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Gabriel Zuchtriegel, un tedesco a capo del Museo di Paestum

I progetti e le ispirazioni dell'archeologo 34 enne dopo la Riforma Franceschini

MILANO – Gabriel Zuchtriegel dalย 2015 ha fattoย parte della Segreteria Tecnica di Pompei prima di essere nominato direttore del Parco Archeologico e del Museo di Paestum.ย Formatosi alla Humboldt-Universitรคt di Berlino, ha condotto numerosi scavi archeologici inย Italia e all’estero. Professore a contratto di Archeologia e storia dell’arte greca e romana pressoย l’Universitร  degli Studi della Basilicata, inoltre, รจ autore di svariate pubblicazioni.

 

– Pochi giorni fa si รจ completata la riforma Franceschini sulla nomina dei direttori dei musei. Questโ€™estate sono nate numerose polemiche per la scelta di molti nomi stranieri. Lei cosa ne pensa e, in generale, quanto ritiene importante che lโ€™arte italiana abbia un confronto con quella internazionale?

Il dibattito e le polemiche non possono che farci piacere, dato che mostrano che la genteย si interessa dei musei e dell’arte. Quindi grazie a tutti che ne hanno partecipato in un modo o nell’altro! Per quanto riguarda l’internazionalizzazione, credo che siamo sulla strada giusta. Paestum รจ stato un luogo di ispirazione per molti,ย da Giambattista Vico a Goethe e a Simone De Beauvoir e Jean-Paul Satre, per citare solo alcuni… รจ patrimonio UNESCO. Il sito รจ giร  internazionale, siamolo anche noi un po’!

 

– Quanto รจ importante, sviluppare un dialogo con il territorio?

รˆ fondamentale – lo scopo nostro รจ di crescere insieme con il territorio. Puntiamo su un turismo sostenibile che coinvolge anche i dintorni, penso per esempio al Cilento che rappresenta un patrimonio artistico, storico e ambientale unico.

 

– Quanto รจ difficile in una realtร  come quella napoletana, giร  ricca di storia e di arte, far conoscere lโ€™arte contemporanea? Quali sono le scelteย  che ha fatto per promuoverla e favorirne la fruizione?

Ritengo che a Paestum vanno valorizzate anche le opere di arte contemporanea, a cominciare dallo stesso Museo, che risale a un progetto degli anni ’30 di Marcello De Vita, e la fontana di Carlo Alfano, realizzata visย ร  vis con la Tomba del Tuffatore per creare un dialogo tra arte antica e arte moderna.ย Abbiamo giร  cominciato a studiare un progetto per il ripristino della fontana,ย lavoriamo conย molta energia:ย quando il Tuffatore torna (รจ attualmente in mostra a Milano),ย gli facciamo una sorpresa. Sarebbe bellissimo se trovasseย la fontana funzionante e splendida.

 

– Ci racconta come nasce una mostra? Quali sono i processi che ne permettono la realizzazione e quali sono i criteri per scegliere le opere?

Una mostra puรฒ nascere in tanti modi – secondo me le mostre piรน belle nascono da una domanda, da qualcosa che non torna. Allora si comincia a mettere insieme un discorso. Le opere si scelgono alcune perchรฉ sono indispensabili, altre perchรฉ ti lasciano perplesso eย senza parole, e solo dopo forse capisci tutto il significato ti questa scelta. Le opere vivono – capita che rivedo un’opera dopo tanto tempo, e mi colpisce come mai prima. Perche? Mica perchรฉ l’artista รจ tornato nel frattempo รจ l’ha ritoccata! Nell’arte vediamo noi stessi, esseri getati nelย flusso del tempo, e credo che nei museiย bisogna far emergere questa qualitร  dialettica delle opere.

 

– Giovani ed arte. Quale e quanto spazio รจ dato alle nuove generazioni presso il vostro museo?

Vogliamo dare piรน spazio a giovani e bambini – sono una parte cospicua del nostro pubblico. Stiamo lavorando su vari progetti per rendere il museo e il parco archeologico piรน attraente per bambini e famiglie, per esempio un’area giochi di stampa archeologica e materiali didattici.

 

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