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Frida Kahlo a Roma: perché visitare la straordinaria mostra su un’icona senza tempo

La mostra omaggio a Frida Khalo è perfetta per chi desidera scoprire il suo lato più intimo, il legame con l'arte, la cultura e la società del suo tempo.

Frida Kahlo è una delle artiste più iconiche e amate del XX secolo. La sua immagine, caratterizzata dalle sopracciglia folte e dagli abiti tradizionali messicani, è diventata un simbolo di forza, resistenza e autodeterminazione. La sua arte, profondamente autobiografica, racconta il dolore, l’amore e la lotta per l’identità, temi che la rendono ancora oggi incredibilmente attuale. Il fascino di Frida non si limita solo alle sue opere pittoriche, ma si estende anche alla sua vita personale, fatta di passioni travolgenti, sofferenze fisiche e un’inesauribile voglia di esprimersi attraverso l’arte.

Dal 15 marzo al 20 luglio 2025, il Museo Storico della Fanteria di Roma ospita la mostra “Frida Kahlo through the lens of Nickolas Muray”, un’esposizione unica che ripercorre la vita e la personalità della celebre artista messicana attraverso circa 50 fotografie scattate tra il 1937 e il 1946 dal grande fotografo ungherese naturalizzato americano Nickolas Muray. Il percorso espositivo si arricchisce di lettere, abiti, accessori e gioielli, offrendo un’immersione profonda nell’universo di Frida Kahlo.

Questa mostra rappresenta un’occasione imperdibile per chiunque voglia scoprire il lato più intimo dell’artista e comprendere meglio il suo legame con l’arte, la cultura e la società del suo tempo.

La mostra

La mostra esplora il legame tra il fotografo ungherese, naturalizzato americano, e la pittrice messicana, ma soprattutto restituisce un’immagine della femminilità e della personalità di Frida Kahlo, attraverso lo sguardo di chi condivise con lei una profonda amicizia e una relazione romantica per circa 10 anni.

Documenti e ricostruzioni del variopinto universo di Frida completano la rassegna. La mostra è curata da Vittoria Mainoldi. L’esposizione, che intende evidenziare il profilo di Frida Kahlo come persona dietro all’artista, ricade nel 100° anno dall’incidente che devastò la vita dell’artista-icona messicana. Il tragico epilogo, con le numerose fratture subìte, che la costrinsero ad una vita di sofferenze e dolori, segna, allo stesso tempo, la nascita di Frida artista.

La mostra presenta un percorso con circa 50 fotografie, in bianco e nero e a colori, scattate tra il 1937 e il 1946, provenienti dall’archivio di Nickolas Muray, che immortalano l’artista messicana in diverse situazioni, pubbliche e private, rivelando molteplici aspetti della sua personalità e del suo carattere, mettendo in risalto la sua forza interiore e la sua bellezza unica.

Tra queste anche la celebre fotografia di Frida sulla panchina bianca (1939).  Insieme al percorso fotografico, la mostra presenta, inoltre, riproduzioni di lettere dipintidello studio di Frida, e di abiti e gioielli di FridaA completare la mostra, una ricca selezione di francobolli dal mondo a lei dedicati e una sala video in cui assistere al documentario sulla vita dell’artista messicana e del marito Diego Rivera. A sottolineare la profondità del legame tra i due, in mostra sono  presenti anche alcune delle lettere che si scambiarono, in un rapporto fatto di amicizia, stima e amore, durato fino alla morte di Frida avvenuta nel 1954 all’età di 47 anni.

Molte delle fotografie realizzate da Muray sono entrate nell’immaginario collettivo riferito a Frida Kahlo, ritraendola con i suoi caratteristici abiti tradizionali e accessori floreali, che in questa mostra occupano uno spazio a sé, grazie alla minuziosa ricostruzione di 8 abiti con relativi accessori e 6 parure di gioielli realizzate artigianalmente e che intendono restituire la potenza della comunicazione che Frida affidava ad un abito, ad un accessorio o a un gioiello, considerati come qualcosa di più di un mero oggetto estetico.

A completare il percorso espositivo, anche una sezione dedicata ai francobolli emessi da numerosi Paesi in omaggio a Frida Kahlo, a cominciare dal 2001 ‒ con la prima emissione da parte degli Stati Uniti d’America, a testimonianza dell’ammirazione per Frida come artista e come donna, simbolo di forza e tenacia ‒ oltre alla ricostruzione fedele in scala reale dello studio di Frida, a Coyoacàn, con la fotografia che ritrae Muray e Frida proprio nel suo studio.

Perché visitare la mostra

Questa mostra rappresenta un’occasione imperdibile per tutti coloro che vogliono avvicinarsi alla figura di Frida Kahlo non solo come pittrice, ma anche come donna e simbolo di forza e autodeterminazione. Le immagini di Muray catturano Frida in momenti di vita privata e pubblica, mostrando le molteplici sfaccettature della sua personalità: il suo carisma, il suo dolore, la sua bellezza unica e il suo inconfondibile stile.

Accanto alle fotografie, le fedeli riproduzioni di abiti, gioielli e ambienti della pittrice permettono ai visitatori di immergersi nella sua realtà, restituendo un senso di autenticità e vicinanza. Inoltre, la mostra mette in luce la relazione profonda tra Frida e Nickolas Muray, esplorando il loro legame affettivo e la reciproca ispirazione artistica.

Tra le altre attrazioni, la riproduzione dello studio di Frida a Coyoacán e una sezione dedicata ai francobolli internazionali emessi in suo onore testimoniano l’impatto duraturo dell’artista sulla cultura globale. Visitare questa mostra significa dunque entrare in contatto con un’icona mondiale, il cui messaggio di resilienza, amore per l’arte e affermazione di sé continua a ispirare milioni di persone.

Frida Kahlo: una vita tra arte e dolore

Frida Kahlo nacque nel 1907 a Coyoacán, in Messico. La sua vita fu segnata fin dall’infanzia dalla malattia e dal dolore: a sei anni contrasse la poliomielite, che le lasciò una gamba più sottile dell’altra, e a 18 anni fu vittima di un grave incidente stradale che le causò fratture multiple e dolori cronici per il resto della sua esistenza. Durante la lunga convalescenza iniziò a dipingere, trasformando la sua sofferenza in arte. Il suo stile unico mescolava elementi del surrealismo, dell’arte popolare messicana e un’intensa introspezione autobiografica.

Nel 1929 sposò Diego Rivera, famoso muralista messicano, con cui ebbe una relazione passionale e turbolenta. La loro storia d’amore fu segnata da tradimenti, separazioni e riconciliazioni, ma anche da un forte legame artistico e intellettuale. Frida viaggiò negli Stati Uniti, dove espose le sue opere e si fece conoscere nel panorama artistico internazionale, ma fu solo negli anni ’50 che la sua arte iniziò a ricevere il riconoscimento che meritava.

I suoi dipinti, caratterizzati da colori vivaci e simbolismi profondi, affrontavano temi come il dolore, la femminilità, la maternità mancata e l’identità culturale. Morì nel 1954, a soli 47 anni, lasciando un’eredità artistica e umana indelebile.

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