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Igor Mitoraj, le sue creature in bronzo animano Pompei

Antichità e modernità dialogano nelle opere del maestro polacco: da Ikaro al Centauro in mostra

MILANO – Il desiderio di Igor Mitoraj è stato realizzato peccato lui non possa vederlo. 30 monumentali sculture si trovano ora nell’area archeologica di Pompei. L’allestimento della straordinaria mostra postuma dell’artista polacco – ma italiano d’adozione – che resterà visibile fino a gennaio 2017.

IKARO BLU – Fra le rovine del celebre sito archeologico campano troneggia la star, l’Ikaro blu, una delle opere più famose dell’artista morto il 6 ottobre del 2014 a Parigi, che a Pietrasanta era di casa per aver acquistato qui, nel 1987, un grande atelier. L’Ikaro giace al suolo nel Foro civile degli scavi di Pompei, braccia e gambe recise, le ali spezzate.

L’ESPOSIZIONE –  Le maestose sculture in bronzo sono state collocate in diversi settori degli scavi, sotto la direzione artistica di Luca Pizzi dell’Atelier Mitoraj. Dal Tempio di Venere alla Basilica e al Foro, da Via dell’Abbondanza alle Terme Stabiane, dal Foro Triangolare fino al Quadriportico dei Teatri. Dopo il successo delle esposizioni nella Valle dei Templi di Agrigento e nei Mercati di Traiano di Roma, la mostra va a suggellare un binomio osmotico tra l’archeologia e la contemporaneità dell’arte del Maestro Igor Mitoraj. Due realtà che finiscono col fondersi e col con-fondersi, senza mai sopraffarsi l’un l’altra, instaurando un legame dialettico armonioso che evidenzia e valorizza tanto la solennità storica degli scavi quanto le figure del maestro polacco. Gli imponenti ed eleganti personaggi scultorei convivranno quindi con le più famose architetture dell’antica Pompei: Dedalo e il Tempio di Venere, il Centauro e il Foro, il Centurione e le Terme Stabiane, Ikaro alato e il Foro triangolare.

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