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“La seduzione dell’antico”, la mostra sull’arte del Novecento a Ravenna

Da Picasso a Duchamp da De Chirico a Pistoletto al Museo d’Arte ravennese

MILANO – La mostra “La seduzione dell’antico” esamina quanto insopprimibile sia stato il richiamo dell’ “antico” lungo tutto il ‘900. Il secolo che all’insegna del ‘nuovo’ ha visto le avanguardie dei primi decenni e quindi le neoavanguardie del secondo dopoguerra, protagoniste della scena artistica internazionale, e alle quali anche la critica, Musei, Fondazioni e un mercato sempre più determinante, hanno rivolto le maggiori attenzioni. Una raccolta imperdibile al Mar, tra il serio e il faceto, a Ravenna fino al 31 marzo.

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LA MOSTRA – Questa mostra, ripercorrendo la storia del secolo scorso con uno sguardo diverso, mira a documentare artisti e vicende che testimoniano l’attenzione all’ “antico” non solo degli artisti che non sono stati partecipi delle ricerche e delle trasgressioni delle avanguardie, ma anche di molti che senza rinnegare la loro appartenenza a movimenti, gruppi, tendenze innovative, hanno attinto, in modi diversi, alla memoria storica. Una memoria ripresa talora come restituzione moderna di modelli dell’antico, magari fino all’esplicita citazione; oppure in forma evocativa, o ancora, come pretesto per una rilettura inedita o uno sguardo disincantato rivolto a opere e figure mitizzate del passato per contestualizzarle in una contemporaneità all’apparenza quanto più lontana dalla tradizione. Fino alle operazioni più disincantate e dissacratorie condotte da alcuni artisti.

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I PROTAGINISTI – Da protagonisti come De Chirico, Morandi, Carrà, Martini, Casorati, al periodo cruciale del ‘ritorno all’ordine’ fra le due guerre, col ‘Novecento’ di Margherita Sarfatti e Sironi figura dominante, fino al cosiddetto ‘Realismo magico’, ma anche alle versioni diversissime del ‘neobarocco’, da Scipione a Fontana a Leoncillo; figure come Guttuso e Clerici, quindi la stagione della Pop Art, con Schifano, Festa, Angeli, Ceroli, e quindi, nel pieno dell’Arte Povera, Paolini e Pistoletto. E ancora, da Salvo ad Ontani, da Mariani a Paladino. Con una presenza rilevante di stranieri quali Duchamp, Man Ray, Picasso, Klein, per citare solo pochi nomi.

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LA GIOCONDA E LE ALTRE – Tra le “opere” che meritano la Gioconda sbeffeggiata da Enrico Baj con un’irridente citazione da Duchamp, nella sequenza di opere del ‘900 che si ispirano all’antico. Al Mar con l’opera “La vendetta della Gioconda” l’artista italiano omaggia e sfida sia Leonardo da Vinci che Duchamp. Si tratta di un celebre collage su tavola, lo spunto di Baj fu proprio l’opera irriverente dell’artista francese. Baj immaginò che la Gioconda si vendicasse dei baffetti trasformandosi del dadaista. Tra il kitch e il manierista resta una delle opere più interessanti da notare alla mostra.

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