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Il critico d’arte Luca Nannipieri, “Chiudere teatri e bloccare musei è infame”

Riceviamo e pubblichiamo il giudizio del noto critico d'arte Luca Nannipieri, di cui sta per uscire il libro "A cosa serve la storia dell'arte" (Skira), in seguito alle misure presenti nel nuovo Dpcm in merito a musei e teatri

Chiudere teatri, cinema e sale convegno, cancellare di fatto spettacoli, conferenze, convegni, concerti, mostre, presentazioni di libri, fiere internazionali, è una decisione sciagurata, devastante, infame.

Teatri e musei

Sono 8 mesi, da marzo, che i teatri e i musei hanno predisposto e studiato misure di distanziamento per il pubblico; sono 8 mesi che i professionisti del settore non guadagnano, non portano i soldi in famiglia (tranne i garantiti del Ministero, i più ascoltati dal Ministro Franceschini perché li trova in ufficio); e tu, Governo, cosa fai? Chiudi questi spazi ancora una volta, inibendone ogni attività a data da destinarsi, bloccando ogni programmazione non solo nel 2020 ma anche per gran parte del 2021, giacché lo sappiamo tutti che le stagioni teatrali, di eventi, di convegni, di esposizioni, non nascono come i funghi, dalla sera alla mattina, ma grazie ad un complesso lavoro di tanti professionisti del settore che pianificano programmi, incontri, compagnie, uscite editoriali, prestiti di opere, sponsor, drammaturgie, scenografie, illuminazioni, cataloghi, studi di settore.

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I liberi professionisti della cultura

Decine di migliaia di persone, in gran parte Partite Iva, dunque senza nessuna tutela sindacale di rappresentanza, lasciate sul lastrico con il palliativo, tipico degli autoritarismi che non vorremmo più rivedere in Italia, che saranno concessi dei bonus (finora in 8 mesi sono arrivati a chi li ha richiesti 1.600 euro, cioè 200 euro al mese!). Il Governo sta dicendo ai liberi professionisti della cultura: non lavorate ancora per un anno, tanto vi ricompensiamo con 200 euro al mese! I musei senza programmazione di eventi, conferenze, visite guidate, sono chiusi, anche se la porta d’accesso è aperta. I teatri senza spettacoli sono chiusi, anche se le luci del foyer rimangono accese.

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I luoghi più sicuri

Musei, cinema e teatri erano e sono i luoghi più sicuri in Italia dove non contagiarsi, perché, se si escludono i musei ad altissimo afflusso di pubblico (afflusso che ora non può esservi, visto che mancano i turisti), l’assembramento è pressoché impossibile. Secondo i dati Agi (indagine dell’Ufficio studi e programmazione), nel periodo 15 giugno-3 ottobre 2020, su 347.262 spettatori nelle sale, è stato riscontrato 1 contagiato da Covid. Dunque il Governo mette sul lastrico decine di migliaia di persone che non sanno come vivere per 1 contagiato da Covid, magari guarito dopo una settimana.

Decisione sciagurata

Una decisione sciagurata, che non nasce fanciulla. E’ il frutto perfetto di questi decenni, arrivato a tragico compimento: quando, in tempi normali, si minimizza la portata occupazionale, economica, strutturale, strategica del settore Cultura, poi si finisce, in tempi di emergenza, per considerare il settore per quello che è sempre considerato dai politici e dagli italiani: un tempo libero, un passatempo, di cui poter fare a meno. Attività inessenziale. E se è inessenziale, si chiude senza troppi problemi. Con buona pace delle decine di migliaia di persone che sono rimaste e rimarranno senza lavoro.

Luca Nannipieri

 

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