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I 20 collezionisti d’arte più innovativi al mondo. Parte II

Intorno agli '80-'90 i collezionisti rappresentavano un'élite del mercato artistico: grandi appassionati d'arte con a disposizione ingenti somme di denaro. Oggi, la passione per l'arte non è più la conditio sine qua non...

Oggi sono davvero numerosi i collezionisti d’arte, anche grazie all’apertura a nuovi mercati. Ma a livello mondiale, chi sono quelli davvero innovativi? La celebre piattaforma internazionale artnet ha stilato la top20 dei personaggi che detengono le collezioni più originali e a sorpresa, c’è anche un italiano: Luciano Benetton, col suo progetto ImagoMundi

MILANO – Intorno agli ’80-’90 i collezionisti rappresentavano un’élite del mercato artistico: grandi appassionati d’arte con a disposizione ingenti somme di denaro. Oggi, la passione per l’arte non è più la conditio sine qua non, poiché capita spesso che un collezionista sia solo una persona che abbia intenzione di investire i propri soldi, esattamente come farebbe con un titolo azionario. Fortunatamente però esistono delle eccezioni, e la classifica di artnet svela i 20 nomi dei collezionisti più innovativi a livello internazionale, che si distinguono dagli altri per il tipo di arte che collezionano o per il fine con cui lo fanno, che sia esso strettamente narcisistico o sociale. Qui potete trovare la prima parte della classifica.

Theo Danjuma. Dal 2008, quando ha acquistato un’opera su carta di Julie Mehretu, questo giovane collezionista nigeriano si è scoperto innamorato dell’arte contemporanea e ora possiede più di 400 opere. Danjuma, figlio dell’ex capo di Stato Maggiore dell’Esercito Nigeriano, è il 29esimo uomo più ricco dell’Africa,  segno della crescente visibilità della Nigeria nel mondo dell’arte contemporanea.

Arthur de Ganay. Dedicatosi all’arte contemporanea dopo aver visto un’opera di Hiroshi Sugimoto, Arthur de Ganay colleziona principalmente fotografie di grande formato, a tema paesaggistico o architettonico. Dopo aver collezionato opere d’arte per più di 10 anni, ha deciso di aprire il suo spazio espositivo a Berlino, in una vecchia fabbrica di marmellata,  dove il pubblico può ammirare la sua collezione, dove spiccano (ovviamente) i lavori di Hiroshi Sugimoto, Thomas Ruff e Elger Esser.

Ralph DeLuca. Questo ex agente di borsa del New Jersey ha iniziato la sua collezione con vecchi manifesti cinematografici come quelli di Orson Welles, l’originale manifesto di Dracula del 1931 (già di proprietà di Nicholas Cage); e il manifesto originale di Metropolis, acquistato all’asta per 1,2 milioni di dollari.

Leonardo DiCaprio. La mega star del cinema ha contribuito a raccogliere milioni di dollari per l’ambiente con la vendita delle opere di ‘11th Hour‘ (L’Undicesima Ora, dal nome di un documentario ambientale ha co-prodotto) battuta all’asta da Christie’s nel maggio 2013. Tra gli acquisti un disegno di Basquiat, ma anche fossili e locandine cinematografiche dell’era d’oro di Hollywood.

Joaquin Diez-Cascon. Architetto, è il fondatore della fiera d’arte Tampone, che organizza a Barcellona. Colleziona soprattutto opere di artisti (spagnoli) emergenti, aprendosi a coloro che lavorato negli anni ‘70 e ’80.

Ingvild Goetz. Ha cominciato a collezionare le sue prime opere nel 1990, quando era ancora un mercante d’arte. Oggi, possiede una delle più grandi collezioni private di video arte e di opere multimediali di tutto il mondo, di cui quasi la metà è composta da donne artiste.

Alan Lau. Senior partner di McKinsey & Co., Alan Lau colleziona opere arte attorno ai temi del testo (come il lavoro di Xu Bing) e della tecnologia, come ad esempio le opere di Jon Rafman realizzate con il Google Street View.

Peter Marino. Architetto delle più grandi case di moda del mondo (Louis Vuitton, Chanel e Dior per esempio), colleziona bronzi rinascimentali e barocchi, ma anche artisti contemporanei come Damien Hirst che ha realizzato un suo ritratto utilizzando maschere antigas. Nel mese di dicembre, la raccolta di Marino sarà in mostra al Bass Museum of Art di Miami.

Ramin Salsali. Creatore dell’omonimo museo a Dubai, il Salsali è il primo museo privato di arte contemporanea della regione, per presentare la sua collezione di oltre 800 opere di artisti del Medio Oriente.

David Walsh. Diventato celebre come giocatore professionista, Walsh è affascinato dalla morte e dal sesso. E proprio a questi due temi, vi ha dedicato un intero museo in Australia: il MONA (the Museum of Old and New Art).

Nicky e Robert Wilson. Lo Jupiter Artland è un parco di sculture a Edimburgo, in Scozia, ma è anche la casa di famiglia di Nicky e Robert Wilson, che dal 2005 è stata via via arredata con opere di Anya Gallaccio, Mark Quinn, Charles Jencks solo per fare alcuni nomi.

5 novembre 2014

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