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Giorgio Vasari, una vita per l’arte

Oggi si ricorda la scomparsa nel 1574 del grande architetto e storico dell'arteGiorgio Vasari. Svolse la sua attività prevalentemente a Firenze dove fondò l'Accademia delle arti e del disegno insieme ad altri artisti

MILANO – Il mondo dell’arte e della letteratura ricorda oggi la scomparsa di Giorgio Vasari, avvenuta il 27 giugno 1574: pittore, architetto e storico italiano che svolse la sua attività prevalentemente a Firenze dove fondò l’Accademia delle arti e del disegno insieme ad altri artisti, basata sul principio che lo studio del disegno è la base per tutte le arti. Fu fortemente influenzato da Michelangelo e da Andrea del Sarto, ed è considerato fra i maggiori manieristi tosco-romani.

 

Pittore

Giorgio Vasari nasce ad Arezzo il 30 luglio 1511. Iniziò qui la sua formazione come pittore, e si trasferì giovanissimo a Firenze dove ebbe modo di frequentare Michelangelo e in seguito Andrea del Sarto e Baccio Bandinelli, che gli fornirono strumenti essenziali, quali la perizia disegnativa e la capacità di composizione prospettica. Può essere considerato fra i maggiori manieristi tosco-romani. Ebbe numerose commissioni a Firenze, Roma, Napoli, Bologna e Venezia e fra le sue opere di maggior pregio su tavola va considerata la Cena di S. Gregorio del 1540 nella Pinacoteca Nazionale di Bologna.

 

Architetto

Vasari fu inoltre la figura chiave delle iniziative promosse da Cosimo I de’ Medici contribuendo alla costruzione degli Uffizi e la ristrutturazione di Palazzo Vecchio a Firenze. Iniziò nel 1560 la fabbrica degli Uffizi, sede degli uffici di tredici magistrature; ideato come raccordo spaziale tra Piazza della Signoria e il fiume, l’edificio è scandito da una tripartizione orizzontale, che ne sottolinea le caratteristiche di assialità e simmetria. Affiancò inoltre all’attività per i Medici committenze private e lavori di rimodernamento di chiese medievali.

 

Storico

La fama maggiore del Vasari è legata al “Trattato delle Vite de’ più eccellenti pittori, scultori e architettori italiani, da Cimabue insino a’ tempi nostri” pubblicato nel 1550. L’opera, preceduta da un’introduzione di natura tecnica e storico-critica sulle tre arti maggiori (architettura, scultura e pittura), è una vera e propria pietra miliare della storiografia artistica, punto di partenza imprescindibile per lo studio della vita e delle opere dei più di 160 artisti che vengono descritti. Fu in parte riscritto e arricchito nel 1568, con l’aggiunta di xilografie di ritratti degli artisti, taluni ipotetici. Descrive vite ed opere degli artisti da Cimabue in poi, sostenendo che solo gli artisti fiorentini hanno fatto rinascere l’arte dopo il buio Medioevo. Vasari con quest’opera è stato l’iniziatore della critica artistica e molti artisti toscani devono la loro fama internazionale all’opera di valorizzazione e divulgazione da lui iniziata. Come primo storico d’arte italiana, iniziò il genere dell’enciclopedia di biografie artistiche.

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