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Il progetto dell’artista Patrick Tuttofuoco con i ragazzi di CasaOz

Un nuovo progetto artistico mette in collaborazione il talento di Tuttofuoco e i ragazzi di CasaOz, per le Officine Grandi Riparazioni di Torino

MILANO – I grandi nomi dell’arte contemporanea saranno i protagonisti della rinascita delle ORG, le storiche Officine Grandi Riparazioni di Torino. Si tratta di uno straordinario spazio di 35.000 metri quadrati, nato a fine Ottocento e destinato sino ai primi anni ‘90 alla manutenzione dei veicoli ferroviari, oggi riqualificato dalla Fondazione CRT e riconvertito a nuovo hub della ricerca artistica e tecnologica nel cuore della città. Il primo appuntamento è per il 30 Settembre 2017, in cui verrà inaugurato anche il futuristico allestimento temporaneo di Patrick Tuttofuoco.

TUTTOFUOCO – Patrick Tuttofuoco èun artista milanese con alle spalle un percorso di studi a indirizzo artistico. Dopo aver tenuto la sua prima mostra personale nello studio Genzani di Milano nel 2000, il percorso dell’artista prende una strada ben precisa. Ciò che fa Tuttofuoco è creare dei dialoghi con il pubblico e con lo spazio, attraverso opere fatte di luci, superfici specchianti, laser e neon colorati che riflettono la dinamicità della sua ricerca artistica. L’ultimo suo progetto, dunque, vede l’inaugurazione delle ORG di Torino e per farsi aiutare nel progetto, l’artista si è fatto aiutare dai giovani di CasaOZ, una casa che accoglie bambini e giovani che affrontano la malattia, e le loro famiglie . L’intento è quello di guardare le opere contemporanee che suscitano un vago senso di di difficoltà in chi le guarda, con occhi diversi, quelli dei ragazzi di CasaOZ per l’appunto. Una casa che accoglie bambini malati con forme di autismo più o meno gravi e nella quale è possibile trovare ristoro, condividee idee, gioie e dolori. Sono stati proprio questi ragazzi, grazie a una serie di workshop, a fornire a tuttofuoco preziosi spunti di riflessioni sul concetto di opera d’arte. Ci sono state visite a musei in cui Tuttofuoco era intento ad analizzare le reazioni dei giovani davanti alle sue opere d’arte. Una serie di opere che più si legavano al corpo e che meglio sapevano mettere in relazione il rapporto uomo/corpo/paesaggio.

IL PROGETTO – A seguito della visita al museo, Tuttofuoco ha dato il via al workshop con i ragazzi della CasaOZ, in cui è stato chiesto loro di provare a ricordare ciò che avevano visto durante la mostra e di cercare di riprodurre ciò che era rimasto nella loro mente attraverso i mattoncini Lego. Certo la buona riuscita del progetto non è stata del tutto facile, c’era chi si innervosiva stancandosi facilmente e chi mostrava più interesse riguardo l’iniziativa. In Tutto infinito, questo il titolo del progetto, Tuttofuoco ha suddiviso i tremilametri quadrati delle Sale Binari delle Ogr, in tre grandi spazi raggiungibili passando sotto un grande arco di luci al neon che riprodurrà il simbolo delle mani dell’artista. Gli spettatori si troveranno poi davanti adue emisferi all’interno dei quali sono collocate due aculture, che riproducono una porzione ingrandita del corpo di uno dei figli di Tuttofuoco. A completare l’esposizione sarà un paesaggio in cartapesta raggiungibile dai visitatori attraversando una grande statua in acciaio.

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