A un anno dallโinvasione della Russia allโUcraina, il Mart presenta la prima mostra italiana su Maria Prymachenko, artista UNESCO nel 2009. Esponente della pittura naif ed erede di una tradizione folcloristica secolare, Maria Prymachenko ispirรฒ grandi artisti come Picasso, Matisse e Chagall. Con il suo stile riconoscibile, vivace, immediato รจ stata amata da diverse generazioni che, a partire dalla prima metร del novecento, hanno contribuito a costruirne il mito. Dal 28 febbraio al 4 giugno per la prima volta le opere di Maria Prymachenko vengono presentate al pubblico italiano.
I girasoli ucraini
Allestita negli spazi di Palazzo delle Albere, a Trento, la mostra presenta circa 70 opere provenienti dal Museo nazionale Shevchenko di Kiev. Nei suoi lavori Maria Prymachenko mescola cultura popolare e arte moderna, risignifica lโiconografia della tradizione ucraina, racconta esperienze personali e sogni. Con animali fantastici, flora lussureggiante, simboli ancestrali lโartista ridefinisce gli immaginari popolari e li rende universali. Il lavoro di Prymachenko pare arrivare dalla preistoria, attinge ai miti pagani, alle storie cristiano-ortodosse e popolari dellโEurasia, amalgama la mitologia slava e le leggende russe, si ispira alle grandi pitture murali della tradizione ucraina e allโarte decorativa. Con il suo stile riconoscibile, vivace, immediato รจ stata amata da diverse generazioni che, a partire dalla prima metร del novecento, hanno contribuito a costruirne il mito.
I girasoli ucraini รจ un progetto voluto e coordinato da Vittorio Sgarbi, sottosegretario al Ministero della cultura e presidente del Mart di Rovereto, organizzatore e promotore dellโiniziativa. La doppia esposizione rappresenta un importante segnale di solidarietร e vicinanza culturale allโUcraina, a un anno esatto dallโinvasione russa, intrapresa il 24 febbraio 2022.
Artista popolare e moderna
Nella sua lunga vita Maria Prymachenko รจ instancabile: ricama, disegna, dipinge, realizza grafiche, decora ceramiche; si stima che lungo la sua carriera abbia realizzato circa 5mila opere. La sua arte mescola cultura popolare e arte moderna, risignifica lโiconografia della tradizione ucraina, racconta esperienze personali e sogni.
Con animali fantastici, flora lussureggiante, simboli ancestrali Prymachenko ridefinisce gli immaginari popolari e li rende universali. Tra ricchissimi dettagli e colori accesi, non cโรจ spazio per le superfici vuote, il movimento ornamentale รจ costante, immutabile, calmo e senza fine. Le pitture hanno ritmo, nellโassenza di spigoli risultano magnetiche, quasi ipnotiche. Soggetti familiari (animali, fiori, elementi naturali) sembrano ammiccare ma, nel contempo, creano dissonanze. Si tratta di regni misteriosi, luoghi magici popolati da forme irreali.
Il lavoro di Prymachenko pare arrivare dalla preistoria, attinge ai miti pagani, alle storie cristiano-ortodosse e popolari dellโEurasia, amalgama la mitologia slava e le leggende russe, si ispira alle grandi pitture murali della tradizione ucraina e allโarte decorativa.
Nella sua opera, la pittrice sintetizza la storia culturale e artistica di un grande paese oggi distrutto dalla guerra. Una storia, spiega Julya Shilenko, curatrice del Museo Nazionale Taras Shevchenko di Kiev, che rivive negli animali raffigurati nei tradizionali dolci al miele, nei mondi cantati nelle ninne nanne delle mamme, nei decori dei tessuti e dei tappeti, nei ricami e negli arredi. ยซLe opere di Prymachenko testimoniano lโereditร di una grande e varia scuola di arte popolare, la cultura secolare del popolo ucraino. ร come un fascio di pensieri e sentimenti tratti dalle fiabe, dalle leggende e dalla vita stessaยป. Un insieme di elementi che mescolano ยซrealtร , intuizione, fantasia e subconscio. Quando la โcasa della stregaโ si apre, il suo favoloso, immaginifico, a volte persino bizzarro immaginario esce nel mondoยป.
