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La Scultura in legno dipinto del Quattrocento in mostra agli Uffizi di Firenze

Cinquanta sculture lignee policrome del XV secolo visibili alla Galleria delle Statue e delle Pitture degli Uffizi

FIRENZE – Alla Galleria delle Statue e delle Pitture degli Uffizi, dal 22 marzo al 28 agosto 2016, è di scena l’esposizione temporanea Fece di scoltura di legname e colorì. La scultura del Quattrocento in legno dipinto a Firenze”. Questa mostra, che raccoglie una cinquantina di sculture lignee policrome del XV secolo, sarà occasione per poter finalmente ammirare questa specifica tecnica, già studiata con passione da Margrit Lisner e Alessandro Parronchi e tuttavia mai illustrata pubblicamente prima di oggi.

 

CAPOLAVORI LIGNEI DIPINTI – Il legno dipinto è stato lungamente sottovalutato dal dibattito sulle Arti. Eppure, nel sistema artistico italiano del ‘400, il ruolo della scultura lignea policroma non fu affatto secondario: “proprio nella scultura del Rinascimento toscano – ha precisato il Direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike D. Schmidt – la policromia è al servizio del nuovo realismo dell’epoca e si esprime nelle opere tridimensionali con altrettanta potenza che nella pittura”. In quel periodo, Firenze fu crocevia di importanti artisti, pittori, architetti, ma anche di eccelsi scultori la cui attività fu particolarmente intensa. Fra questi, Donatello (che fece uso anche del legno) e Michelangelo, i quali probabilmente dipingevano oltre che modellare le proprie creazioni. Fra gli specialisti in scultura e intaglio ligneo che lavorarono in stretto contatto con i pittori ricordiamo che apprezzati maestri dell’epoca furono Baccio da Montelupo, Giuliano e Benedetto da Maiano, Antonio il Vecchio, i Del Tasso ed i Sangallo.

 

PREZIOSE OPERE DI CARATTERE RELIGIOSO – Alla mostra in corso agli Uffizi sono esposte mirabili opere d’arte originariamente segregate in oscure cappelle: non solo crocifissi ma anche statue lignee colorate che raffigurano madonne, sante e santi, eremiti e personaggi mistici per l’arredo liturgico. Tali esemplari, commissionati per scopi prevalentemente religiosi, furono realizzati da abilissimi intagliatori per chiese e luoghi devozionali privati e conventuali, essendo mirati a tenere viva l’immagine sacra e per stimolare i fedeli alla preghiera. Fra le opere sculturee in mostra ci sono quelle realizzate da Donatello, Desiderio da Settignano, Benedetto da Maiano, dallo straniero Giovanni Teutonico, ecc. Alla nuova esposizione fiorentina segnaliamo inoltre la presenza del Crocifisso del Convento di San Marco di Baccio da Montelupo (già appartenuto al Savonarola).

 

SCULTURE LIGNEE COSMOPOLITE – Una chiave di lettura di questa mostra può essere reperita nel terzo opuscolo di Leon Battista Alberti (“De Statua”), umanista che assieme al Brunelleschi pensò che “le arti di colore che cercano di tradurre nell’opera propria figure ed immagini somiglianti a corpi generati dalla natura abbiano avuto questa origine”. Certo è che nel capoluogo toscano, la scultura dipinta del XV secolo fu alquanto cosmopolita (assorbendo le migliori novità provenienti da altri paesi europei) e rappresentò un modello estetico di riferimento per tutti gli artisti. Attraverso questa mostra – ha sostenuto ancora Schmidt – al pubblico si offriranno molteplici spunti di riflessione e una lettura non convenzionale della vita artistica nella Firenze quattrocentesca”. Mostra e catalogo (edito da Giunti) sono a cura di Alfredo Bellandi. L’evento è promosso dal Ministero dei Beni e delle attività  culturali e del turismo, in collaborazione con la Galleria degli Uffizi, Galleria delle Statue e delle Pitture e Firenze Musei.

 

Massimo Selmi

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