Sei qui: Home » Arte » “Distruggi il patriarcato”, il murale di Laika con Giulia Cecchettin e Gisèle Pelicot

“Distruggi il patriarcato”, il murale di Laika con Giulia Cecchettin e Gisèle Pelicot

La street artist ha raffigurato Giulia Cecchettin e Gisele Pelicot entrambe con il pugno alzato, simbolo universale di resistenza e lotta. Sopra le due donne si legge: "SMASH THE PATRIARCHY - DISTRUGGI IL PATRIARCATO", un grido di battaglia contro questa piaga sistemica.

A poche ore dal 25 novembre, Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne, a Milano, in viale Tunisia angolo via Lecco, è apparsa una nuova opera della street artist Laika dal titolo “SMASH THE PATRIARCHY” (“Distruggi il patriarcato”).

Distruggi il patriarcato

Il murale

Il poster raffigura Giulia Cecchettin, vittima di femminicidio per mano dell’ex fidanzato, e Gisele Pelicot, sopravvissuta a uno stupro perpetrato da suo marito insieme ad altri 83 uomini. Entrambe sono ritratte con il pugno alzato, simbolo universale di resistenza e lotta. Sopra le due donne si legge: “SMASH THE PATRIARCHY – DISTRUGGI IL PATRIARCATO”, un grido di battaglia contro questa piaga sistemica.

“Ho affisso questo poster con dolore e rabbia, ma anche con una profonda voglia di lottare per cambiare le cose” – ha dichiarato Laika. “Siamo nel 2024 e questa strage, figlia di un patriarcato sistemico profondamente radicato, sembra non avere fine. Nonostante decenni di lotte, questo sistema si rafforza, sostenuto anche da un governo che arriva addirittura a negarne l’esistenza”.

L’appello dell’artista

Laika lancia un appello: “È il momento di agire.
Un cambiamento radicale è urgente”.

Tra le prime azioni necessarie, l’artista sottolinea l’importanza di “introdurre l’educazione sessuo-affettiva nelle scuole, un passo fondamentale per formare una nuova generazione più consapevole, con la speranza di trasformare il futuro, anche mentre combattiamo contro le ingiustizie di un presente drammatico”.

“Oggi ricordo Giulia e tutte le Giulia che non ci sono più – ha continuato Laika –; ma celebro anche il coraggio di Gisele, che ha deciso di aprire le porte del processo contro il suo ex marito e 51 degli 83 uomini che l’hanno stuprata, per dare coraggio a tutte le donne vittime di violenza come lei a denunciare, perché ‘la vergogna deve cambiare lato’.

Il pugno chiuso è simbolo di lotta: oggi chiedo a tutte e soprattutto tutti, di scendere in piazza. Il patriarcato è un onda nera ma noi siamo marea”.

Il femminicidio nel mondo

In occasione della Giornata contro la violenza sulle donne, l’UNICEF ricorda che nel mondo 650 milioni di ragazze e donne (1 su 5) oggi in vita hanno subito violenza sessuale da bambine, di cui oltre 370 milioni (1 su 8) hanno subito stupri o aggressioni sessuali; in contesti fragili, le ragazze corrono un rischio ancora maggiore, con una percentuale di stupri e aggressioni sessuali durante l’infanzia di poco superiore a 1 su 4.

Quasi 50 milioni di ragazze adolescenti tra i 15 e i 19 anni (1 su 6) sono state vittime di violenza fisica o sessuale da parte del marito o del partner nell’ultimo anno. Circa 550 milioni di bambini (circa 1 su 4) vivono con madri vittime di violenza compiuta dai loro partner.

Oltre 230 milioni di bambine e donne in vita oggi hanno subito mutilazioni genitali femminili (FGM). Le stime globali aggiornate mostrano un incremento del 15% del numero totale di sopravvissute alla pratica – ovvero 30 milioni in più di ragazze e donne – rispetto ai dati rilasciati otto anni fa. I dati più elevati si riscontrano nei paesi africani, con 144 milioni di casi.

Il precedente

Non è la prima volta che la street artist Laika omaggia l’universo femminile e rappresenta delle donne iconiche per la sua denuncia sociale: lo scorso 11 luglio a Roma in Via di Torre Annunziata 1 fu inaugurato “Ricordatemi come vi pare”, un murale di 100mq realizzato da Laika, definita come “la Bansky italiana”. Il progetto era nato dall’incontro fra Pietro Turano (vicepresidente Arcigay Roma) e l’artista Laika1954 e dal desiderio comune di omaggiare l’autrice e intellettuale Michela Murgia, scomparsa la scorsa estate, con un’opera pubblica nella sua città.

© Riproduzione Riservata