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“Impressionisti tra sogno e colore”, in mostra opere di Monet, Degas, Renoir, Cezanne

La più grande mostra italiana dedicata ai maestri dell'Impressionismo approderà a marzo a Torino. Scopriamo di più su "Impressionisti tra sogno e colore".

Ecco una splendida notizia per gli appassionati di pittura che amano la corrente degli impressionisti: manca poco all’inaugurazione della più grande mostra italiana dedicata ai maestri francesi del colore. L’esposizione, dal titolo “Impressionisti tra sogno e colore”, verrà ospitata dal Museo Storico Nazionale d’Artiglieria Mastio a Torino, a partire dal prossimo 11 marzo.

“Impressionisti tra sogno e colore”, la più grande mostra italiana sull’Impressionismo

Manca un mese all’apertura della più completa mostra sugli Impressionisti mai organizzata in Italia.  Con l’inedita esposizione “Impressionisti tra sogno e colore”, prodotta dalla società Navigare Srl, dall’11 marzo sino al 4 giugno al Museo Storico Nazionale d’Artiglieria Mastio della Cittadella di Torino, si potrà ripercorrere la storia del rivoluzionario movimento artistico dell’Ottocento dalle origini, fino ad arrivare alla sua eredità raccolta dai cosiddetti post-impressionisti verso la fine del secolo.

Quasi 300 le opere originali esposte tra dipinti, monotipi, eliografie e altre opere grafiche, disegni, ceramiche dipinte a mano, provenienti da collezioni private e rappresentative di 100 artisti prevalentemente francesi, partendo dalle esperienze dell’École de Barbizon, con le presenze di Corot, Daubigny, Troyon e altri “barbisonniers’”, e proseguendo con il nucleo centrale dei grandi protagonisti del movimento come Monet, Degas, Renoir, Cézanne, Gauguin, Pissarro che parteciparono alle otto mostre impressioniste, dalla prima di Parigi nel 1874 fino al 1886, insieme a  grandi comprimari come Bracquemond, Guillaumin, Forain, Desboutin, Lepic.

Conclude il percorso espositivo una galleria dedicata agli artisti di spicco del post-impressionismo come Toulouse-Lautrec, Permeke, Derain, Dufy, Picasso.

Il carattere internazionale della mostra e i dettagli

 Patrocinata dal Comune di Torino e dalla Regione Piemonte, la mostra si avvale del contributo del prestigioso comitato scientifico internazionale composto da: Gilles Chazal storico dell’arte ed ex direttore del Petit Palais di Parigi, Maithé Vallès-Bled già direttrice del Museo de Chartres e del Museo Paul Valéry e Alain Tapié storico dell’arte Direttore Peintre en Normandie.

Intanto, la mostra proposta da Navigare srl sarà costretta ad anticipare la chiusura che non sarà più il 25 ma il 4 giugno. Un anticipo dettato dai programmi espositivi del Museo, che ricade sotto la tutela di Difesa Servizi società del Ministero, che a sua volta prevede un’esposizione dedicata alle armi militari per il periodo estivo.

“Impressionisti tra sogno e colore” sarà aperta tutti i giorni dal lunedì al venerdì dalle ore 9.30 alle ore 19.30 e sabato, domenica e festivi dalle ore 9.30 alle ore 20.30Biglietteria disponibile al Mastio della Cittadella, in corso Galileo Ferraris 0, oppure online su ticketone.it

La nascita dell’Impressionismo e del mito di Claude Monet

Il 15 aprile 1874 s’inaugura, nello studio del fotografo Nadar, la mostra del gruppo “Societé anonyme des peintres, sculpteurs et graveurs”, composto fra gli altri, da Monet, Cézanne, Degas, Morisot, Renoir, Pissarro e Sisley, polemici nei confronti della pittura, allora di successo, accettata regolarmente nei Salons. Monet vi presenta la tela, dipinta due anni prima, “Impressione, levar del Sole” e il critico Louis Leroy prende spunto dal titolo del quadro per coniare ironicamente il termine Impressionismo.

Nel 1877 Monet dipinge una serie di vedute, in ore e luci diverse, e in differenti angolature, della stazione parigina di Saint-Lazare, moderna costruzione in ferro e vetro, uno dei maggiori simboli della modernità. Nel marzo 1883, dopo aver tenuto un’importante mostra, si trasferisce con Alice (sua moglie) e la famiglia a Giverny, in Normandia.

Nel maggio 1887 Durand-Ruel organizza una mostra di impressionisti a New York e l’anno dopo è a Londra. Nel giugno 1889 Monet espone nella Galleria di Petit 145 tele in una mostra antologica della sua pittura dal 1864 al 1889. Dal 1889 al 1891, dipinge la serie dei Covoni, scanditi nel mutare delle stagioni e delle ore, dando sempre meno importanza alla forma e invece crescente valore al colore.

Da sempre afflitto da problemi economici, finalmente Monet può tirare un sospiro di sollievo e diventato mediamente ricco, acquista la casa di Giverny e la ristruttura creando il famoso stagno dove coltiverà le ninfee. Sono in questi stessi anni che inizia a dipingere la serie delle Cattedrali di Rouen. Nel giugno del ’26 gli venne diagnosticato un carcinoma polmonare e morì pochi mesi dopo: ai funerali partecipò tutta la popolazione di Giverny.

Credits: Navigare srl

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