalia, il primo e più grande club ufficiale della community italiana di ClubHouse, con oltre 19mila follower, offre una programmazione di contenuti quotidiana, portata avanti da oltre 100 professionisti della comunicazione e formata da 4 palinsesti nazionali. Tra essi quello di Arte&Cultura affidato ad Andrea Concas dove si articolano appuntamenti dedicati agli artisti, ai professionisti, al collezionismo, alla storia dell’arte, all’attualità con voci sempre diverse e massima apertura al dialogo e al confronto.
Di cosa si parlerà
Tante le tematiche che verranno affrontate durante l’intervista a Schmidt del 9 aprile. Tra queste, le strategie museali per “resistere” in tempo di pandemia, il rapporto tra museo, nuove generazioni, e nuove tecnologie, in particolare della comunicazione. Si discuterà inoltre sugli gli scenari di cambiamento per il settore dei beni culturali nel prossimo futuro.
Uffizi sui social, l’opinione della critica
Non tutti concordano sul fatto che la Galleria degli Uffizi sbarchi su ClubHouse, con la partecipazione del suo direttore Eike Schmidt ad una chat sull’arte. “Se da un lato fa parte di una strategia di marketing che la Galleria ha intrapreso negli ultimi anni per avvicinarsi sempre di più alle persone, dall’altro corre il rischio di alimentare la confusione tra la vita vera e l’arte e di rendere quest’ultima un mero oggetto delle regole di consumo e identificazione”. Parole dello storico dell’arte Daniele Radini Tedeschi. Egli commenta così la notizia della presenza del museo fiorentino sulla nuova piattaforma di podcast. “Si tratta di rivendicare il diritto dell’arte ad esistere non necessariamente parlando del mondo o curandosi di esso, ma affermandosi come fatto sociale libero dalle mode, dalla politica e dalla dittatura dell’algoritmo”. Secondo Tedeschi, i social network possono essere un mezzo, più o meno efficace, per avvicinare le persone all’arte ma tali devono restare.