Evento incredibile a Fiorenzuola d’Arda (PC): “Balloons & Wonders” è la mostra evento dell’autunno inverno 2025- 2026, in programma dal 4 ottobre 2025 al 6 aprile 2026 al Palazzo Bertamini Lucca, dedicata allo scultore statunitense Jeff Koons.
Jeff Koons, l’artista contemporaneo più riconoscibile e più quotato al mondo
Jeff Koons, simbolo vivente della neo-pop art, ha ridefinito il ruolo dell’arte nel mondo contemporaneo grazie alle sue sculture scintillanti e spettacolari, una delle quali “Rabbit” ha stabilito un record come l’opera più costosa di un artista vivente mai venduta all’asta. Nel 2019, infatti, la scultura in acciaio inossidabile, ispirata a un coniglietto gonfiabile, è stata venduta da Christie’s a New York per 91,1 milioni di dollari. Record di sempre, di tutta la storia dell’arte contemporanea.
A Fiorenzuola d’Arda oltre a Rabbit, grazie a una vera e propria esperienza emozionale ed immersiva tra le opere più iconiche dell’artista sarà possibile vedere l’ inconfondibile Balloon Dog, il Balloon Swan e anche Monkey, attraversando i secoli con la collezione Gazing Ball, fino al dialogo con l’arte classica della collezione Antiquity.
Il fascino irresistibile dei Ballon Dogs
L’opera Balloon Dog di Jeff Koons è una delle sue creazioni più celebri e riconoscibili, nonché un’icona dell’arte contemporanea. L ‘idea di trasformare un semplice palloncino modellato nella forma di un cane in un’opera in acciaio riflettente nasce dalla volontà di Koons di giocare con i temi dell’infanzia e della celebrazione. Ogni Balloon Dog sembra catturare un momento di gioia effimera, tipico delle feste di compleanno, trasformandolo in qualcosa di permanente e lussuoso.
Questa dualità tra l’effimero e l’eterno è centrale nell’arte di Koons, che indaga continuamente i confini tra il banale e il sublime. La realizzazione di ogni Balloon Dog è un processo tecnologicamente avanzato. Le sculture sono fatte di acciaio inossidabile lucidato a specchio e rivestite con un colore vivace attraverso un complesso processo di metallizzazione. Questo non solo dà loro un aspetto seducente e riflettente ma riflette letteralmente lo spettatore e l’ambiente circostante, inserendo l’opera in un dialogo continuo con il suo contesto. I Balloon Dogs, oltre alla loro ovvia gioia visiva, sono carichi di simbolismi.
Alcuni critici vi vedono una critica alla società di consumo e alla commercializzazione dell’infanzia, mentre altri li interpretano come un’affermazione della gioia pura e della nostalgia. Inoltre, la scelta di materiali industriali e la rifinitura lussuosa sollevano interrogativi sulla natura dell’arte e del valore, un tema ricorrente nelle discussioni sull’arte moderna.
La stessa operazione si ripete nella serie Gazing Ball: anche qui la superficie riflettente rimanda l’immagine di chi guarda: in mostra c’è anche “ Manet Olympia”, che è una reinterpretazione contemporanea del celebre dipinto Olympia (1863) di Édouard Manet, uno dei capolavori più discussi dell’arte moderna. Jeff Koons riproduce fedelmente il quadro di Manet. Al centro dell’opera, Koons colloca una sfera di vetro blu riflettente: la gazing ball, che dà il nome all’intera serie. Il disco specchiante blu è il vero intervento artistico di Koons e introduce un elemento straniante e concettuale.
La sua superficie riflettente coinvolge lo spettatore nell’opera: chi guarda il quadro vede sé stesso e lo spazio circostante riflesso nella sfera. Questo crea un dialogo tra passato e presente, tra arte classica e cultura contemporanea, tra l’oggetto osservato e l’osservatore. Olympia di Manet è già di per sé un’opera di rottura: raffigura una donna nuda che guarda lo spettatore con sfrontatezza, disturbando la sensibilità borghese dell’epoca. Koons ripropone questa figura provocatoria, ma la incornicia in una dimensione ancora più postmoderna.
In Emilia Romagna una mostra mondiale
“Dopo un anno di lavoro progettuale, possiamo finalmente affermare pubblicamente di essere orgogliosi di organizzare in Emilia-Romagna un evento di questo spessore–dice Luca Bravo curatore della Mostra: con palloncini e porcellane, Koons trasforma il kitsch in oro e ci mostra quanto siamo disposti a desiderare ciò che non capiamo. Koons è, nel bene e nel male, l’artista che ci meritiamo. Non ci consola, non ci illumina, non ci guida. Ci riflette. Rispecchia noi stessi. E se non entriamo in vero contatto con noi stessi, siamo condannati a vivere una vita degli altri.”
Koons non crea opere bensì superfici lucide, perfettamente rifinite. Ogni suo oggetto, ogni suo lavoro, è una carezza al narcisismo collettivo. “Sostengo da anni – continua il curatore . che Jeff si prenda gioco (in modo molto molto serio ed intelligente) del mondo dell’arte. Mette d’accordo galleristi e miliardari, star di Hollywood e direttori museali, mercati finanziari ed influencer. Ha trasformato palloncini, porcellane kitsch e cuccioli di animali in icone pop vendute a cifre da capogiro. Il suo talento è quello di metterci a nudo. E di mettere a nudo in particolare il nostro rapporto con l’arte, il lusso, il desiderio…e fondamentalmente l’algoritmo di noi stessi”.
La provocazione più radicale oggi non è gridare contro il sistema, ma celebrarlo. In fondo la sua opera è un invito a sorridere di noi stessi. Il risultato? A volte ci indigniamo. “Poi però – conclude Bravo – scattiamo un selfie davanti ad un Balloon dog, e sogniamo di averlo nel nostro salotto. Lui ci mostra la versione attuale di noi stessi. E lo fa così bene, che non possiamo fare altro che applaudirlo e staccare assegni da milioni” .