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Giornate FAI di primavera 2024, 10 luoghi da visitare

Vi suggeriamo 10 itinerari regionali per scoprire il patrimonio artistico, culturale e paesaggistico italiano in occasione della 32ยฐ edizione delle "Giornate FAI di primavera" dal 23 al 24 marzo 2024

Con l’ingresso della primavera sono tornate le giornate organizzate dal Fondo per l’Ambiente Italiano.

Vi suggeriamo 10 itinerari regionali per scoprire il patrimonio artistico, culturale e paesaggistico italiano, tra i piรน belli al mondo, nella 32ยฐ edizione delle “Giornate FAI di primavera” dal 23 al 24 marzo 2024

10 luoghi aperti nelle Giornate FAI di Primavera 2024

ABRUZZO

Castello Piccolomini di Balsorano – BALSORANO (AQ)

Situato su uno sperone di roccia che si affaccia sulla Valle Roveto, il Castello Piccolomini di Balsorano, eretto probabilmente nel X secolo, si presenta con una forma pentagonale irregolare e ogni angolo รจ occupato da un grande torrione circolare. Quasi del tutto abbandonato dopo il terremoto della Marsica del 1915, รจ stato restaurato negli anni Trenta.

Dallโ€™ampio giardino che lo circonda e seguendo la cinta muraria interna si accede allโ€™entrata principale passando per una porta ad arco. Due piani al di sopra del portale si trova la loggia: lโ€™interno appare da subito monumentale, degno di un grande maniero in stile gotico e rinascimentale.

La Sala dei Cavalieri, con annessa una Cappella, รจ la piรน importante e, data la sua funzione di rappresentanza, รจ ricca di arredi e decorazioni con affreschi, stemmi e blasoni della famiglia Piccolomini che ne fu proprietaria fino a metร  Ottocento.

Degne di nota sono inoltre la Sala delle armi e il Grottone. In occasione delle Giornate FAI i visitatori potranno scoprire la storia del complesso e godere della vasta area verde che circonda il Castello, che dagli anni Sessanta รจ stato set di numerose produzioni cinematografiche italiane, come โ€œFarfallonโ€, con la coppia Franchi-Ingrassia (1974) e โ€œIl comune senso del pudoreโ€, diretto da Alberto Sordi nel 1976.

Lazio

Palazzo Marina – Roma

Fuori dalla seicentesca Porta del Popolo, sul Lungotevere delle Navi, si trova Palazzo Marina โ€“ visitabile eccezionalmente per le Giornate FAI di Primavera 2024 dopo la prima apertura nellโ€™edizione 2018 โ€“ sede principale dello Stato Maggiore della Marina.

Lโ€™imponente edificio dalle solide forme in mattoni e travertino, alto 28 metri, lungo 142 ed esteso su unโ€™area di 31mila metri quadrati, รจ stato progettato tra il 1911 e il 1912 dallโ€™architetto Giulio Magni, collaboratore di Giuseppe Sacconi per la realizzazione del Vittoriano, e venne inaugurato il 28 ottobre 1928.

Due imponenti ancore autentiche, oggi poste davanti alla facciata e appartenenti alle corazzate austriache Viris Untis e Tegetthoff, ricordano le vittorie navali italiane nella Grande Guerra.

Inserti simbolici legati al mondo marino e allโ€™arte della navigazione caratterizzano gli interni dellโ€™edificio, dalle balaustre dei ballatoi alle maniglie piegate in profili di cavallucci marini fino ai delfini intagliati nel legno dei tavoli, frutto della creativitร  del โ€œmaestro del ferroโ€ Umberto Bellotto.

Allโ€™artista veneziano si deve anche lโ€™arredo della Biblioteca, tra gli ambienti visitabili durante le Giornate FAI di Primavera, scrigno di circa cinquantamila volumi prevalentemente a tema navale, marittimo e militare, testi a stampa, manoscritti e documenti risalenti fino al XVI secolo: qui si potrร  ammirare da vicino una vera โ€œchiccaโ€, la copia autentica di una lettera in cui Cristoforo Colombo descrisse il suo primo viaggio nelle Indie (1493).