Maria Prymachenko
Maria Prymachenko (12 gennaio 1909 โ 18 agosto 1997) รจ stata una pittrice ucraina esponente della pittura popolare e dello stile naif dell’Ucraina. Artista autodidatta, si รจ occupata di pittura, ricamo e ceramica. Nel 1966 ricevette il Premio nazionale ucraino intitolato a Taras ล evฤenko e nel 1988 fu nominata Artista del popolo della RSS Ucraina. L’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura (UNESCO) le ha dedicato l’anno 2009. Le sono intitolate una strada a Kiev e un pianeta minore. Dopo aver visitato una sua mostra a Parigi, Pablo Picasso dichiarรฒ: “Mi inchino davanti al miracolo artistico di questa brillante ucraina”.
Maria Prymachenko nacque in Ucraina da una famiglia di contadini e trascorse l’intera vita nel villaggio di Bolotnja, nel distretto di Ivankiv, nell’Oblast di Kiev, situato a soli 30 chilometri da ฤernobyl’. Prima di ammalarsi di poliomielite, malattia che la rese disabile, frequentรฒ per quattro anni la scuola. La malattia ebbe un impatto sulla sua vita e sulla sua arte.
Durante l’infanzia, la madre di Prymaฤenko le insegnรฒ il ricamo e tra la fine degli anni Venti e l’inizio degli anni Trenta fu membro dell’Associazione di ricamo cooperativa di Ivankiv. Il suo talento fu notato dall’artista Tetiana Floru, che nel 1935 invitรฒ Prymaฤenko a lavorare presso il Laboratorio sperimentale centrale del Museo di arte ucraina di Kiev.
A Kiev, Maria Prymachenko si sottopose a due operazioni che le permisero di restare in piedi da sola. In cittร incontrรฒ anche il suo partner Vasyl Marynฤuk. Nel marzo 1941 nacque il loro figlio Fedir Prymaฤenko. Prymaฤenko e Marynฤuk non ebbero il tempo di sposarsi prima che lui partisse per la guerra. Non tornรฒ, morendo in Finlandia. Nello stesso periodo il fratello di Prymaฤenko fu ucciso dai nazisti e lei decise di tornare a Ivankiv, lavorando in una fattoria collettiva. Il figlio Fedir divenne a sua volta un artista popolare e un maestro dello stile naรฏf; morรฌ nel 2008 e venne sepolto accanto a sua madre. Anche i nipoti di Prymaฤenko, Petro e Ivan, divennero artisti.
Premi e riconoscimenti
Nonostante Maria Prymachenko non sia mai uscita dalla sua Ucraina e abbia vissuto per quasi novantโanni nella natale Bolotnja, le sue opere sono diventate famose in tutto il mondo. A partire dagli anni 30, i suoi lavori vengono presentati dapprima a Kiev, poi a Mosca, Leningrado (oggi San Pietroburgo), Varsagia, Praga, Sofia, Parigi e persino Montreal.
Nel 1937 lโartista riceve la medaglia dโoro allโEsposizione Universale di Parigi. Nel 1966 viene insignita del maggior riconoscimento nazionale, il Premio Taras Hryhorovych Shevchenko; qualche anno dopo alcune sue opere vengono scelte per unโesclusiva serie di francobolli. Dopo la morte, lโastrologo Kiym Curjumov le intitola un pianeta (1998).
Nel 2009 lโUNESCO la sceglie come artista dellโanno e la cittร di Kiev le dedica un viale (ex viale Lichacev). Lโanno scorso, in uno dei primi giorni dellโinvasione militare da parte della Russia, 25 opere vengono distrutte durante uno dei bombardamenti nella zona di Kiev. Erano custodite nel Museo di Storia Locale di Ivankiv, oggi scomparso. La notizia, twittata Ministero degli Affari Esteri dellโUcraina, fa il giro del mondo.