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Hotel con camera vista muro, apre il The Walled Off Hotel di Banksy

Dopo Dismaland in Francia, un'altra grande irriverente opera vivibile di Banksy. L'artista britannico offre “la peggior vista al Mondo”, inaugurando il suo hotel difronte al muro di Gaza

MILANO – Di fronte al Muro di Gaza, a 500 m da un checkpoint israeliano e a poco più di un km dal centro città, una struttura che si presenta irriverente in ogni suo particolare. È ciò che l’artista britannico Banksy ha aperto, in segreto, all’ombra del muro che separa Israele e Palestina, a Betlemme. Questo è il The Walled Off Hotel, letteralmente “l’hotel murato”. Dopo il parco divertimenti di Dismaland, un’altra installazione con uno scopo ben preciso. L’artista vuole promuovere il dialogo tra palestinesi e israeliani, tanto che l’albergo ospiterà artisti provenienti da tutto il mondo e porterà lavoro in una zona in difficoltà economiche. È, per l’artista, la battaglia tra musulmani ed ebrei in Palestina uno scontro ridicolo e, nonostante gli sforzi, in quella terra travagliata, abbandonarsi al dialogo e alla bellezza dell’arte è ancora questione quasi impossibile.

LA STRUTTURA – L’hotel è stato inaugurato l’11 marzo e sarà operativo dal 20. È possibile sia pernottarci che semplicemente visitarlo, dato anche il museo tematico sulla storia del muro, all’interno. Sono 10 le camere a disposizione, infinite le distopie e le stranezze al loro interno e disseminate per i corridoi e gli altri luoghi dell’albergo. All’ingresso ad accogliere gli ospiti, un imbranato scimpanzé come facchino. Nel bar-ristorante le telecamere di sicurezza appese come trofei e un pianoforte che suona da solo attirano l’attenzione di occhi e orecchie. A collegare i piani, l’ascensore non serve, perché fuori servizio e murato. In ogni stanza e per i corridoi ci sono le opere dell’artista, specialmente quelle ironiche, sul conflitto palestinese-israeliane, per riportare il turista alla bellicosa realtà presente all’esterno dell’albergo.

LE STANZE – Tutte le stanze si affacciano sul desolante cemento del muro e quelle ai piani alti sono dirette sulle torri di guardia israeliane che incombono sulla città. Il prezzo più basso per un posto letto è di $ 30, nella camerata dai letti a castello e dal bagno in comune. La più costosa è la stanza Presidential, da $ 965, con la camera da letto interamente rossa e un quadro con un cuore metallico recintato dal filo spinato. Nella Banksy Room i turisti potranno dormire sotto la raffigurazione di un soldato israeliano e un ribelle palestinese intenti in una lotta coi cuscini.

LA MISSION – L’hotel è stato costruito nell’anno del centenario della Dichiarazione Balfour, documento ufficiale con la quale il governo britannico affermava di guardare con favore alla creazione di un “focolare ebraico” in Palestina, in vista della colonizzazione ebraica del suo territorio. Con quella dichiarazione, scrive Banksy, “si inaugurò un secolo di confusione e conflitti”[…]”Al momento in cui si scrive, non risultano speciali eventi per commemorare questa ricorrenza”. Il primo viaggio dell’artista in Cisgiordania risale al 2005, fu il più dirompente, con la creazione di una serie di graffiti direttamente sul muro di separazione che aprivano scenari immaginari e lontani dalla realtà, operando illusioni ottiche in grado di demolirlo idealmente. Oggi Banksy torna in quelle zone tanto travagliate e trasforma un hotel in un museo dalla tolleranza e della street art, portando avanti la sua mission di abbattere le barriere e creare ponti tra civiltà.

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