Il percorso toccherร , oltre al maestoso Scalone dโ€™Onore, gli spazi piรน rappresentativi del palazzo, come il Salone dei Marmi, giร  Sala del Ministro, e la Sala Commissione Avanzamento Ufficiali.

LOMBARDIA

Grattacielo Pirelli – Milano

Comunemente conosciuto come โ€œil Pirelloneโ€, il grattacielo Pirelli รจ uno dei simboli della cittร  e con i suoi 127 metri e 31 piani fino al 2010 ha dominato lo skyline milanese. Costruito tra il 1956 e il 1960, รจ considerato il capolavoro dell’architetto Gio Ponti e del suo studio. A commissionarlo รจ stato il gruppo industriale Pirelli, capitanato dai fratelli Alberto e Piero Pirelli, i quali desideravano promuovere l’immagine della societร  con un edificio rappresentativo, in una posizione strategica a ridosso della Stazione Centrale e nell’area destinata al nuovo centro direzionale.

Qui esistevano giร  alcuni stabilimenti del gruppo, distrutti dai bombardamenti aerei durante la Seconda Guerra Mondiale. Inaugurato il 4 aprile 1960, nel 1978 lโ€™edificio fu ceduto dalla societร 
Pirelli al Consiglio Regionale della Lombardia. Dopo l’acquisizione da parte della Regione, l’edificio – sotto la guida di Bob Noorda ed Egidio Dell’Orto prima e in seguito di Vico Magistretti – รจ stato oggetto di lavori di adeguamento che hanno comportato la rimozione di tutte le pareti mobili e dei rivestimenti vinilici, sostituiti da marmi e moquettes.

Un secondo restauro nel 2004 ha in seguito riportato lโ€™edificio allo splendore originario dopo l’incidente aereo dell’aprile 2002: esternamente sono state ripristinate le facciate continue e gli oltre 12.000 mq di tesserine in ceramica; inoltre, recuperando il progetto e i disegni originari, รจ stato realizzato un nuovo rivestimento del piazzale in gomma e ceramica di colore grigio e nero. Sono stati inoltre ripristinati i pavimenti in linoleum ai piani.

Lโ€™edificio ospita varie sale istituzionali e culmina allโ€™ultimo piano nel rooftop dedicato a Enzo Jannacci, che offre una vista unica sulla cittร . In cima al grattacielo, dal 2017 risiedono degli inquilini molto speciali: una coppia di falchi pellegrini โ€œurbaniโ€.

MARCHE

PESARO, Capitale italiana della Cultura 2024

Villa e Parco Miralfiore – Ingresso dedicato agli iscritti FAI

Situata allโ€™interno dellโ€™omonimo parco, a ridosso del centro di Pesaro, Villa Miralfore, nei secoli, รจ stata una delle residenze ducali suburbane, utilizzata dalle nobili famiglie che si sono succedute nel tempo come luogo di svago e di rappresentanza. La villa fu infatti residenza dei Malatesta, poi degli Sforza, per passare al ricco Simone Bonamini e, nel 1559, a Guidubaldo II della Rovere a cui si deve il magnifico aspetto che la struttura, ancora oggi, in parte conserva. Dopo i della Rovere la dimora รจ passata ai Medici, ai Lorena, poi alla Camera Apostolica e infine alla famiglia Albani che la occupรฒ fino agli Novanta del XX secolo.

Di proprietร  dellโ€™imprenditore pesarese Vittorio Livi che, dopo un accurato restauro, ne ha fatto la sua residenza, oltre a creare al suo interno un museo dedicato agli oggetti realizzati in vetro curvato e progettati dai grandi nomi del design contemporaneo, come Cini Boeri, Munari, Magistretti, Stark, Libeskind, Fuksas e ancora Pomodoro, Baj, Isgrรฒ e altri ancora.

Lโ€™edificio, con pianta asimmetrica, presenta al piano nobile cinque splendide sale con affreschi e decorazioni a grottesche attribuiti a Federico Zuccari e Antenore Ridolfi, ultimati nel 1573, che illustrano le imprese di Guidubaldo II della Rovere. Circonda la villa un bellissimo giardino allโ€™italiana con
terrazzamenti e arricchito da fontane, nicchie e grotte.

