Sei qui: Home » Arte » L’arte primitiva di Paul Klee in mostra a Milano

L’arte primitiva di Paul Klee in mostra a Milano

Paul Klee arriva al MUDEC di Milano. In mostra le opere che lo hanno caratterizzato come artista del "primitivismo" e dell'arte della deformazione

MILANO – “Paul Klee. Alle origini dell’arte” ha inaugurato il 31 ottobre al Museo delle culture di Milano e presenta un’ampia selezione di opere dell’artista sul tema del “primitivismo”.

La mostra

Paul Klee. Alle origini dell’arte è curata da Michele Dantini e Raffaella Resch e verrà suddivisa in sezioni, ognuna delle quali racconterà una fase della sua formazione artistica. Si attraversano la fase della caricatura, quella in cui si definisce “illustratore cosmico”, e anche quella del primitivismo “epigrafico”. Una sezione sarà dedicata al teatrino di marionette che Klee aveva costruito per il figlio a testimonianza del suo interesse per l’espressività infantile e infine la sezione dedicata a “policromie e astrazione” raccoglie un insieme di opere, caratterizzate dal disegno geometrico  associato a motivi architettonici e dalla trasparenza di differenti velature di colore. L’attività dell’artista verrà presentata in toto: dalle sue opere astratte e policrome, le più conosciute e più mate fino alle opere caricaturali. Il tutto per dimostrare come Klee sia un grande conoscitore della materia e che utilizzi diverse tecniche per realizzare i suoi lavori.

L’arte primitiva

A interessare a Paul Klee è tutto ciò che può essere definito selvaggio e primitivo nell’arte e l’inizio di questo interesse coincide con il viaggio che compì in Italia nel 1901. “L’artista cerca in opere d’arte “primitive” e in repertori desueti quell’arte della deformazione, o “satira in Grande Stile”, che gli permette di infrangere il gusto monumentale e anticheggiante entro cui si era formato a Monaco”. A partire dal 1912-1913 Klee dissemina le proprie immagini di ideogrammi, rune o elementi “alfabetici” di invenzione perché vuole che l’osservatore pensi al processo che sta dietro l’immagine, vuole sollecitare in lui domande attorno al senso di ciò che vede. Durante gli ultimi anni della Grande Guerra Klee  privilegia temi “cosmici” e immagina di abitare presso “il cuore della Creazione”, vicino alla mente di Dio, e l’arte diventa archetipo. “Il quadro non si osserva più o meno fuggevolmente, ma si legge” a vari livelli”.  “L’artista concepisce l’arte in modo nuovo in un rapporto indissolubile tra pittura e musica, immagini e parole”.

 

 

© Riproduzione Riservata

Lascia un commento