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La ‘Camera degli sposi’ di Andrea Mantegna riapre al pubblico

Dopo i restauri durati tre anni, a Mantova riapre definitivamente al pubblico la 'Camera degli Sposi', il capolavoro di Andrea Mantegna ospitato nella torre nord-est del Castello di San Giorgio, all`interno del Palazzo Ducale dei Gonzaga...

Il capolavoro rinascimentale torna a far parte del patrimonio artistico italiano accessibile ai visitatori dopo i lavori di adeguamento strutturale e antisismico dell’area danneggiata. Sempre dal 3 aprile verrà aperta una nuova sezione museale del Castello di San Giorgio e sarà inaugurata la mostra sulla collezione d’arte Romano Freddi

 
MILANO – Dopo i restauri durati tre anni, a Mantova riapre definitivamente al pubblico la ‘Camera degli Sposi’, il capolavoro di Andrea Mantegna ospitato nella torre nord-est del Castello di San Giorgio, all`interno del Palazzo Ducale dei Gonzaga, danneggiato dal terremoto che nel 2012 colpì l`Emilia e alcune zone del Veneto e della Lombardia.

 
LA RIAPERTURA – La riapertura ai visitatori, a partire da venerdì 3 aprile 2015, avviene dopo il completamento di una serie di lavori di adeguamento strutturale e antisismico del complesso monumentale danneggiato dal sisma: la torre, in cui si trova la celebre ‘Camera Picta’, è stata rinforzata e ora, pur mantenendo inalterato il suo assetto strutturale, è resistente alle sollecitazioni di un terremoto. ‘I quattro piani sono stati compattati – ha spiegato Giovanna Paolozzi Strozzi, Soprintendente Bsae (Beni storici, artistici ed etnoantropologici) di Mantova – in modo che non si debba più temere gli eventi che abbiamo già vissuto’.

 
All`inaugurazione è intervenuto il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini ‘Una giornata speciale per Mantova e una giornata speciale per tutta l`Italia – ha commentato – siamo di fronte ad uno dei capolavori assoluti del Rinascimento italiano, è importante la riapertura della Camera degli Sposi ed è importante la nuova collezione che arricchisce Palazzo Ducale; un percorso che valorizza Mantova, una delle città d`arte più belle d`Italia’.

 
IL CASTELLO DI SAN GIORGIO – Da piazza Castello si accede, attraverso l’esedra, al maniero eretto alla fine del XIV secolo dal capitano Francesco I, trasformato da Ludovico I in abitazione marchionale. Salita la scala elicoidale detta dei Cavalli, attraverso la Sala degli Affreschi, dove si trovava la preziosa biblioteca dei Gonzaga, si entra nella straordinaria Camera Picta o degli Sposi, affrescata dal 1465 al 1474 da Andrea Mantegna. Il percorso prosegue nelle tre stanze dei Soli, di Mezzo e delle Cappe che ospitano, come la Sala degli Stemmi, la prestigiosa collezione di opere e oggetti riferiti alla cultura gonzaghesca raccolti dall’imprenditore mantovano Romano Freddi.
Scesi dal piano nobile ci si può affacciare sul Cortile del Castello progettato in forme rinascimentali da Luca Fancelli alla metà del sec. XV. Il livello soprastante il piano nobile, già abitazione della famiglia Gonzaga, fu adibito a carcere durante la dominazione austriaca, e divenne l’ultima prigione dei Martiri di Belfiore. A causa dei danni sismici del 2012 questa parte del Castello è ancora chiusa al pubblico.

 
La restituzione al patrimonio artistico italiano di uno dei gioielli dell`arte rinascimentale infatti è stata l`occasione per arricchire il complesso di Palazzo Ducale con altre due novità: la creazione di un nuovo percorso museale all`interno del Castello, con la visita di luoghi inediti o stanze rinnovate e l`allestimento di una mostra dedicata alla collezione d`arte Romano Freddi, che spazia dalle ceramiche alle scultura lignee, fino ai dipinti di grandi maestri, compreso un ritratto di Francesco IV Gonzaga, un frammento proveniente da una pala di Rubens e una crocifissione giottesca.

 
LA COLLEZIONE ROMANO FREDDI – Dal 3 aprile al 31 agosto 2015 il nuovo allestimento degli ambienti del Castello viene ulteriormente valorizzato dall’esposizione di 100 straordinari pezzi della collezione, nota a livello internazionale, dell’imprenditore mantovano Romano Freddi, di cui 85 concessi in comodato d’uso al Palazzo Ducale di Mantova. Si tratta di un patrimonio che concerne in gran parte l’eredità delle collezioni gonzaghesche, costituito da dipinti, bronzetti, maioliche, armi, arredi e manufatti che raccontano la poliedrica cultura della corte mantovana, magnificente anche negli aspetti più quotidiani della vita di corte. Sono beni recuperati con grande caparbietà, durante tutta la sua esistenza, dal collezionista mantovano, omogenei e pertinenti alle stanze del Castello che contribuiscono ad arricchire.

 

 
3 aprile 2015

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