In occasione delle Giornate FAI gli Apprendisti Ciceroni accompagneranno i visitatori in questo luogo denso di storia che va dal Cinquecento fino ai giorni nostri: dai giardini, alla Villa fino alle sale del museo qui ospitato.

Questo sito fa parte dellโ€™Itinerario europeo delle Giornate FAI di Primavera, beneficiando di fondi europei PNRR – programma per valorizzare l’identitร  dei luoghi: parchi e giardini storici.

PIEMONTE

Palazzo Carpano giร  Asinari di San Marzano – TORINO

Il Palazzo Asinari di San Marzano, ottimo esempio di dimora nobiliare della seconda metร  del ‘600, sorge nel cuore di Torino in quello che un tempo era l’isolato di Sant’Aimo, costruito a seguito del secondo ingrandimento della cittร  nel 1673, voluto dal Duca sabaudo Carlo Emanuele II.

In questo luogo il marchese Ottavio Asinari di San Marzano fece costruire la propria residenza, affidando il progetto a un grande ingegnere di casa Savoia, Michelangelo Garove: il risultato dei lavori condotti tra il 1684 e il 1686 puรฒ essere considerato uno dei suoi capolavori.

L’elegante palazzo รจ uno dei piรน raffinati e affascinanti esemplari del barocco piemontese, protetto dallo Stato italiano come monumento nazionale.

Di grande impatto scenografico รจ l’atrio
arricchito da colonne tortili che sorreggono una volta a vela che abbraccia coloro che entrano, mentre la presenza di alcune sculture seicentesche sottolinea il gusto raffinato dei committenti.

L’atrio permette di accedere al cortile ideato per offrire alle carrozze lโ€™agio di entrare e invertire la marcia; all’epoca esisteva anche un secondo cortile destinato alle scuderie e alla rimessa, ma nel 1885 venne chiuso dal fondale neobarocco per opera dell’architetto piemontese Camillo Boggio, tuttora visibile.

Gli interni furono rinnovati a metร  โ€˜700 dallโ€™architetto Benedetto Alfieri e dal Martinez, in stile impero: i solai lignei colorati furono occultati da finte volte ornate a stucco, le sale arricchite da sovrapporte, boiseries, specchiere e arredi.

Ritrovo in passato di politici e letterati, nel 1946 il cavaliere del lavoro Silvio Turati ne fece la sede della societร  Carpano, produttrice del famoso vermut, inventato nel 1786, il Palazzo oggi รจ sede di uffici. L’apertura durante le Giornate FAI prevede la visita dell’atrio, dello scalone composto da due rampe con balaustre in marmo rosa e dell’appartamento aulico al piano nobile, eccezionalmente aperto per il FAI e normalmente non fruibile.

Puglia

I paleddhi e lโ€™arte del giunco a Presicce-Acquarica ACQUARICA DEL CAPO (LE)

Durante le Giornate FAI di Primavera 2024, allโ€™interno del Castello medioevale di Acquarica, frazione del Comune di Presicce-Acquarica, verrร  raccontata lโ€™arte tradizionale e peculiare della raccolta e dellโ€™intreccio dei fili di giunco palustre, vegetazione spontanea tipica del Salento e la produzione di oggetti in paleddu, che ha valso ad Acquarica il titolo di โ€œCittร  del Giuncoโ€.

Nelle sale del maniero, oltre allโ€™esposizione di manufatti artigianali molto antichi, si illustreranno le fasi della lavorazione grazie alla ricostruzione degli ambienti di lavoro delle cestinaie (spurtare), mentre nel cortile si potranno vedere le donne del paese allโ€™opera.

Le prime notizie di tale attivitร  sono fornite da Giacomo Arditi, il quale nel 1879 scrive che le donne acquaricesi si dedicano โ€œallโ€™industria speciale di tessere sporte, cestini e fiscelle di giunco (iuncus et fusus), che chiamano
volgarmente piledduโ€.

