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Festa della Liberazione, musei e parchi archeologici gratis in tutta Italia

In occasione della Festa della Liberazione, il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano ha annunciato l'apertura straordinaria e l'ingresso gratuito ai musei e ai parchi archeologici nazionali.

Il Ministero della Cultura lo ha annunciato nei giorni scorsi: in occasione della Festa della Liberazione, i musei, i parchi archeologici e i luoghi della cultura nazionali osserveranno un’apertura straordinaria e saranno accessibili con ingresso gratuito. Quale miglior modo per trascorrere un piacevole weekend lungo di festa? Scopriamo subito alcuni dei luoghi visitabili gratuitamente nel fine settimana grazie a questa interessante iniziativa!

Festa della Liberazione, alcuni musei e parchi gratuiti da non perdere

Il Museo Nazionale dell’Abruzzo, a L’Aquila

Fra i luoghi della cultura gratuiti nel giorno della Festa della Liberazione c’è il Museo Nazionale d’Abruzzo, che ospita lo scheletro fossile di un mammut, divenuto famoso come “Il mammut del castello”.

Il museo è stato inaugurato il 23 settembre 1951 nel Castello Cinquecentesco dell’Aquila, da poco restaurato dai danni dell’occupazione nazista. In esso sono confluite, oltre ai depositi della locale Soprintendenza, le raccolte del Museo Civico Aquilano, istituito a fine Ottocento e smantellato nel 1942 per esigenze di guerra.

Nel 1958 il bastione est della fortezza ha accolto lo scheletro fossile di Mammuthus meridionalis rinvenuto qualche anno prima nella conca aquilana. Nel 1966 vi sono pervenute anche “in deposito provvisorio a tempo indeterminato” le opere del Museo Diocesano d’Arte Sacra, istiutito nel 1935.

Il Palazzo Lanfranchi, a Matera

Anche lo splendido Palazzo Lanfranchi sarà aperto e gratuito in occasione del giorno di festa.

Palazzo Lanfranchi è un bellissimo edificio storico di Matera e rappresenta la più importante espressione dell’architettura del Seicento in città.

Originariamente utilizzato come seminario, Palazzo Lanfranchi venne costruito nel 1668 per volere del vescovo Vincenzo Lanfranchi, secondo i dettami tridentini. Il progetto di costruzione dell’edificio fu affidato al frate Francesco da Copertino che, nel 1672, completò il complesso inglobando anche strutture preesistenti, ancora oggi parte integrante della scenografica facciata dell’edificio.

Palazzo Lanfranchi oggi è sede del Museo Nazionale d’Arte Medievale e Moderna della Basilicata, inaugurato nel 2003. Insieme al Museo Ridola, è una delle sedi del Museo Nazionale di Matera. Ospita tre sezioni molto interessanti: Arte Sacra, Collezionismo e Arte Contemporanea. 

Il Parco archeologico della Sibaritide, a Cassano allo Jonio

Se per la Festa della Liberazione avete voglia di fare un’escursione e vi trovate nei dintorni di Cosenza, ecco il suggerimento che fa per voi!

Il sito archeologico di Sibari è ubicato sulla costa Ionica della Calabria a breve distanza dalla foce del Fiume Crati. Questa parte del territorio calabro, nota topograficamente come sibaritide vide il sorgere, lo sviluppo e l’espansione e poi il declino della grande polis di Sibari; qui furono impiantati, in epoche successive alla distruzione della città greca, sovrapponendosi in parte alle sue rovine, prima il centro ellenistico di Thurii e poi quello romano di Copia.

Questa eccezionale stratificazione fa di Sibari uno dei siti più estesi ed importanti del Mediterraneo di età arcaica e classica.

La Certosa di San Giacomo, a Capri

In vacanza a Capri nel giorno della Festa della Liberazione? Non potete perdervi l’apertura straordinaria della Certosa di San Giacomo!

Il complesso fu fondato nella seconda metà del Trecento – come testimonia l’affresco sul portale della Chiesa, databile al 1371 circa – da Jacopo Arcucci, Conte di Minervino e Signore d’Altamura, Segretario di Stato e Tesoriere della Regina Giovanna I d’Angiò.

Nel 1373 la Regina, già protettrice dei Certosini di San Martino, inviò sull’isola i Padri che avrebbero abitato la Certosa. A seguito delle incursioni piratesche, la Certosa subì gravi danni e dal 1563 fu oggetto di rilevanti lavori di restauro. Il monumento presenta infatti una stratificazione d’interventi, ma resta caratterizzata dall’inconfondibile stile architettonico presente in larga parte dell’isola e della costiera amalfitana.

Il Castello di Moncalieri

Se invece vi trovate a trascorrere questi giorni di festa in quel di Torino, vi consigliamo di dare uno sguardo al Castello di Moncalieri!

Il Castello Reale di Moncalieri  è una delle principali Residenze Sabaude; è tra le più titolate della Seicentesca “Corona delle Delizie”, sistema che promuove e valorizza il patrimonio storico e architettonico costituito dalle sfarzose maisons de plaisance  dei Savoia.

Per almeno cinque secoli è stato dimora di duchi,  principi e re della dinastia Savoia, alcuni dei quali scrissero fondamentali pagine di storia nelle sue maestose stanze. L’atto più importante fu il Proclama di Moncalieri, con il quale il 20 novembre 1849  re Vittorio Emanuele II, con la controfirma di Massimo d’Azeglio, scioglieva la Camera dei Deputati e faceva approvare alla nuova Camera il trattato di pace con l’Austria

Attualmente è sede del Comando e dei reparti operativi del  1° Reggimento Carabinieri “Piemonte- Liguria”.

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