Da non perdere รจ lo straordinario Presepe di Giunco realizzato nel 1975. Nel corso della
visita si parlerร , inoltre, dellโ€™affermato Premio Giunco, organizzato e assegnato dallโ€™associazione โ€œFili di Giuncoโ€: un evento narrativo e ricostruttivo della storia del territorio che diviene riconoscimento al merito di una personalitร  della cultura, dello spettacolo o della scienza che si รจ particolarmente distinto per il suo legame al territorio salentino.

Il percorso includerร , infine, allโ€™interno del castello, la Cappella di San Francesco d’Assisi, probabilmente risalente al Quattrocento.

Sardegna

Nuraghe Bau Mendula e il Villaggio nascosto – VILLAURBANA (OR)

Situato sul vertice di una collina alle pendici nord-occidentali del Monte Arci, il nuraghe Bau Mendula domina il confine tra il territorio comunale di Villaurbana e quello di Oristano.

Ancora in gran parte coperto dai crolli e dai sedimenti e in fase di scavo da parte degli archeologi, il nuraghe รจ un edificio complesso, costruito con grandi blocchi di basalto e composto da una torre centrale circondata da un poderoso bastione.

Quest’ultimo ha una planimetria a forma trapezoidale e si articola in quattro torri laterali collegate da cortine murarie.

Tra esse la torre laterale sud-ovest conserva la copertura a tholos dell’ambiente circolare del piano terra. La torre centrale, raggiungibile attraverso una scala elicoidale parzialmente crollata, conserva ancora parte del pavimento originale della camera al primo piano.

A nord e a est rispetto al bastione si conservano le tracce di un possente antemurale, anch’esso costituito da torri circolari collegate da cortine murarie, che cingeva ulteriormente la struttura.

A ridosso del nuraghe, e attorno ad esso, si sviluppa, inoltre, un esteso abitato pluristratificato, solo in piccola parte indagato, che ha restituito testimonianze di vita databili tra l’etร  del Bronzo e l’etร  tardo antica. Immerso in un paesaggio naturalistico ricco di querce, leggi e sorgenti dโ€™acqua
purissima, il nuraghe Bau Mendula, per le sue dimensioni e le sue caratteristiche, puรฒ essere paragonato ad alcuni degli esempi piรน rilevanti dellโ€™architettura nuragica, come la famosa โ€œreggiaโ€ di Barumini, patrimonio Unesco.

In occasione delle Giornate FAI, archeologi e funzionari della Soprintendenza accompagneranno il
pubblico per una visita in anteprima allโ€™interno del nuraghe in vista dellโ€™imminente cantiere di scavo e restauro.

Sicilia

Villa Belmonte – Palermo

Villa Belmonte, oggi proprietร  della Regione Siciliana, fu edificata per volere di Giuseppe Ventimiglia, principe di Belmonte, tra il 1799 e il 1806, su un costone roccioso ai piedi di Montepellegrino, nei pressi di quella che oggi รจ la borgata dellโ€™Acquasanta.

Il progetto e la costruzione della villa furono affidati allโ€™architetto Giuseppe Venanzio Marvuglia, il progettista maggiormente in voga in quegli anni a Palermo, il quale si avvalse della collaborazione del figlio Alessandro Emanuele, a cui si deve la realizzazione del tempietto di Vesta, nella parte piรน elevata del parco.

Parteciparono alla realizzazione della dimora artisti di chiara fama, come lo scultore Francesco Quattrocchi, i pittori Giuseppe Velasco, Giuseppe Renda, Vincenzo Riolo e Gioacchino Vaccaro, oltre a decoratori e stuccatori contesi dalla borghesia palermitana per la loro maestria.

Lโ€™edificio si presenta come un blocco monolitico simmetrico, dai cui prospetti principali orientati
perpendicolarmente allโ€™asse nord-sud sporgono due enormi portici.

Dal lato sud della villa una scalinata โ€œsorvegliataโ€ da due leoni in pietra immette in uno spazio ornato da una fontana e da una vasca circolare; da qui si accede al portico principale, che conduce poi alla dimora.

La villa, che conserva molte sale riccamente decorate in stile neoclassico ed รจ appena restaurata, รจ aperta eccezionalmente le Giornate FAI di Primavera, in quanto sede del Consiglio di Giustizia Amministrativa.

TOSCANA

Palazzo Marucelli Fenzi – Toscana

Palazzo Marucelli Fenzi sorge su via San Gallo, strada di collegamento fra borgo San Lorenzo e porta San Gallo, nellโ€™area scelta dalle piรน importanti famiglie fiorentine del XV secolo per celebrare le proprie glorie attraverso magnifici palazzi; prima fra tutte, quella dei Medici.

La sua costruzione โ€“ con lโ€™ampia facciata โ€˜alla fiorentina’, dove lโ€™intonaco si alterna a elementi architettonici e decorativi in pietra serena – risale agli Trenta del โ€˜600, su commissione della famiglia Castelli e progetto dellโ€™architetto Gherardo Silvani.

Alla metร  del XVII secolo il palazzo passรฒ nelle mani dei Marucelli, che lo ampliarono, dotandolo inoltre della famosa biblioteca la cui ala fu progettata da Alessandro Dori. Con la morte dell’ultimo erede il palazzo andรฒ prima ai Brunaccini e poi al famoso imprenditore Emanuele Fenzi, che lo dotรฒ di un salone per feste e di una scala monumentale.

Lo stemma della casata dei Fenzi ricorda l’inaugurazione della tratta ferroviaria Firenze-Livorno, della quale furono i principali finanziatori. Dal 1971 il palazzo รจ di proprietร  dell’Universitร  di
Firenze, che vi ha insediato alcune funzioni del Dipartimento di Storia, Archeologia, Geografia, Arte e Spettacolo.

Ai visitatori verrร  proposto un percorso di visita che si svilupperร  dagli appartamenti monumentali del piano terreno, con la Sala d’Ercole, la Sala della Giovinezza al bivio e quella dell’Amore punito, con i, sublimi affreschi di Sebastiano Ricci, tra i maggiori frescanti tra Sei e Settecento e gli stucchi di Giovanni, Baratta โ€“ vera primizia del nascente stile rococรฒ โ€“ fino a raggiungere il piano nobile tramite lo scalone monumentale per accedere alla sala da ballo, oggi aula Magna del Dipartimento.

Seppur il palazzo e alcuni degli ambienti siano visitabili su richiesta, alcune stanze risultano inaccessibili ai visitatori in quanto adibiti a luoghi di studio e uffici. A questa apertura si collega quella del Rettorato dellโ€™Ateneo, nella vicina piazza San Marco.

BASILICATA

La cittร  invisibile: borgo La Martella – Matera

Sulla scia delle celebrazioni per il settantesimo anniversario della sua fondazione, per le Giornate FAI di Primavera 2024 sarร  visitabile il borgo rurale La Martella (1952), realizzato a pochi chilometri da Matera su progetto di un gruppo di architetti romani, tra cui Ludovico Quaroni e Federico Gorio.

Destinato ad accogliere la popolazione dei Sassi, dopo lo โ€œsfollamentoโ€ seguito alla pubblicazione di โ€œCristo si รจ fermato a Eboliโ€ di Carlo Levi, il borgo presenta una struttura urbanistica di impostazione popolare, che evoca quella dei Sassi, ma innovativa e articolata, che sfrutta il concetto e le teorie anglosassoni della neighborhood unit.

Nel cuore di una realtร  contadina del Sud dell’Italia si tenta di applicare, secondo l’auspicio di Adriano Olivetti, un modello nordamericano desunto dalle esperienze del New Deal, in particolare della Tennessee Valley Authority.

L’impianto pone al centro, nella parte alta del colle, i servizi collettivi con la chiesa, il centro civico e le case disposte lungo strade sinuose che assecondano lโ€™orografia del territorio, determinando una ricca articolazione degli spazi-vicinato. Il borgo La Martella si configura come un tentativo di trasporre in un nuovo tessuto urbano l’anima dei Sassi, la cittร  invisibile.

Esempio emblematico รจ il Teatro Quaroni, concepito privo di poltrone nella platea perchรฉ fossero gli abitanti stessi a portare le sedie da casa. A Quaroni si deve anche la Chiesa di San Vincenzo de Paoli, dove il razionalismo della struttura รจ compensato dalla bellissima decorazione fatta di maioliche colorate dei Fratelli Cascella.

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